Fabrizio De Andrè e PFM. Il concerto ritrovato, recensione del docufilm di Walter Veltroni
A 80 anni dalla nascita di Fabrizio De André, arriva al cinema il documentario che ripercorre la sua storica collaborazione con la PFM, tra ricordi, curiosità e naturalmente le canzoni.
di Matilde Capozio / 15.02.2020 Voto: 7/10
Il 3 Gennaio del 1979 si tenne a Genova quello che divenne un concerto storico, che vedeva sul palco Fabrizio De André insieme alla PFM, frutto di un'amicizia nata anni prima e che li avrebbe poi quindi spinti a decidere di esibirsi insieme.
È su questo evento che si basa Fabrizio De André e PFM. Il concerto ritrovato, documentario diretto da Walter Veltroni che arriva in sala come evento speciale per tre giorni (17,18,19 febbraio) in coincidenza con quello che sarebbe stato l'ottantesimo compleanno di Fabrizio De André.
Il filmato del concerto è considerato oggi un documento unico ed esclusivo, realizzato all'epoca da Piero Frattari, che lo ha poi conservato per quarant'anni, e viene proposto in versione restaurata.
L'esibizione che vide De André affiancare sul palco i membri della PFM era considerata inizialmente una mossa azzardata perché allora era inconcepibile che una band rock progressive potesse coniugare artisticamente il proprio stile con quello di un cantautore, ma che De André, amante del rischio e fuori dagli schemi, decise di abbracciare.
Il concerto è preceduto da una prima parte in cui Dori Ghezzi, i membri della PFM e altri protagonisti dell'epoca, come il fotografo Guido Harari, condividono i propri ricordi di Fabrizio, sia come uomo che come artista: tra interviste, filmati e foto, si raccontano aneddoti e retroscena, spesso divertenti e paradossali, della vita on the road. Una sorta di viaggio nel tempo in quelli che erano anni anche difficili, segnati da agitazioni politiche e contestazioni, per cui la musica era non solo un'espressione creativa, ma un artista era indissolubilmente legato al tessuto socio-culturale del periodo.
Dopo questa introduzione, arriviamo al concerto genovese, ripreso con pochi mezzi e poche luci in modo che De André non fosse eccessivamente disturbato dalle telecamere, che non amava. Anche attraverso quelle immagini talvolta sfocate, però, quella che arriva chiara e potente allo spettatore è la meravigliosa voce del cantautore, accompagnata dagli strumenti della PFM, mentre eseguono i brani che sono tuttora parte fondamentale del patrimonio artistico e culturale italiano: La canzone di Marinella, Un giudice, Il pescatore, solo per citarne alcuni, a volte introdotti da una spiegazione dello stesso Fabrizio.
Fabrizio De André e PFM. Il concerto ritrovato è quindi un documento prezioso per gli amanti di una grande stagione della musica italiana, un viaggio nella memoria in compagnia di suoni, parole, nostalgia e anche risate.