Il caso Spotlight, la recensione
Il caso spotlight è un film potente e imperdibile grazie al ritmo serrato e coinvolgente della trama brillante che va dritta al punto e grazie alla regia di qualità e cast stellare.
di Marica Miozzi / 20.02.2016 Voto: 1/10
Tutto parte da una vicenda vera e attuale più che mai. La questione poi è particolarmente scottante. Nel 2001 un gruppo di giornalisti investigativi del Boston Globe, noto come "Spotlight", scopre la sistematica azione di occultamento delle denunce di abuso sui minori messa in atto dalla Chiesa Cattolica per coprire i suoi sacerdoti. Ebbene sì, "ai piani alti" si è a conoscenza della questione ma non si fa nulla per porre un doveroso rimedio, anzi. Così, il team Spotlight riesce a denunciare lo scandalo dei preti pedofili e degli accordi delle alte sfere ecclesiastiche portando a termine la sua inchiesta ad ogni costo, nonostante ciò capitasse proprio durante l'oscuramento mediatico dell'attentato alle due torri gemelle.
Il film fa vivere allo spettatore tutte le varie fasi dell'inchiesta: la tenacia, la frenesia, l'impegno dei reporter ma anche le difficoltà, la rabbia e i dilemmi etici che si trovano a dover fronteggiare pur di scavare fino in fondo, raggiungere la verità e smascherare in toto il sistema dei poteri forti. Perchè tutto il mondo deve sapere.
Il caso spotlight è un film pazzesco, potentissimo, imperdibile. Chiunque dovrebbe vederlo e farsi un opinione a riguardo. Apre gli occhi, qualora ce ne fosse bisogno. Opera efficacissima non solo grazie al ritmo serratissimo e coinvolgente della trama e della sceneggiatura brillante e che va dritta al punto senza tanti giri di parole, ma anche grazie a una regia di alta qualità e all'impeccabile recitazione di un cast stellare di attori, ognuno perfetto nel suo ruolo. Le due ore di visione volano. Due ore di giornalismo d'inchiesta autentico e che lascia numerosi spunti di riflessione allo spettatore, rimasto incollato alla sua poltrona col fiato sospeso dall'inizio alla fine di questo grandissimo film.