Nikolaj Coster-Waldau e Carice Van Houten sono i protagonisti dell'ultimo thriller diretto da Brian De Palma, un progetto dal destino controverso che ruota intorno al terrorismo internazionale.
Li abbiamo visti, qualche tempo fa, unire le forze per fronteggiare la minaccia dei White Walkers, ma stavolta Nikolaj Coster-Waldau e Carice Van Houten sono alle prese con un nemico ben diverso, e decisamente più contemporaneo: il terrorismo. Succede in Domino, ultimo film di Brian De Palma, tornato alla regia a sette anni da Passion (mai distribuito in Italia).
La storia comincia con quella che sembra una normale notte di lavoro per due poliziotti di Copenaghen, finché rispondono a una chiamata e si trovano faccia a faccia con un uomo (Eriq Ebouaney) che ferisce gravemente uno dei due agenti e poi viene portato via da alcuni uomini misteriosi. Il poliziotto che si è salvato e una sua collega si ritrovano quindi in lotta contro il tempo per trovare e catturare il colpevole, al centro di un intrigo che coinvolge anche l'Isis e i servizi segreti americani.
Bisogna fare una premessa: Domino è stato al centro di diversi problemi, prima in fase di riprese e poi al montaggio, che hanno portato il regista a "rinnegarlo" e a rifiutare, di fatto, qualsiasi tipo di promozione, affermando che il prodotto finale è molto diverso da ciò che lui aveva originariamente concepito.
Il risultato è effettivamente un ibrido, che fatica a trovare una sua identità e a cui sembra manchi un messaggio forte che dia coesione ai fatti narrati. La caccia all'uomo che dalla Danimarca porta alla Spagna passando per il Belgio dovrebbe tracciare una vicenda i cui personaggi sono collegati tra loro come, appunto, tessere di un domino; mescolando il thriller politico alle vite private dei protagonisti, la trama vuole evitare la semplice distinzione in buoni e cattivi, andando a scoprire segreti e motivazioni più profonde, ma il tratteggio dei personaggi risulta piuttosto incolore, e la sottotrama sentimentale che in alcuni momenti finisce per prendere il sopravvento è poco riuscita.
Domino è quindi un film che non sfrutta il suo potenziale, cioè una storia di stretta attualità, un cast interessante, location suggestive; non è un thriller dal ritmo forsennato e adrenalinico, e neanche un'opera più cerebrale, intricata e provocatoria: sfoltita delle idee più originali e interessanti, la storia avrebbe funzionato forse come un episodio di una serie tv, ma così risulta deludente e incompiuta.
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