Episodio filler per 'Dominion' che, comunque, non rinuncia a un forte colpo di scena, condito con l'emergere di personalità forti e ambigue che arricchiscono il quadro generale di una Vega sempre più corrotta e disperata.
The Flood si apriva con l'immagine di un Michele sofferente che veniva portato in sala operatoria a seguito del suo incontro/scontro con uno degli uomini di Gabriele. Nello stesso momento, però, Alex, che aveva riportato l'angelo a Vega, viene arrestato con l'accusa di disserzione. Nessuno, infatti, immagina che il motivo della fuga del ragazzo è da ricercare nella sua "nuova" natura. Il peso di essere il fantomatico Prescelto grava sulle spalle di Alex, costringendolo a fare scelte infelici. Lasciare Vega – e in particolar modo Claire – era stata una di queste: nel tentativo di tenere tutti al sicuro il ragazzo aveva deciso di abbandonare la sua casa e il suo futuro per cercare … be', di passare inosservato. Peccato che la sua fuga ha causato – sebbene indirettamente – il ferimento di Michele. Le guardie, però, non sanno tutto questo e si limitano ad arrestare il soldato; Alex, per impedire agli altri di vedere i suoi tatuaggi, comincia una lite con un suo superiore e finisce in cella di isolamento. Qui, nel buio più totale, i suoi tatuaggi gli parlano, regalandogli una premonizione che per il ragazzo sarà fondamentale più tardi, quando dovrà liberare Edward Riesen e David Whele dalle grinfie di un consigliere che vuole conoscere la verità e che minaccia di affogare tutta Vega se non gli sarà concesso di incontrare il Prescelto. Grazie alla sua premonizione, così, Alex può dar prova all'uomo di essere il bambino di cui parlavano le profezie, l'uomo capace di portare il mondo fuori dalla guerra con gli angeli. L'uomo si commuove ad ascoltare le parole del prescelto ed è già pronto ad urlare a Vega la verità quando viene ucciso: David Whele non è disposto a permettere alla sua gente di sapere che il Prescelto è stato trovato. Proprio per questo motivo scivola nella stanza d'ospedale dove è tenuta Bixbi – la bambina amica di Alex responsabile involontaria della fuga di notizie riguardo al Prescelto – e la uccide con una dolcezza che in nessun modo ne giustifica l'orrore.
La morte di Bixbi ha scosso incredibilmente Alex che, all'inizio di Something Barrowed, si sottomette ad un duro addestramento da parte di Michele. L'animo del ragazzo, però, è così infiammato di rabbia e impotenza che Michele riesce facilmente ad avere la meglio su di lui. L'angelo, allora, fa al suo protetto un lungo discorso, nel quale, in sintesi, lo invita a controllare meglio le sue emozioni e ad agire seguendo il suo istinto. Nello stacco successivo, inoltre, Michele insegna ad Alex l'arte della concentrazione e, in questo modo, il ragazzo ha una seconda visione. Stavolta vede Bixbi, morente in un letto d'ospedale e circondata da quelli che sembrano essere fiocchi di cotone, che gli chiede di non permettere che altri vengano feriti e/o uccisi. Quando Michele chiede ad Alex cosa abbia visto, questo risponde: "Il motivo per cui combatto". Peccato però che Alex interpreti male il messaggio: la sua furia, infatti, si riversa contro gli angeli. Motivo, questo, che lo spinge ad uscire in strada quando una palla otto comincia a seminare il panico in città. Nel frattempo Claire e William stanno preparando la loro festa di fidanzamento, ma Claire ha un altro piano. Mentre tutte le alte sfere di Vega sono pronte ad alzare i calici per la nuova coppia, Claire scivola – insieme ad Ethan – nella casa di David e trova le vesti che William usa nella sua setta segreta legata a Gabriele. Non riuscendo neanche per un momento a immaginare che il povero, piccolo, fragile William possa essere capace di un tale tradimento, Claire da per scontato che la veste appartenga a David e usa questa scoperta per minacciare l'uomo, avvisandolo che se solo proverà a far fuori dal consiglio suo padre – malato di cuore – tutta Vega saprà che David Whele è un traditore.
Come abbiamo accennato poco più sopra, in questo episodio di Dominion molta attenzione è riservata alla palla otto che porta caos e morte a Vega. Si tratta dell'amante di Edward, quella che avevamo visto anche negli episodi precedenti e che avevamo capito vivesse come una reclusa poco fuori i confini di Vega. In Something Borrowed, invece, la vediamo cercare la libertà. Nella sua prima apparizione la donna è al mercato, incantata da un carillon che suona una nenia dolce e quasi infantile, simile a quella di una ninna nanna che si canticchia ad una bambina per farla addormentare. La musica sembra irretire l'angelo, tanto da spingerla dentro al negozio per comprare il suppellettile; quando, però, il mercante riconosce la sua natura e fa scivolare una mano su una pistola che tiene sotto banco, l'angelo non può fare altro che ucciderlo. La donna che vediamo sullo schermo, allora, non appare mai cattiva. E' sola, spaventata, esiliata in un mondo a metà strada. Non può tornare dalla sua gente, per via del suo legame con Edward; gli umani, d'altro canto, sarebbero pronti a staccarle la testa in un battibaleno. E in lei, ora, vige la paura: ora che Edward sta male e che sembra sempre più vicino alla morte, lei non sa che cosa fare. Viene sottomessa dall'ombra di un futuro incerto, spaventata all'idea di affrontare il mondo degli uomini da sola, senza nessuno che la protegga. E' per questo che esce dal suo esilio, per questo che si intrufola nella stanza di Claire quando lei non c'è per lasciarle il carillon in regalo. Ed è in questo insinuarsi nella vita della ragazza che qualcosa salta in superficie e quelli che, fino a poco tempo fa, erano solo dei nostri sospetti finiscono co, diventare pian piano delle facili certezze. Dal modo in cui la donna/angelo parla di Claire, dall'amore che prova per Edward e dalla docilità con cui accetta i suoi limiti, riusciamo a scorgere qualcos'altro. Riusciamo a scorgere l'essere umano che si nasconde sotto la possessione. Così quando Edward chiede a Michele di occuparsene, di ucciderla senza farla soffrire perchè "la amavo" capiamo tutto, ancor prima che Alex punti una pistola alla testa dell'angelo e questa lo invochi di non ucciderla perchè "Non voglio morire! […] Ho una famiglia! Ho una figlia!". Perciò non abbiamo bisogno del brindisi che Claire dedica a sua madre, nè di spiare il ritratto di famiglia che troneggia alle sue spalle. Capiamo all'istante che il tradimento per cui Edward potrebbe essere processato – quello, cioè, di essersi "sporcato" con una palla otto – non è altro che il tentativo di un uomo disperato di far rivivere il suo amore, la sua amata moglie. L'episodio finisce prima che ci sia concesso di sapere quale destino toccherà all'angelo, ma vista la portata di tale colpo di scena e considerato che Alex interpreta il ruolo dell'eroe buono e caritatevole – nonostante l'invito di Bixbi – dubitiamo fortemente che le sia successo qualcosa e siamo sicuri che nella prossima puntata anche Claire scoprirà che c'è una verità che le è sempre stata preclusa e che rischia di cambiare il corso della sua vita.
Qualche episodio fa avevamo avuto modo di dire che William è un personaggio con un forte potenziale; un personaggio sottomesso dalla volontà di due padri-padroni che cercano di manovrarlo. Da una parte Gabriele, il magnifico angelo vendicatore che ha devastato l'umanità e che tratta William come un figliol prodigo, pronto ad elemosinargli qualche stralcio di interessato affetto, purchè il ragazzo continui ad essere i suoi occhi e le sue orecchie in quel di Vega. Dall'altra David, un padre che sembra aver sempre disprezzato suo figlio e in Something Borrowed scopriamo perchè. L'episodio, infatti, ci rigala un flashback in cui David è chiuso in un ripostiglio insieme alla sua famiglia, mentre una "palla otto" si muove indisturbata nella stanza da letto. Sarà il pianto di William ancora bambino ad attirare l'attenzione dei cattivi, causando, di fatto, la morte di tutta la famiglia. Appare evidente, dunque, che per David William è un monito costante, il ricordo perpetuo della perdita di tutto quello che per lui aveva importanza. Non a caso, in questo episodio, David dice a suo figlio "Se sapessi tutto quello che ho dovuto sacrificare a causa tua". Ecco perchè David non riesce ad essere un buon padre per suo figlio: quel figlio che odia, che reputa responsabile della fine della sua felicità. Ma William non è più solo un burattino che suo padre può usare per far sì che la casata Whele salga al potere. William è un personaggio con un lato sempre più oscuro e violento, un lato che pian piano comincia ad emergere. Lo vediamo quando quasi si getta contro il nuovo adepto della sua setta segreta o quando si rivolta proprio contro David. Con la stima di Gabriele a coprirgli le spalle – non dimentichiamo che William è convinto di essere uno dei più amati dall'angelo – William si sente sicuro di se, consapevole di ricoprire un ruolo importante nel gioco della guerra tra umani e angeli. Le conseguenze che potrebbero derivare da tutto ciò sono potenzialmente infinite e questo fa di William un personaggio da tenere sotto controllo, pronti ad essere stupiti da lui; se nel bene o nel male ancora non ci è dato saperlo.
• La forte personalità di Claire che, lungi dall'essere la donzella in difficoltà, si "abbassa" anche al ricatto pur di ottenere quello che vuole.
• Che non si sia vista Akira.
• Il personaggio di Ethan ha tutte le potenzialità per diventare un pezzo grosso
• Il flashback di David
• Che non si sia visto Gabriele.
• La rottura tra Becca e Michele.
• L'assillo che Noma rappresenta; abbiamo capito che sei innamorata di Alex e che ti credi la donna più bella del pianeta e anche la più tosta, ma per favore smettila di scodinzolare come il cagnolino più servizievole nella speranza che Alex si decida a notarti.
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