In Giovani ribelli - Kill your darlings vediamo un Daniel Radkliffe che ormai si è lasciato alle spalle il personaggio di Harry Potter, cimentandosi in un nuovo aspetto della propria capacità recitativa che potrebbe fiorire.
Che cosa può succedere quando decidiamo di cambiare il corso del nostro destino con un solo gesto? E' questo il primo concetto davanti a cui ci pone Giovani ribelli – Kill your darlings, un film affascinante quando coinvolgente che ci riporta agli anni quaranta, dove un giovane amante della poesia, Allen Ginsberg (Daniel Radcliffe), un giovane pacato ma curioso, ottiene una borsa di studio per entrare alla Columbia University dove intende coltivare la sua passione. La sua indole timida e misantropa subirà una mutazione radicale quando deciderà di socializzare con Lucien Carr, un giovane attraente ma controverso, col quale inizierà ad esplorare l'allucinogeno mondo della scrittura creativa assecondando l'ispirazione con i fumi degli alcolici e delle droghe pesanti. Lentamente però i vari protagonisti delle sue illusioni sgretoleranno il muro delle apparenze denudando le proprie debolezze, fino a rivelarsi miseramente deboli e umani. Un film noir, che va a curiosare negli angolini delle menti dei suoi personaggi, parlando dell'inizio di una vera e propria rivoluzione letteraria che distrugge il vecchio per dare vita al nuovo, dove le menti non chiedono altro che liberarsi dalle restrizioni della mediocrità e di innalzare il proprio astro creativo fino al limite delle possibilità.
John Krokidas è stato molto abile nel ricostruire l'atmosfera di quegli anni, ed ha utilizzato un'interessante parallelismo per narrare le angosce dei protagonista parallelamente agli avvenimenti storici. Essendo tratto da una storia vera, Giovani ribelli – Kill your darlings riesce a sostenere una sceneggiatura scorrevole senza risultare eccessivamente artefatta o annoiare, l'occhio rimane facilmente sullo schermo senza mai distarsi proprio grazie alle tecniche di narrazione scelte dai responsabili. Unica pecca del film è forse un eccessivo uso di alcune tecniche come il riavvolgimento della pellicola usata per dare l'idea del tempo che torna indietro. Questa scelta risulta come una nota stonata che rompe l'atmosfera creatasi.
In Giovani ribelli – Kill your darlings abbiamo modo di vedere un attore giovane come Daniel Radcliffe che ormai si è lasciato alle spalle il personaggio con cui ha avuto l'opportunità di esordire da bambino, ovvero Harry Potter, cimentandosi in ruoli diversi e sperimentando un nuovo aspetto della propria capacità recitativa che pian piano potrebbe fiorire.
Dane DeHaan riesce a gestire il suo ruolo in modo piuttosto ammirevole, contenendo le energie nei momenti di euforia o di sconforto senza mai lasciar trasparire la difficoltà che si può incontrare avendo a che fare con un personaggio così complesso, pieno di scheletri nell'armadio, spogliandolo a poco a poco fino a mostrarlo per ciò che veramente è.
Michael C. Hall, che siamo tutti abituati a vedere nei panni di Dexter, l'assassino sanguinario, si rivela sotto una luce completamente opposta all'ordinario, un po' aiutato dal cambiamento d'aspetto, ma anche facendo uso di una capacità interpretativa notevole, gestendo i conflitti interiori, i doveri e i desideri, le rinunce e le delusioni che sono i punti cardine di questa storia, che man mano che si prosegue incuriosisce sempre di più.
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