Guardiani della Galassia Vol. 3, la recensione

Guardiani della Galassia Vol.3 è il nuovo capitolo della serie iniziata nel 2014, scritta e diretta interamente da James Gunn, senza dubbio uno dei migliori autori che il Marvel Cinematic Universe ha avuto a disposizione e che ora passerà alla concorrenza con Superman: Legacy, atteso nel 2025. Trentaduesimo film dell’ MCU, questa terza pellicola ripropone volti noti della saga come Chris Pratt, Zoe Saldana, Dave Bautista, Karen Gillan, Pom Klementieff, Vin Diesel (voce di Groot), Bradley Cooper (voce di Rocket) e new entry come Chukwudi Iwuji, Will Poulter, Maria Bakalova (voce del cane Cosmo) e Sylvester Stallone in un piccolo ruolo.

Il passato difficile di Rocket torna a bussare alla sua porta, infatti l’Alto Evoluzionario (Chukwudi Iwuji), colui che lo ha tenuto prigioniero sin dall’infanzia e che lo ha trasformato in quello che è oggi, lo cerca per poter portare avanti il suo sogno e fine ultimo, ovvero quello di creare una società perfetta. Rocket si trova così in pericolo di vita e Peter Quill, ancora sconvolto per la perdita di Gamora, deve radunare tutti i Guardiani per poterlo salvare.

Iniziamo subito col dire che Guardiani della Galassia Vol. 3 è senza ombra di dubbio uno dei migliori prodotti dell’Universo Marvel non solo degli ultimi anni ma di sempre. Le note di Creep dei Radiohead accompagnano lo spettatore in questa nuova avventura e introducono agli eventi che porteranno i nostri eroi e amici a combattere insieme per un’ultima volta. La pellicola è ricca di emozioni, profonda, affronta tematiche importanti e racconta il tutto in modo intenso e per nulla superficiale, tanto che la storia narrata è sicuramente una delle più commoventi di tutti i film del Marvel Cinematic Universe, tutto ciò però, grazie al grande lavoro di sceneggiatura di Gunn, senza perdere in alcuno modo la leggerezza, l’ironia e il divertimento che rappresentano da sempre alcune delle caratteristiche principali de i Guardiani della Galassia. Questo è ciò che rende grande un film: la capacità di dosare alla perfezione le risate e le lacrime, la nostalgia e tristezza con il divertimento e l’azione, nulla è sacrificato, tutto è importante e realizzato con il giusto valore. Sarà impossibile per lo spettatore non empatizzare con i protagonisti della storia e non ritrovarsi a fare il tifo per loro.

Gunn riesce a creare un film pieno di azione, di effetti speciali (davvero ben realizzati), di distruzione, esplosioni, combattimenti, insomma tutta la parte più tecnica e meno emozionale che caratterista i blockbuster di questo tipo, senza però dimenticare lo sviluppo narrativo e soprattutto dei personaggi. Tutti i protagonisti hanno una caratterizzazione unica e perfetta, uno sviluppo intenso e profondo, soprattutto nelle parti del passato di Rocket, raccontato attraverso dei flashback commoventi, scene tra le più belle ed emozionanti di tutta la storia dell’MCU.

Altro elemento molto riuscito è sicuramente l’antagonista principale della storia, ovvero l’Alto Evoluzionario. Grazie alla grande interpretazione di Chukwudi Iwuji e ad una creazione perfetta  del personaggio, questo capitolo dei Guardiani della Galassia ci regala un cattivo senza scrupoli, completamente ossessionato dalla ricerca della perfezione, e dalla sua voglia di essere un Dio che plasma una società perfetta e senza difetti, talmente spietato da un farsi problemi nello sterminare intere società per raggiungere i propri obiettivi.

Non sarebbe stato un film dei Guardiani della Galassia senza una colonna sonora meravigliosa. James Gunn riesce sempre a scegliere e comporre una playlist perfetta, che accompagna le immagini e allo stesso tempo i protagonisti nelle loro azioni. Questo terzo volume è una chiusura del cerchio perfetta, non potete assolutamente perderlo, sia che siete fan della saga sia che non siete.