Recensione Il cacciatore e la regina di ghiaccio
Il cacciatore e la regina di ghiaccio narra le vicende precedenti e posteriori a quelle raccontate in Biancaneve e il cacciatore. La storia non è male ma il film purtroppo è veramente poco riuscito.
di Giorgia Tropiano / 04.04.2016 Voto: 4/10
Il cacciatore e la regina di ghiaccio è una sorta di prequel, spin-off e sequel al tempo stesso di Biancanave e il cacciatore del 2012, adattamento in chiave più dark della favola di Biancaneve e i sette nani, che vedeva nel ruolo dell'eroina protagonista Kristen Stewart. Questo secondo capitolo della storia lascia fuori dalla scena Biancaneve e si focalizza sul cacciatore sempre interpretato da Chris Hemsworth. Alla regia troviamo Cedric Nicolas-Troyan, specialista in effetti visivi il quale infatti si era occupato di quest'ultimi per la pellicola precedente. Al cast, oltre al già citato Hemsworth e alla conferma di Charlize Theron nel ruolo della Regina Ravenna, troviamo le new entry Jessica Chastain e Emily Blunt come Regina di ghiaccio.
Il film racconta inizialmente la storia che precede la nascita e l'arrivo di Biancaneve, quella di due sorelle, Ravenna (Charlize Theron) e Freya (Emily Blunt). Si narrava che presto Freya avrebbe dato alla luce una bambina che sarebbe stata più bella della sorella e l'avrebbe spodestata dal trono, allora Ravenna decide di uccidere quella piccola e far sprofondare così Freya in una profonda disperazione. Da quella rabbia e dolore la donna ne trae una forza glaciale enorme e scappa dal regno formandone uno tutto suo. Un regno dove è bandito l'amore e dove la regina recluta e addestra fin da bambini decine di ragazzi destinati a diventare potenti cacciatori del suo personale esercito. Eric (Chris Hemsworth) e Sara (Jessica Chastain) sono i più bravi e presto i due instaurano un profondo legame che non tarda a diventare amore. Quando Freya scopre la cosa li separa e la storia poi riprende dopo gli avvenimenti del film precedente, quando Biancaneve, con l'aiuto di Eric, ha sconfitto Ravenna.
Dopo aver assistito alla proiezione di questa pellicola viene subito da chiedersi: ma c'era veramente bisogno di realizzarla? Ovviamente la risposta è no per tanti motivi. Innanzitutto si sa che gli spin-off, sequel o prequel e chi più ne ha più ne metta, sono quasi sempre una perdita di tempo, è veramente rarissimo che risultino efficaci e soprattutto indispensabili, se poi ci mettiamo il fatto che già il suo precedessore non fosse chissà quale grande film, allora la mal riuscita è quasi assicurata. Inoltre, in questo caso, il problema non sta manco troppo nella storia che di base può risultare anche gradevole da seguire, ma sta soprattutto nella sceneggiatura e nei dialoghi, così banali in alcuni punti da risultare quasi spiazzanti.
Che poi, a ben vedere, solitamente in questo genere di film è molto più importante la componente visiva rispetto a quella narrativa ma anche lì il risultato non è poi così soddisfacente. In molti punti la pellicola sembra solo fare a gare a mostrare il look o l'outfit più stravagante o kitsch tra quello di Charlize Theron (la quale a tratti sembra essere uscita direttamente dallo spot di J'adore) e di Emily Blunt, pronta per il carnevale di Venezia. Fa molta tristezza vedere tre donne, tre grandi attrici, utilizzate in maniera così superficiale e banale. Ci si chiede perchè scelgano di fare film di questo tipo…