Colonia con Emma Watson, Recensione
Avvincente thriller con Emma Watson e Daniel Bruhl che porta alla luce una pagina rimossa della Storia, tra amore e prigionia.
di Matilde Capozio / 25.05.2016 Voto: 7/10
Oggi è nota come Villa Baviera, ma per quasi quarant'anni è stata un piccolo villaggio, denominato Colonia Dignidad, in mezzo ai boschi a circa 400 chilometri da Santiago, in Cile. A partire dagli anni '60, il tedesco Paul Schafer, ex infermiere membro della gioventù hitleriana, mise su questa sorta di comune, divenuta poi un vero e proprio campo di detenzione durante la dittatura di Pinochet.
È proprio all'interno di questo lager che si svolge gran parte del film Colonia, una co-produzione tra Germania, Francia e Lussemburgo, scritto e diretto dal tedesco Florian Gallenberger (già vincitore di un Oscar nel 2001 per il cortometraggio Quiero ser).
La storia si svolge nel 1973, quando una giovane hostess, Lena (Emma Watson) raggiunge in Cile il suo fidanzato, Daniel (Daniel Bruhl), attivista a favore di Allende, e si trova con lui al momento del colpo di stato militare. Quando lui viene sequestrato dalla polizia segreta di Pinochet, Lena indaga fino a scoprire che Daniel è stato portato alla Colonia Dignidad; la ragazza decide allora di recarsi nella struttura fingendosi una volontaria, per cercare di ritrovare e salvare l'uomo che ama. Nel villaggio, Lena fa la conoscenza di Paul Schafer, soprannominato Pius (Michael Nyqvist), e delle torture inflitte a prigionieri e ingenui seguaci.
Colonia vuole mostrare gli effetti della Storia su una giovane coppia, in apparenza come tante, alle prese con eventi tragici, per far venire alla luce un capitolo oscuro della Guerra Fredda. Il film infatti non si dilunga tanto sul background dei due protagonisti, e nemmeno sul golpe vero e proprio, privilegiando l'aspetto umano a quello politico: nell'efficace descrizione del microcosmo costituito dal campo di prigionia e i suoi abitanti, si inserisce l'intreccio romantico.
Il regista non sceglie un approccio documentaristico o quantomeno crudo, scarno ma coniuga l'aspetto sentimentale a una struttura da thriller, con alcune sequenze d'azione, e una mescolanza tra finzione e fatti reali; anche se con qualche imprecisione, riesce comunque a mantenere alta l'attenzione dello spettatore, realizzando un film coinvolgente e non privo di suspense, anche dal punto di vista emotivo.
Colonia può contare su un buon cast, con l'insolita accoppiata tra Daniel Bruhl ed Emma Watson: lui già volto del cinema europeo impegnato, protagonista di molti titoli che andavano a raccontare retroscena storico-politici; lei che, reduce da una delle saghe fantasy di maggior successo di sempre, ha fatto da allora scelte d'autore e non convenzionali. Citiamo anche il crudele Pius interpretato da Michael Nyqvist (il Mikael Blomkvist della trilogia Millennium).
Il grande merito del film è poi aver portato in evidenza un argomento poco noto, e tuttora controverso: se in Cile il film non è ancora uscito nelle sale, è stato proiettato in Germania dove ha riacceso il dibattito su una pagina di Storia finora trascurata dalle istituzioni, e sulla sorte delle vittime di Colonia Dignidad (a cui il film è dedicato).