Cassandro, recensione del film con Gael García Bernal su Prime Video


La recensione del film Cassandro con Gael García Bernal protagonista nei panni di Saúl Armendáriz, il wrestel omosessuale realmente esistito.
Voto: 4/10

Cassandro è un film a tematica LGBTQ disponibile su Prime Video a partire dal 22 settembre 2023 e interpretato da Gael García Bernal nel ruolo del protagonista al fianco di Bad Bunny, El Hijo del Santo, Raúl Castillo, Roberta Colindrez, Perla de la Rosa e Joaquín Cosio. La pellicola diretta da Roger Ross William è un biopic che narra la vita e la carriera del wrestler omosessuale Saúl Armendáriz, conosciuto con il suo nome d’arte Cassandro. Nel corso della storia vedremo come Saul, un giovane ragazzo che vive facendo piccoli lavori per aiutare sua madre si diletta nel wrestling fin quando decide di farne una vera e propria professione. Grazie all’aiuto della sua allenatrice Sabrina, decide di esibirsi con il nome di Cassandro vestendosi come un exotico, ossia un wrestel in drag queen. Vedremo come è diventato in poco tempo molto apprezzato dal pubblico e verrà esplorata la sua storia d’amore con El comandante, un collega del ring, sposato con due figli.

Cassandro - Trailer
Cassandro - Trailer

Cassandro: ottimo cast, sceneggiatura interessante ma scarna e banale

La pellicola si avvale di una fotografia dai toni leggermente scuri rispetto alla media e questo fa capire il tono del film che terrà i telespettatori in trepidante attesa che qualcosa accada per tutta la durata della pellicola. I giochi di luce e ombre rendono cupi e leggermente tristi i fotogrammi che andremo a vedere e questo si unisce alla perfezione con la musica che sembra andare di pari passo con le vicende che si raccontano. Questo però non rende scorrevole il film: dopo una narrazione che nella prima mezz’ora può sembrare interessante, questa si perde nel mezzo, con scene scontate e ripetute che potrebbero far annoiare, e non di poco, lo spettatore che invece vorrebbe guardare qualcosa in grado di catturare la propria attenzione che a volte si va perdendo per via di scene che nulla hanno a che fare con il film ma che appaiono solo di riempimento per rendere il film più lungo – senza di queste, la pellicola si sarebbe potuta concludere nella manciata di un’oretta. Molte scene hanno a che fare con il rapporto tra Saul-Cassandro e sua madre e tutto il passato che ha fatto in modo che tra i due nascesse un legame molto solido, ma alla lunga risulta estenuante in quanto raccontato quasi sempre allo stesso modo. Molti concetti, infatti, vengono ripetuti anche se in modi diversi e questo non funziona molto dato che vengono sparsi qua e là per il film e lo spettatore potrebbe trovarsi confuso e smarrito.

Diversamente, un grande plauso va al cast di attori, con l’interpretazione di Gael García Bernal e di tutti gli altri interpreti che fanno parte della pellicola Cassandro che risultano essere credibili seppur non valorizzati alla massima potenza da una sceneggiatura interessante ma scarna e banale, a volte troppo scontata. Le immagini che raccontano il passato e i momenti da bambino di Saul sono mostrate con piccole scene senza dialogo e a volte i momenti di allenamento di Cassandro e delle sue vittorie sono molto frettolose e sembrano fare il verso a Rocky e altri film del genere, facendone diventare una sorta di parodia di essi. Anche la tematica LGBT è stata poco esplorata, si parla dell’omosessualità del protagonista e del suo rapporto con un uomo sposato senza andare a centrare i temi principali di questo, facendo diventare il film interessante fino ad un certo punto.

Benito Antonio Martínez Ocasio e Gael García Bernal in Cassandro [credit: foto di Alejandro Lopez Pineda; Copyright Amazon Content Services; courtesy of Prime Video]
Benito Antonio Martínez Ocasio e Gael García Bernal in Cassandro [credit: foto di Alejandro Lopez Pineda; Copyright Amazon Content Services; courtesy of Prime Video]

Una storia interessante adattata in modo non brillante

Cassandro ha del potenziale non espresso e piuttosto che un film biopic sembra di stare a guardare un documentario, dovuto anche al modo del protagonista di parlare del suo alter ego Cassandro in terza persona. L’unica cosa che riesce a portare lo spettatore ad arrivare alla fine del film è capire dove vuole andare a parare la pellicola, cosa vuole raccontare dato che non ci sono colpi di scena, né momenti in cui l’attenzione resta focalizzata sulla pellicola. Molto spesso ci si distrae e alcuni frame rimangono sospesi senza un vero e proprio finale di cui non si saprà mai come termineranno. Il film termina con il protagonista che, nelle sue vesti quotidiane, grazie al successo ottenuto, viene invitato ad un programma televisivo messicano dove si renderà conto che, grazie al suo coraggio di esibirsi come wrestler, dichiarandosi omosessuale, è stato d’ispirazione per alcuni ragazzi nel fare coming out alle loro famiglie e far capire a questi che non c’è nulla di mare nell’esserlo. Per questo, decide a sua volta di parlare con suo padre, con cui non aveva un bel rapporto. A conclusione, Cassandro è un film che tratta una storia molto particolare ma che è stata adattata in maniera lenta e noiosa con solo alcuni momenti che possono essere interessanti agli occhi dello spettatore.

Valutazione di Massimino de Febe: 4 su 10
speciale Prime VideoCassandro
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