Cinquanta sbavature di nero, la recensione
Cinquanta sbavature di nero è un' esilarante parodia della celebre trilogia Cinquanta sfumature di grigio, che riesce a divertire grazie a situazioni paradossali, decisamente demenziali e ad un'ironia pungente e politicamente scorretta.
di redazione / 21.02.2016 Voto: 6/10
Nella parodia Cinquanta sbavature di nero, il misterioso milionario Christian Black (Marlon Wayans) conosce l'ingenua studentessa universitaria Hannah Steele (Kali Hawk) in occasione di un' intervista che la giovane deve fare per il giornale scolastico. Da subito tra i due nasce una forte intesa ed Hannah, attraverso una serie di divertenti e bizzarre vicende, scoprirà delle sconvolgenti, ma sopratutto esilaranti, verità sul giovane ed attraente uomo d'affari del quale si è innamorata.
Diretto da Michael Tiddes (già regista di Ghost Movie e Ghost Movie 2) e prodotto e scritto dallo stesso protagonista Marlon Wayans e da Rick Alvarez, il film prende in giro e stravolge la celebre e discussa storia di "Cinquanta sfumature di grigio". I protagonisti e la trama sono quasi all'esatto opposto di quella originale, e si gioca molto sull'idea di estremizzare le diverse vicende, trasformando in modo ironico i diversi personaggi. Se infatti, originariamente, Christian Grey è un uomo sicuro di sé che sa bene come gestire le situazioni sentimentali, Christian Black è invece insicuro e per niente esperto in fatto di donne, allo stesso modo l'ingenua Anastasia diventa qui invece una Hannah Steele che non si lascia facilmente ammaliare da Christian, ma che al contrario sa come tenergli testa. Così succede anche per gli amici e i familiari dei protagonisti, che in questo caso vengono dipinti in modo molto più esagerato rispetto al film originale, come la coinquilina di Hannah, che diventa una ninfomane decisamente eccentrica o la madre del protagonista dipinta paradossalmente come razzista e decisamente severa.
La storia viene seguita abbastanza fedelmente ma capovolta in diversi punti, ed è divertente vedere come scene che nel film originale si prestino già molto ad essere parodiate, qui diventino ancora più esilaranti, sebbene a tratti si tenda forse ad esagerare anche un po' troppo, facendo risultare alcune situazioni un po' forzate e fin troppo fuori dalle righe. Numerose sono inoltre le citazioni ad altri celebri film (una fra tutte quella di Magic Mike) e a personaggi famosi. Per quanto riguarda la sceneggiatura è stato fatto un buon lavoro, apprezzabile sopratutto per gli amanti dei film di questo genere, si nota molto l'influenza di altri film simili, come Scary Movie o Ghost Movie, e lo stile dei dialoghi è quindi spesso demenziale e politicamente scorretto.
Il cast, tra cui spiccano i protagonisti Marlon Wayans e Kali Hawk perfetti nelle parti di Christian e Anastasia del film originale, è costituito quasi interamente da attori già esperti del genere della commedia e parodia e quindi risultano molto bravi ad interpretare dei personaggi particolari e bizzarri come quelli del film.
Cinquanta sbavature di nero è quindi un film abbastanza riuscito, che sa far divertire molto, prendendo in giro con ironia pungente e dissacrante il film originale.