I Primitivi, la recensione
Cosa potrebbe accadere se un giorno un gruppo di primitivi si dovesse imbattere negli uomini dell'età del bronzo? Una sfida senza precedenti aspetta i protagonisti di questo nuovo film di Nick Park che, dopo Galline in Fuga e Wallace e Gromit, torna dietro la macchina da presa per raccontarci una divertente storia di amicizie e nuove prove da affrontare.
di redazione / 03.02.2018 Voto: 7/10
Nick Park torna dietro la macchina da presa dopo le collaborazioni cinematografiche avute nelle realizzazioni di Galline in Fuga (2000) e Wallace e Gromit – La maledizione del coniglio mannaro (2005) e questa volta lo fa come unico regista. Nick è anche colui a cui venne in mente nel 2010 di portare sul grande schermo un film ambientato nella preistoria e, dopo anni di lavorazione, finalmente l'8 febbraio sarà possibile visionare questo complesso lavoro produttivo.
Per la realizzazione del film, girato utilizzando la tecnica della stop-motion, ci sono voluti circa 273 pupazzi prodotti da innumerevoli artisti per rendere credibile la continuità narrativa e visiva di ogni singolo fotogramma. Questa caratteristica, insieme a più di un chilometro quadrato di scenografia utilizzato per ambientare le varie scene, ha fatto in modo che I Primitivi sia stata la più grande produzione mai realizzata dalla Aardman production.
A differenza dei progetti citati, ne I Primitivi si può apprezzare ancora di più la tecnica utilizzata dagli animatori e dal regista grazie alle tecnologie che sono state impiegate e di cui il cinema dispone da qualche anno in avanti.
La vicenda narrata nel film ha luogo durante l'era preistorica e vede come protagonista un gruppo, forse l'ultimo esistente, di primitivi che occupano una valle creata dalla caduta del famoso meteorite che ha poi provocato l'estinzione dei dinosauri. Tutta l'area al di fuori della valle viene chiamata "Badlands", termine che indica una terra non conosciuta, arida e pericolosa. Ciò che fa smuovere le sorti dei primitivi è l'arrivo di alcuni uomini molto diversi da loro. Si capirà che questi provengono dal di fuori della valle e che sono arrivati proprio lì per appropriarsi di quel terreno, non tenendo conto del fatto che esistano degli abitanti che, essendo isolati dal resto del mondo, non si sono "evoluti". Il gruppo si troverà ad affrontare gli invasori per cercare di recuperare la loro terra e il campo su cui si sfideranno sarà paradossalmente proprio quello del calcio, un escamotage molto divertente ed ironico che vede come protagonista uno dei giochi più famosi e praticati nel mondo.
I Primitivi è nel complesso un film adatto ad adulti e bambini e che affronta delle tematiche importanti come l'integrazione, l'amicizia e la voglia di vincere per ottenere i diritti che ognuno dovrebbe possedere a priori. Nel film nulla è lasciato al caso e ogni dettaglio è curato minuziosamente, dalle capigliature dei personaggi agli edifici ai fili d'erba dei campi da calcio (per la foresta della valle sono stati costruiti circa sessanta alberi).
Nella versione italiana il doppiaggio è stato affidato a personalità di spicco del mondo dello spettacolo tra cui Riccardo Scamarcio, Paola Cortellesi, Salvatore Esposito, Greg, Corrado Guzzanti e tanti altri.