Con il suo 'Coup de Chance', Woody Allen ci regala un altro piccolo gioiello, un film pieno di ironia, dialoghi interessanti e divertenti e soprattutto sviluppati con un ritmo che mantiene l'attenzione sempre alta.
Approda alla 80a Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia il maestro Woody Allen con il suo nuovo, e forse ultimo, film Coup de Chance, pellicola in lingua francese ma che Cannes, attraverso il suo direttore artistico Thierry Fremaux, non ha voluto presentare nel proprio programma viste le accuse che riguardano il regista americano. Venezia, al contrario, come ben sappiamo anche grazie alla presenza di registi con problemi simili come Roman Polanski e Luc Besson, sceglie di scindere sempre l’autore, e quindi la propria opera, dall’uomo e così porta, fuori concorso, il suo ultimo lavoro.
Woody Allen si sposta dalla sua amata e idolatrata New York per approdare a Parigi, realizzando un film completamente francese che vede come attori protagonisti Lou de Laage, Valerie Lemercier e Melvil Poupaud. Una commedia divertente con un lato poliziesco che parla del matrimonio di Fanny e Jean che sembra essere apparentemente solido ma che ben presto si troverà a dover fronteggiare l’ingresso di una terza persona, un ex compagno universitario di Fanny, che sconvolgerà l’equilibrio della coppia e la vita della ragazza. La giovane, grazie a quell’incontro, capirà che forse il rapporto con suo marito non è esattamente così idilliaco come pensava e che soprattutto non è veramente molto soddisfatta della sua vita, nella quale di sente ingabbiata, come se fosse una moglie trofeo.
Non sappiamo se Coup de Chance sarà veramente l’ultimo film del regista Woody Allen, quasi novantenne, ma considerando la sua grande voglia di fare e l’amore smisurato per il suo lavoro siamo pronti a scommettere che potrebbe non esserlo. Nel frattempo, possiamo senza alcun dubbio dire che Allen ci regala un altro piccolo gioiello, fra i migliori degli ultimi anni, che si va ad aggiungere alla sua lunghissima filmografia. Coup de Chance è un film al 100% alleniano, pieno di ironia, cavallo di battaglia del regista, di dialoghi interessanti e divertenti e soprattutto sviluppati alla perfezione, con un ritmo eccellente che riesce a mantenere l’attenzione sempre alta, senza momenti calanti.
Un altro grande pregio del cinema di Allen è il modo in cui riesce sempre a riprendere e raccontare la città dove è ambientata la storia, tanto da farla diventare una vera e propria protagonista del film. L’ambientazione è ovviamente solo uno sfondo alla storia ma il regista riesce ad esaltarla e renderla importante mantenendola comunque sullo sfondo. In questo caso la protagonista è Parigi e lo spettatore sarà proiettato direttamente nell’atmosfera parigina, nei locali, nei giardini, nelle strade, tanto da dare la sensazione di essere effettivamente lì in quel momento con i personaggi della storia.
Gli attori sono tutti in parte, soprattutto l’attrice protagonista, Lou de Laage, che sembra essere nata per recitare in un film di Woody Allen, tanto è perfetta nella parte e a sua agio nel modo di fare cinema del regista. Chi pensava che l’allontanamento cinematografico dalla sua amata patria lo potesse indebolire, togliergli l’entusiasmo di fare cinema e potesse influenzare il risultato finale si sbagliava alla grande perché un Allen così in forma non lo si vedeva da anni.
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