Cyrano, recensione del gioiello di Joe Wright
Il 3 marzo arriva in sala 'Cyrano', l'ultima opera di Joe Wright: un musical poetico, divertente e struggente che vi lascerà a bocca aperta
di Erika Pomella / 24.02.2022 Voto: 9/10
Una luce morbida e soffusa cade su Noto e Siracusa, città scelte dal regista Joe Wright per la sua versione di Cyrano de Bergerac, famosa opera di Edmond Rostand. Presentato già in occasione della Festa del Cinema di Roma, Cyrano è una trasposizione in cui Cyrano perde le sue fattezze comiche e grottesche a causa del grosso naso "che lo precede" e si inserisce in un discorso più ampio sul concetto di freak, sulla diversità percepita da uno sguardo codificato secondo standard precisi, ma che sono pronti a vacillare davanti alla potenza di un'anima come quella del Cyrano interpretato magistralmente da Peter Dinklage, che dopo aver mostrato le capacità strategiche di Tyrion Lannister in Game of Thrones, si presenta al pubblico con un'arte istrionica fatta di sguardi, sorrisi accennati e spezzati contro l'orgoglio e la speranza. E, soprattutto, dimostra – come tutto il cast, d'altra parte – di avere doti canore davvero strabilianti, soprattutto per quanto concerne l'espressività. Perché il Cyrano di Joe Wright è un musical che si fonda con le note scritte dai The National.
La storia – per coloro che ancora non la conoscono – è quella di Cyrano, un uomo pieno di poesia, che pesa ogni parola e ad essa da un peso che rimane nel cuore e nello stomaco. Ma la bellezza della sua anima si scontra con il suo aspetto fisico, che non è tale da permettergli di confessare i suoi sentimenti alla bella Roxane (Haley Bennett) sua amica d'infanzia che subisce la corte del duca De Guiche (Ben Mendelsohn), di cui non è affatto innamorata. Un giorno, però, Roxane incrocia lo sguardo con il cadetto Christian (Kelvin Harrison Jr.) e lo scoppio di un amore improvviso e inaspettato le accende le guance e il cuore. Peccato che Christian non sappia in alcun modo scrivere le lettere d'amore che Roxane si aspetta: è così che nascerà un accordo tra i due uomini. Christian utilizzerà le parole di Cyrano, che in questo modo, nascosto dietro la bellezza del suo sottoposto, potrà confessare alla sua amata quelle cose che non ha mai avuto il coraggio di dirle apertamente, per paura di venire deriso.
La storia di Cyrano De Bergerac è una storia che ricalca vecchi archetipi e topoi mai andati veramente fuori moda e che mai hanno smesso di irretire: l'amore impossibile tra una bella e una "bestia", un uomo che si sente troppo brutto e troppo ridicolo per reclamare l'amore di una donna bella. E c'è sempre qualcosa di struggente nel desiderio di qualcuno di essere visto al di là della gabbia del proprio aspetto. Ma in Cyrano questa riflessione intacca anche la bellezza stessa, ed è qui che sta la grandezza di un'opera immortale. Il desiderio di essere amati per quello che si è e non per il modo in cui si appare è un desiderio che accomuna tanto il "ridicolo" Cyrano quanto l'aitante Christian, che si rende conto di non essere niente, agli occhi della sua amata, senza lo scudo delle parole scritte da Cyrano. E Joe Wright riesce perfettamente a rendere tutto questo con una regia che lascia tracce del suo stile, ben riconoscibili: come il riflesso dal finestrino di una carrozza (molto simile a una scena vista in L'ora più buia), o l'ingresso in una stanza cupa, decorata da uno specchio, in campo lungo (come avviene, ad esempio, in Orgoglio e pregiudizio).
Cyrano è un film che viene costruito attraverso la capacità della luce di dare solidità a ciò che è effimero: i primi piani, i dettagli dei capelli arricciati, le dita che sfiorano parole dove l'inchiostro è colato insieme alle lacrime, sono elementi microscopici che rendono l'impianto generale molto più ampio, stabile e pieno di quella meraviglia che da secoli spinge le persone ad alzare lo sguardo davanti a un'opera d'arte. L'impianto scenico, attraverso il quale la regia si muove con il tocco leggiadro di un sospiro innamorato, è di quelli da togliere il fiato, che ti fanno sentire il rumore delle onde che si infrange sulla pietra chiara della Sicilia, dove il sapore terroso della terra danza con lunghi raggi di sole abbacinanti, creando una dimensione a-temporale e a-spaziale. Un non-luogo dove il tempo è fermo, dove tutto sembra possibile. Con una colonna sonora da straziare il cuore e interpretazioni perfette, Cyrano è uno dei film più belli che vedrete quest'anno.