Recensione Exodus – Dei e re
Exodus - Dei e re è un kolossal biblico che racconta la vita di Mosè fino all'evento che è passato alla storia come l'esodo. Diretto da Ridley Scott, è un film molto curato e ben realizzato dal punto di vista visivo ma che non ha nulla di epico, caratteristica fondamentale per il genere.
di Giorgia Tropiano / 10.01.2015 Voto: 6/10
Exodus – Dei e re segna il ritorno sul grande schermo di Ridley Scott, dopo il fallimentare The Counselor, e anche il ritorno o forse sarebbe meglio dire un nuovo tentativo di riportare in auge quel genere che ha avuto molto successo anni fa, ovvero il kolossal biblico. Il regista americano britannico non si fa mancare nulla quando inizia a dirigere un nuovo film ed è così che anche in questo caso: mette su una pellicola che si avvale di migliaia di comparse, di grandi scenografie, spettacolari effetti speciali e un cast eccezionale formato da nomi come Christian Bale, Joel Edgerton, Aaron Paul, John Turturro, Ben Kingsley e Sigourney Weaver. La pellicola è dedicata al compianto Tony Scott, fratello di Ridley, regista a sua volta, morto suicida più di due anni fa.
La storia raccontata nel film, come si può carpire dal titolo, è quella biblica di Mosè. Nato ebreo, ancora in fasce fu salvato dalla persecuzione del faraone dalla sorella dello stesso che lo crebbe come suo figlio presso la corte egizia. In età adulta scopre le sue vere origini e inizia così la sua nuova vita. Un giorno riceve la chiamata di Dio che lo sceglie come guida del popolo ebraico. Torna così in Egitto dove affronta il faraone chiedendo la liberazione del popolo d'Israele dalla schiavitù. Da qui in poi è storia nota.
Partendo dal presupposto che non ci sono più i kolossal di una volta e che al giorno d'oggi è difficilissimo trovarne uno veramente buono, sono tutti ultra perfetti dal punto di visa visivo cercando di superare ogni volta le sempre nuove sfide del digitale, del 3D e degli effetti speciali ma molto carenti dal punto di vista narrativo, quelli biblici rappresentano un vero e proprio tabù. Vedere storie così antiche e leggendarie prendere vita sul grande schermo, interpretati da attori noti e amati, proiettati completamente nella modernità che ci circonda fa sempre uno strano effetto e difficilmente il risultato finale riesce ad essere credibile. Sia che si rimanga fedeli alla storia originaria sia che quest'ultima venga trasformata (vedi Noah). A nostro parere questa non è più un'epoca adatta a questo genere, anche se ovviamente il "mai dire mai" è d'obbligo in ogni caso, deve però ancora arrivare il film che ci faccia cambiare idea, non è quindi in caso di Exodus.
Exodus – Dei e re non è un brutto film, anzi è anche meglio di quello che ci aspettavamo. È visivamente potente, la storia è ben sviluppata e il cast è assolutamente all'altezza della sfida, anche le due ore e mezza di durata non pesano troppo. Manca però quel qualcosa di epico che questo tipo di film dovrebbe avere. Trasmette la sensazione di un qualcosa di già visto e non è perché racconta una storia famosa anche ai bambini, è semplicemente perché non aggiunge nulla di nuovo, non dà alcun contributo speciale che può farci dire: "E' rinato un genere". Il kolossal è ormai diventato quasi sinonimo di "film di Ridley Scott", dopo il successo planetario e sopravvalutato de Il gladiatore, il regista britannico ha sfornato molti film che in qualche modo cercavano di rivangarne i fasti, ma non è mai riuscito nel suo intento e soprattutto non si è mai neanche lontanamente riavvicinato a quelli che sono considerati tra i suoi film più grandi, ovvero Blade Runner e Alien. Solo American Gangster è stato un ottimo film, il resto si può dimenticare. Deve forse cambiare strada e tentare qualcosa di diverso.