Finalmente l'alba di Saverio Costanzo, scena da clip
Finalmente l'alba di Saverio Costanzo, scena da clip

Finalmente l’alba, recensione del film di Saverio Costanzo | Venezia 80


Finalmente l'alba è il nuovo film di Saverio Costanzo, presentato in concorso alla Mostra del cinema di Venezia 80: ecco la recensione.
Voto: 5/10

Alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia numero 80 arriva Finalmente l’alba, il nuovo film di Saverio Costanzo, che partecipa alla corsa per l’assegnazione del Leone d’Oro, dopo il suo ultimo lungometraggio Hungry Hearts, anch’esso in concorso alla Mostra nel 2014.

Finalmente l’alba, la trama del film di Saverio Costanzo in Concorso a Venezia 80

Ambientato nella Cinecittà del secondo dopoguerra, quando il cinema rappresentava una vera e propria via di fuga da una realtà fatta di povertà e ricostruzione, il film racconta la storia di Mimosa, una ragazza a modo di una famiglia del ceto basso che un giorno, mentre fa compagnia alla sorella che sta facendo un’audizione per un ruolo di comparsa nel nuovo kolossal che stanno girando a Cinecittà, attira l’attenzione di Josephine (Lily James), la star della pellicola nonché idolo della ragazza. Mimosa, che si è sempre sentita poco attraente e a tratti invisibile, a un passo dallo sposare un uomo solo perché ha un buon lavoro, si lascia trascinare in una notte di avventure e personaggi eccentrici, ebbra di tanta attenzione da parte di una star del mondo dorato di Hollywood. Ma la fabbrica dei sogni, si sa, nasconde sotto i suoi lustrini una realtà ben diversa da quella che si vede sul grande schermo e anche Mimosa dovrà fare i conti con il lato più marcio, corrotto e indifferente del mondo dello spettacolo.

Finalmente l'alba | CLIP #1
Finalmente l'alba | CLIP #1

La recensione del film

Con Finalmente l’alba, Costanzo si allontana dal racconto intimista e privato che lo ha contraddistinto finora, basato su protagonisti problematici, feriti e pieni fragilità, e si apre ad un racconto più corale e ambizioso. Ci troviamo a Cinecittà, negli anni Cinquanta, quando era un luogo di culto, dove tutte le personalità di spicco dell’epoca approdavano per fare cinema, quando la dolce vita romana abbracciava i capricci e le stravaganze delle grandi star e la gente del popolo sognava grazie ai film. In questo contesto si ritrova catapultata Mimosa, una giovane ragazza fragile e innocente, una sognatrice pura che ama la bellezza e ama sognare ad occhi aperti, mentre vede gli attori che ammira sul grande schermo. Una ragazza fuori luogo in un mondo cinico, pieno di vizi, gelosie e cattiveria, un mondo come quello di Cinecittà, dove se vuoi diventare qualcuno devi essere pronto a scendere a compromessi e ad adattarti a quel tipo di vita. Mimosa vive quindi una notte di iniziazione, una notte in cui apre gli occhi e si rende conto di come è veramente il mondo dietro il grande schermo, dietro la patina del successo e della magia del cinema. Vive un’esperienza surreale, quasi un sogno ad occhi aperti, che poi forse lo è stato veramente, chi può dirlo?

Finalmente l’alba inizia come un film che vuole raccontare il mondo del cinema visto dagli occhi di una ragazza del popolo e finisce per diventare, mano mano che le scene si susseguono, sempre più un’esperienza quasi onirica, surreale, che trova il suo apice nella scena finale. Costanzo mette troppa carne al fuoco e così non riesce a convincere davvero, il film non ha un’identità precisa, inizia in un modo e pian piano si perde, fino a diventare qualcosa che non ha più un senso preciso.

Sulla scia di Babylon di Damien Chazelle, regista che dovrà anche giudicare la pellicola in veste di presidente di giuria della 80a Mostra di Venezia, ma con molto meno impatto visivo e potenza scenica, Finalmente l’alba sembra un qualcosa che non ce l’ha fatta fino in fondo, un’opera che poteva essere ma che non è.

Finalmente l'alba | CLIP #2
Finalmente l'alba | CLIP #2
Valutazione di Giorgia Tropiano: 5 su 10
Finalmente l’albaVenezia 2023
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