Eileen di William Oldroyd - foto dal set [credit: Jeong Park]
Eileen di William Oldroyd - foto dal set [credit: Jeong Park]
C: Jeong Park

Eileen, recensione del film con Anne Hathaway


Alla 18a Festa del Cinema di Roma presentato 'Eileen', film che vede come protagoniste Anne Hathaway e Thomasin McKenzie
Voto: 6/10

Alla 18a Festa del Cinema di Roma è stato presentato il film diretto da William Oldroyd dal titolo EileenSi tratta di un lungometraggio che sulla carta ha la tensione ad essere un thriller teso e cupissimo, ma che si risolve come un lungometraggio che forse non sapeva bene cosa dire, o almeno non lo sapeva fino in fondo.
La storia ruota intorno al personaggio di Eileen (Thomas McKenzie), una ragazza che lavora come segretaria in una prigione minorile e si sente in qualche modo intrappolata nella sua stessa esistenza, come dimostrano le sue fantasie ad occhi aperti su incontri sessuali proibiti e avventure inaspettate. La vita di Eileen è cadenzata dal suo lavoro e dal “dovere” di prendersi cura del padre (Shea Whigham), un alcolizzato alquanto severo, dopo che la madre è morta e sua sorella se ne è andata di casa. La quotidianità, però, viene interrotta quando nella prigione arriva la nuova dottoressa, Rebecca (Anne Hathaway). Tra le due inizia una relazione difficile da catalogare, ma che trascinerà Eileen in un vortice inaspettato.

Eileen (2023) Trailer
Eileen (2023) Trailer

Ad un primo sguardo, Eileen potrebbe essere considerato senza sforzo un coming of age. Il racconto, cioè, di una ragazza che negli anni Sessanta sta ancora cercando un modo per liberare se stessa, per agguantare la propria vita e farne una storia che valga la pena leggere. Eileen, all’inizio del film, si trascina nella monotonia di un grigiore che non ammette e non accoglie sorprese, dove gli unici guizzi sono dati proprio dalle fantasie di Eileen. lo spettatore, quindi, in certa misura, sa di aspettarsi un certo tipo di racconto, un “romanzo di formazione” che è dedicato allo sviluppo e all’evoluzione della protagonista. Ma queste aspettative virano verso qualcosa di oscuro, voluttuoso, dove emerge il sentimento di qualcosa che deraglierà presto, attraverso elementi di disturbo e di perturbante che rimangono al limite del quadro.

Il regista prende tutti questi elementi, la bravura delle due attrici protagoniste e si concentra sul mondo “piccolo” intorno a loro, cercando appunto di costruire un universo teso, ambiguo, dove niente è quello che sembra. Il risultato, però, è un film che rimane in superficie, che sembra non essere in grado di andare fino in fondo, di spingersi fin dove, in realtà, vorrebbe. Rimane quasi un esercizio di stile, un concatenamento di inquadrature ben realizzate, che però sembrano non avere molto da dire se non la fattura con cui sono realizzate. Film dal potenziale sprecato, Eileen è una pellicola di recitazione, uno di quei racconti che oggi si chiamano character driven, che si basa cioè sui personaggi più che sulla trama, che però promette ciò che non riesce a raggiungere. Che crea un’attesa di tensione, senza poi andare fino in fondo, senza raggiungere quei picchi di disturbante che sarebbe stato lecito aspettarsi viste tutte le suggestioni.

Valutazione di Erika Pomella: 6 su 10
EileenFesta del Cinema di Roma 2023
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