I molti santi del New Jersey
I molti santi del New Jersey

I molti santi del New Jersey, recensione del film prequel de I Soprano


'I molti santi del New Jersey' è un film che rappresenta un prequel della serie capolavoro 'I Soprano': nella pellicola si racconta dello zio Dickie Moltisanti e del modo in cui il suo agire ha poi ispirato Tony Soprano, l'indimenticabile personaggio interpretato da James Gandolfini
Voto: 7/10

Ci sono serie televisive che, al di là della loro età anagrafica, non smettono né di sedurre nuove fasce di spettatori né di rappresentare un punto di svolta nel modo di intrattenere con storie che passano sul piccolo schermo. Nonostante siano passati quattordici anni dalla messa in onda dell'episodio finale dell'ultima stagione, I Soprano non hanno perso neanche un briciolo del loro fascino e, soprattutto, confermano la loro importanza nella storia delle serie tv. Con I Soprano, infatti, c'è stato un cambiamento di rotta e di prospettiva, per cui tutti i maggiori network hanno compreso che anche con la serialità – e non solo con il cinema – si potevano realizzare prodotti d'altissimo livello, di una qualità eccelsa e che proprio la struttura à feuilleton permetteva di sondare non solo gli snodi di trama, ma anche le dinamiche interne dei personaggi. Con un tale peso sulle spalle non sorprende che tra i film più attesi della stagione ci fosse I molti santi del New Jersey, film che rappresenta un prequel de I Soprano e che si concentra sull'ambizione a raccontare come Tony Soprano (nella serie interpretato da James Gandolfini) sia diventato l'uomo che gli spettatori hanno conosciuto in sei stagioni di serie TV.

I molti santi del New Jersey si concentra sulla figura di Dickie Moltisanti: un personaggio che nella serie principale non era mai stato mostrato visivamente e che pure aveva un suo peso all'interno della storia dal momento che era sempre stato indicato come il mentore che aveva contribuito a rendere Tony Soprano il leader che poi era diventato. Dickie Moltisanti – a cui si deve il titolo del film e che è interpretato da Alessandro Nivola – è a capo della "famiglia" e si occupa di sbrigare quelle faccende che, anni più tardi, saranno la preoccupazione di Tony Soprano. La storia si sviluppa negli anni in cui nel quartiere stanno arrivando gli afroamericani, sempre più stanchi dei soprusi gratuiti e del fatto di non poter gestire i propri affari ma di dover fare da "fattorini" di uomini più potenti. Tra i disordini di Newark, famigliari arrestati e intrighi sempre più fitti, Dickie dovrà comprendere anche quale sia la cosa migliore da fare per gestire il piccolo Tony Soprano, soprattutto quando suo padre (Jon Bernthal) si trova in prigione. E sarà proprio per proteggere il suo protegée diventato ormai un adolescente (e interpretato da Michael Gandolfini, il figlio di James) che Dickie dovrà fare un passo indietro.

Se si volesse trovare un difetto a I molti santi del New Jersey bisognerebbe dire che si tratta di un film che non è fruibile così facilmente da tutti. Uno spettatore che non abbia mai visto I Soprano si troverà senza dubbio smarrito all'interno della narrazione. Sebbene il film voglia funzionare anche come capitolo introduttivo alla serie – e perciò visibile prima di cominciare il lungo viaggio de I Soprano – il risultato è molto spesso una lunga lista di nomi e personaggi che, per chi è del tutto ignaro del mondo di provenienza, appaiono confusi, esagerati e difficili da seguire. I molti santi del New Jersey è un film che non riesce a esistere a sé stante, non riesce a muoversi da solo sulle sue gambe. Al contrario ha bisogno di poggiare i piedi proprio sulla serie che l'ha ispirato. Proprio per questo se, al contrario, siete dei fan de I Soprano il film non vi deluderà. Mantiene invariata l'atmosfera che ha fatto la fortuna della serie con James Gandolfini e i richiami e gli omaggi sono così tanti che si avrà la sensazione di essere tornati a casa.

Valutazione di Erika Pomella: 7 su 10
I molti santi del New Jersey
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