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Boss Level, recensione dell’action movie con Frank Grillo e Mel Gibson

Su Amazon Prime Video è arrivato 'Boss Level - Quello che non ti uccide', film con Frank Grillo e Mel Gibson che racconta di un uomo intrappolato in un loop temporale che sfocia sempre nella sua morte.

Ha da poco debuttato in digitale su Amazon Prime Video Boss Level – Quello che non ti uccide, ultima fatica del regista Joe Carnahan che vede come protagonista Frank Grillo nei panni di un uomo che rimane intrappolato in un loop temporale e ogni giorno è costretto a vivere da capo la giornata che lo porta alla sua morte. Per spezzare questo circolo, Roy (Grillo), che è un veterano dell'esercito americano e che ha una vita sentimentale un po' problematica, decide che l'unica strada da percorrere è quella di uccidere Ventor (Mel Gibson), che ha tra le mani un macchinario in grado di portare letteralmente alla fine del mondo. Ogni giorno, quindi, Roy cerca di raggiungere l'obiettivo, anche se questo significa strapparsi denti, farsi decapitare e avere ogni giorno a che fare con una banda di mercenari pronta a farlo fuori.

Boss Level – Quello che non ti uccide è, prima di tutto, un prodotto di intrattenimento purissimo. Vedendo la pellicola non si ha mai la sensazione che il regista o lo sceneggiatore voglia lanciare al pubblico chissà quale messaggio o quale morale. Immediatamente, sin dalla prima inquadratura, è chiaro che l'intento principale sia quello di confezionare un film che intrattenga, che abbia un buon ritmo e che soprattutto diversa chi ha deciso di concedersi una visione. Un intento quasi goliardico che appare evidente sin dall'inizio: da una parte con una struttura visiva che richiama in modo palese quella dei videogiochi, dall'altra grazie al tono scanzonato con cui il protagonista si rivolge al pubblico: pur senza guardare mai in macchina, nella sua voice over Roy distrugge comunque la quarta parete e crea una connessione narrativa con il pubblico, che in qualche modo si sente ancora più coinvolto in quello che sta vedendo sullo schermo.

Boss Level – titolo che deve molto alla cultura videoludica, visto che l'espressione si riferisce al livello all'interno dei games in cui il giocatore deve sconfiggere un boss – è un film estramemente divertente, che non risparmia su nulla e che allo stesso tempo riesce a tenersi in equilibrio, senza scadere nel trash o in quel tipo di racconto in cui la sospensione dell'incredulità è uno sforzo troppo grande da chiedere allo spettatore. Il ritmo è incalzante quasi per tutto il tempo e sebbene molti avrebbero fatto a meno dello spiegone necessario a dare una parvenza di coerenza narrativa, lo spettatore non potrà fare a meno di godersi questo film videoludico. L'aspetto più divertente è proprio quello di vedere il protagonista incastrato in questo loop temporale – tema affrontato in film come Ricomincio da capo e il più recente Palm Spring – mentre cerca di sopravvivere. La struttura è davvero quella dei videogiochi: quando una persona si trova davanti al game over durante una partita, tutto quello che deve fare è ricominciare da capo. Ed è quello che fa anche Roy. Ogni volta che perde una vita ricomincia da capo la sua scalata verso il boss level.

Probabilmente il film non è di quelli destinati a durare per sempre nella memoria dello spettatore – anche a causa dei personaggi secondari, villain incluso, completamente bidimensionali – ma è una visione che per una serata senza pensieri, votata solo all'intrattenimento puro va più che bene. Ricordiamo, dopotutto, che il cinema non sempre e non necessariamente ci deve raccontare e/o insegnare qualcosa. A volte basta che ci faccia stare bene, che ci faccia sorridere, e il suo compito è più che raggiunto. Ecco, Boss Level – Quello che non ti uccide è il tipo di film che rientra in questa categoria.

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