Comandante, recensione film con Pierfrancesco Favino | Venezia 80
'Comandante' di Edoardo De Angelis con Pierfrancesco Favino è il film che ha aperto l'edizione numero 80 del Festival del Cinema di Venezia: pellicola che intrattiene e riesce a raccontare una storia vera che pochi conoscono e che merita di arrivare ad un grande pubblico.
di Giorgia Tropiano / 30.08.2023 Voto: 7/10
Si apre il 30 agosto 2023 l’edizione numero 80 della Mostra Internazionale d’arte Cinematografica di Venezia con Comandante, film diretto da Edoardo De Angelis che è stato scelto come film d’apertura in concorso dopo che Luca Guadagnino è stato costretto a ritirare il suo Challengers a causa dello sciopero del sindacato SAG-AFTRA (qui il nostro approfondimento). Abbiamo avuto modo di vedere Comandante: ecco la nostra recensione in anteprima.
Comandante racconta la storia vera di Salvatore Todaro
Edoardo De Angelis porta al Lido la storia vera di Salvatore Todaro, interpretato da Pierfrancesco Favino, un comandante della Regia Marina Militare che nell’ottobre del 1940, a bordo del sommergibile Cappellini salvò dalle acque i naufraghi di un mercantile battente bandiera belga che egli stesso aveva affondato dopo aver risposto al fuoco. Una storia vera, dunque, quella che apre un Festival del Cinema che nella giornata inaugurale punta tutto su una delle più grandi star del cinema italiano, Favino, che stavolta si cimenta con il dialetto veneto, e sulle cui spalle c’è la responsabilità di dare il ‛’calcio d’inizio” a una Mostra che rischiava di avere il red carpet vuoto.
Il capitano di corvetta Salvatore Todaro (Pierfrancesco Favino), al comando del sommergibile Comandante Cappellini durante la Seconda Guerra Mondiale, il 16 ottobre del 1940, è messo davanti ad una scelta molto importante. Salvare le vite di ventisei naufraghi belgi, uomini che hanno aperto il fuoco contro di loro, o rispettare i comandi dei suoi superiori e lasciarli morire in mare? Il capitano Todaro non se la sente di lasciare degli uomini a morire in mare e così li salva, anche se questo significa mettere a rischio la sua nave e il suo equipaggio. Ma la vita umana conta di più.
Una pellicola che fa riflettere
Comandante è sicuramente una pellicola che fa riflettere. Al di là degli aspetti puramente tecnici, porta avanti una tematica che ai giorni nostri non può essere più attuale di così. A distanza di decenni dai fatti che racconta, e anche se non siamo più attivamente in guerra, il problema del salvataggio di vite umane in mare rimane. Tutti i giorni ascoltiamo e leggiamo di notizie di salvataggio di naufraghi e a volte, purtroppo, sono tante le vite che si perdono e che non riescono ad essere salvate. Comandante ragiona, a modo suo e trattando un’epoca diversa, anche su questo, su quanto sia giusto salvare vite, al di là di chi siano quelle persone, al di là della nazionalità, delle intenzioni o della motivazione che ha condotto quegli uomini lì in quel luogo e in quel momento.
Favino un ottimo candidato per la vittoria della Coppa Volpi di Venezia 80
Il film ha sicuramente momenti un po’ retorici e buonisti, enfatizzati anche attraverso l’utilizzo di frasi e scene che mirano a commuovere e far empatizzare lo spettatore, nel complesso però la pellicola intrattiene e riesce a raccontare una storia vera che pochi conoscono e che merita di arrivare ad un grande pubblico. Per questo è apprezzabile la decisione di Alberto Barbera (direttore artistico di Venezia 80) e del suo team di scegliere Comandante come film di apertura della Mostra. Aspettando la scelta della giuria nell’assegnare i premi, che verranno consegnati sabato 9 settembre 2023, giornata di chiusura della 80a Mostra, Favino è sicuramente già un ottimo candidato per la vittoria della Coppa Volpi come migliore interpretazione maschile, in quanto ci regala una prova attoriale, l’ennesima, intensa e magistrale.