Bridget Jones’s Baby, Recensione
Bridget Jones torna al cinema con un terzo capitolo che recupera i toni briosi e divertenti del primo film; pellicola che funziona meglio nella prima parte, 'Bridget Jones's Baby' diverte il pubblico, concedendogli anche il lusso di sognare un po'.
di Erika Pomella / 15.09.2016 Voto: 7/10
Dimenticate le notti sul divano, con il pigiama di flanella e le note di All by Myself diffuse per l'appartamento; dimenticate le "ciccette sballonzolanti" e la corsa alla perdita di quei maledetti chili di troppo. Ora Bridget Jones è magra, ha 43 anni, e non fuma da quasi 1900 giorni. Quindici anni dopo l'uscita de Il diario di Bridget Jones, Renee Zellweger – con un viso fortemente influenzato dalla chirurgia plastica – torna a vestire i panni del personaggio che l'ha resa famosa al grande pubblico, quelli dell'inglese e goffa Bridget Jones. Sono dovuti passare circa dodici anni dal disastroso sequel Che Pasticcio Bridget Jones! perché al cinema arrivasse un terzo capitolo che, grazie al cielo, prende enormemente le distanze dall'insulso terzo romanzo di Helen Fielding. Bridget Jones's Baby ritrova Sharon Maguire al timone (sua la regia del primo film) e si arricchisce di due new entry d'eccezione: la sempre magnifica Emma Thompson nei panni di una ginecologa oltremodo paziente e Patrick Dempsey, il dottor stranamore di Grey's Anatomy che, idealmente, prende il posto di Hugh Grant, attore che non ha voluto prendere parte a questo terzo capitolo.
Daniel Clever è passato a miglior vita ed è durante il suo funerale, all'alba del suo compleanno, che Bridget incontra il suo ex Mark Darcy (Colin Firth) in compagnia della sua attuale moglie. Decisa a non farsi buttare giù dalla mancanza di un uomo al suo fianco, dalla morte di un ex o dall'impossibilità delle sue migliori amiche di abbandonare il nido domestico per festeggiare il suo compleanno, Bridget accetta di partecipare ad un festival musicale in compagnia di una sua collega. Qui subisce il fascino di Jack (Patrick Dempsey), con il quale ha una focosa notte di sesso. Pochi giorni dopo, durante il battesimo della sua figlioccia, Bridget scopre che Mark sta divorziando: tra i due scoppia di nuovo la passione e, in men che non si dica, finiscono di nuovo a letto insieme. Poche settimane dopo Bridget scopre di essere incinta: il problema, però, è un altro. Chi è il padre del bambino?
Con Bridget Jones's Baby la saga che vede al proprio centro le (dis)avventure del personaggio interpretato da Renée Zellweger sembra trovare un nuovo alito di vita. Si torna – specie nella prima parte – al tono scanzonato e brillante del primo film, in scene al limite del disagio sociale che fanno scoppiare la platea in una fragorosa risata. Sebbene si possa sentire la mancanza di una Bridget Jones più rotonda, più incasinata e più "libera", in questo passo in avanti, la protagonista mantiene quasi del tutto invariata la sua capacità di essere al posto sbagliato nel momento sbagliato e di dire, sempre e comunque, qualsiasi cosa le passi per la testa senza ricorrere a nessun tipo di filtro. Divertente e ottimista nonostante tutto, Bridget Jones ha il merito di muoversi per gran parte del film con una "comica" sicurezza e un'eleganza malgrado tutto che mettono di buon umore lo spettatore, conducendolo verso il necessario happy ending che, le più anziane di noi, stavano aspettando da tempo immemore.