Billy Lynn-Un giorno da eroe – Recensione
Spettacolo, immagine e realtà termini che caratterizzano la filosofia di Jean Baudrillard e che ritroviamo in Billy Lynn-Un giorno da eroe: il quesito riguarda l'utilità di questo film.
di redazione / 27.01.2017 Voto: 6/10
E' decisamente strano (e straniante) Billy Lynn-Un giorno da eroe, l'ultimo film diretto da Ang Lee, noto per La tigre e il dragone, I segreti di Brokeback Mountain e Vita di Pi. Si tratta infatti di un lungometraggio dedicato ad uno scenario più che abusato: Billy è un soldato che, durante la guerra in Iraq, si è reso protagonista di un atto eroico per salvare la vita di un suo commilitone; nel 2004, insieme alla sua compagnia, viene invitato come ospite d'onore di una partita di football americano in occasione del Giorno del Ringraziamento. All'esatto opposto di una tematica inflazionata (quella dei reduci) si situa la tecnica realizzativa con cui è stato realizzato il film. Billy Lynn, infatti, è stato ripreso da Ang Lee e dal direttore della fotografia John Toll in 3D 4K a 120fps (i tradizionali film sono girati in 24fps con l'eccezione della trilogia de Lo Hobbit, girata da Peter Jackson in 48fps). Negli Stati Uniti, il film è stato proiettato nel formato nativo soltanto in poche sale, attrezzate per l'occasione a prezzi elevatissimi.
La presenza di attori generalmente votati a generi diversi (Vin Diesel, Steve Martin, Kristen Stewart) sembra suggerire l'impasto narrativo e spettacolare che caratterizza Billy Lynn-Un giorno da eroe. Ang Lee shakera i generi ottenendo una strana commistione che, in occasione di diverse sequenze, lascia allibito lo spettatore.
Spettacolo, immagine e realtà sono termini che caratterizzano profondamente la filosofia di Jean Baudrillard e che, in relazione a quest'ultimo film del regista cinese, potrebbero essere tirati in ballo. In fin dei conti, tutta la cerimonia di celebrazione cui vanno incontro Billy ed il suo gruppo di commilitoni è fortemente connotata come prodotto spettacolare che, solo apparentemente, ha poco a che fare con una guerra mediatica, vissuta al televisore da milioni di persone.
Non è un caso che i momenti in cui le identità di Billy e degli altri soldati vengono messe alla prova sono situati durante i festeggiamenti del Giorno del Ringraziamento. Coreografie spettacolari/mass-mediatiche ed esplosioni in trincea finiscono per avvilupparsi e dar vita ad un cortocircuito che è l'unico vero epicentro di un film che si mantiene equidistante da qualsiasi possibile soluzione.
Il vero quesito riguarda l'utilità di questo Billy Lynn-Un giorno da eroe. Troppo superficiale e timoroso per restare a lungo ed insinuarsi nel tessuto sottocutaneo dei suoi fruitori.