I Puffi 2, la recensione
I Puffi sono tornati ancora più colorati e puffosi nel sequel I Puffi 2, questa volta a Parigi, con una ben riuscita interazione fra realtà ed effetti digitali. Tante gag divertenti e non mancano riflessioni su valori importanti.
di Matilde Capozio / 14.09.2013 Voto: 6/10
I Puffi sono tornati: a più di cinquant'anni dalla loro creazione, il successo delle buffe creature blu create dalla penna del belga Peyo non accenna a diminuire. Dopo essere apparsi su tv, fumetti, libri, videogiochi e molto altro, sono tornati in auge al cinema due anni fa con il film I Puffi, che, nonostante un'accoglienza non proprio positiva da parte della critica, è stato un successo al box-office, così da dare vita a questo sequel, secondo capitolo di quella che è già annunciata come una trilogia.
Ne I Puffi 2, il perfido mago Gargamella è ormai uno stregone di fama mondiale con un proprio spettacolo che va in scena a Parigi, sempre ossessionato dalla voglia di ottenere la formula magica per ricreare l'essenza dei Puffi e diventare così sempre più potente; Gargamella decide così di rapire Puffetta, con l'aiuto dei Monelli, creature di sua invenzione somiglianti ai Puffi. Proprio nel giorno del suo compleanno, Puffetta, già tormentata da dubbi riguardo alla propria provenienza e alla sua appartenenza o meno al regno dei Puffi, viene sottratta al villaggio e trasportata a Parigi; sarà compito di Grande Puffo, insieme a Brontolone, Tontolone e Vanitoso, andare a salvare Puffetta, con l'indispensabile aiuto della famiglia Winslow.
Anche questa volta ci troviamo di fronte a un mix tra live action e animazione, esaltato dal formato 3D, diretto dallo stesso regista del primo capitolo, Raja Gosnell, ormai un veterano del genere (erano suoi anche i due film di Scooby-Doo e Beverly Hills Chihuahua), coadiuvato qui anche dall'uso di nuove macchine da presa digitali, che catturano più luce, consentendo una maggiore profondità di campo per una migliore riuscita dell'interazione fra riprese dal vero ed effetti digitali.
Principale novità nella trama è lo spostamento nell'ambientazione: in omaggio alle radici europee dei Puffi, l'azione si sposta questa volta a Parigi, il che offre la possibilità di esaltare, in numerose sequenze, la bellezza della capitale francese: le location includono infatti simboli come la Tour Eiffel, l'Opèra, la Fontana del Trocadero, la Senna, e altri ancora, compreso un "volo" tra i contrafforti di Notre Dame e in mezzo ai bistrot parigini. Le scenografie sono uno dei punti di forza del film, diventando ben più di uno scenario in cui si svolgono le peripezie dei Puffi, questi ultimi resi ancora più colorati e ricchi di dettagli al fine di ottenere una performance più realistica.
Nel cast live action, Brendan Gleeson (il professor Moody della saga di Harry Potter) va ad aggiungersi agli attori del primo capitolo, Neil Patrick Harris (How I met your mother) e Jayma Mays (Glee), nonché il perfido, goffo e macchiettistico Gargamella di Hank Azaria; ad essi si aggiunge una lunga lista di doppiatori, tra cui, nella versione originale, spiccano nomi come Katy Perry e Christina Ricci.
Non mancano ironici riferimenti alla tecnologia, tra tablet e social network, strizzate d'occhio alla cultura pop odierna (sui titoli di coda i personaggi ballano e cantano una canzone di Britney Spears), riflessioni sul valore della famiglia e delle scelte che ciascuno compie nella vita; mentre le numerose gag, spesso fisiche, che vedono protagonisti i maldestri Puffi o i duetti di Gargamella col suo gatto Birba, non mancheranno di divertire gli spettatori più giovani; anche se, proprio considerando il target principale a cui il film si rivolge, avrebbe potuto essere più breve, specialmente verso il finale.