Bird Box Barcellona, scena da teaser trailer film Netflix
Bird Box Barcellona, scena da teaser trailer film Netflix

Bird Box: Barcellona, recensione del film Netflix


'Bird Box Barcellona' è disponibile su Netflix: ma lo spin-off del film con Sandra Bullock funziona solo a metà
Voto: 6/10

Era il 2018 quando su Netflix fece il suo debutto Bird Boxpellicola dalle tinte horror/thriller interpretata da Sandra Bullock e diventata in breve tempo uno dei titoli di maggior rilevanza della piattaforma streaming on-demand. La storia era incentrata sull’invasione – presumibilmente aliena – di creature la cui vista spingeva gli esseri umani a suicidarsi. Una tematica che al cinema era già stata trattata da M. Night Shyamalan con E venne il giorno. Il personaggio di Sandra Bullock, dunque, era costretta a muoversi in un mondo diventato buio, costretta a nascondere gli occhi dietro una fascia per non cadere vittima delle creature che hanno portato una sorta di apocalisse. Ora, sempre su Netflix, arriva lo spinoff Bird Box Barcellonapellicola interpretata dal divo spagnolo Mario Casas, che cambia punto di vista.

La trama di Bird Box Barcellona

Mario Casas interpreta Sebastian, un uomo che vaga per una Barcellona spettrale insieme alla figlia Anna (Alejandra Howard), con occhiali scuri che gli coprono il volto. Allo spettatore, però, basta pochissimo tempo per rendersi conto che Sebastian non è un sopravvissuto come tutti gli altri: lui può guardare le creature senza sentire la spinta al suicidio e, anzi, nel guardarli vede qualcosa di angelico e salvifico. Proprio per questo l’uomo non si fa scrupoli nel condurre nelle mani delle creature poveri innocenti che si fidano di lui. Tuttavia l’incontro con Claire (Georgina Campbell) e la piccola Sofia (Naila Schuberth) cambierà le priorità di Sebastian e gli permetterà, forse davvero per la prima volta, di aprire davvero gli occhi.

Un film che funziona solo a metà

Nato come costola spagnola del film principale e con un finale che lascia intuire la possibilità di ulteriori letture di questa invasione apocalittica, Bird Box Barcellona è un film che non si può dire del tutto riuscito. Il motivo principale è che il film diretto da Alex e David Pastor ha in qualche modo “tradito” l’anima della pellicola originale. La pellicola del 2018 si poteva considerare un vero e proprio horror, dove nel non visto e nel buio si nascondeva l’attesa di qualcosa di spaventoso che non poteva essere guardato. In questo senso, il film con Sandra Bullock rappresentava una rilettura in chiave moderna dell’horror più classico, dove lo spavento si nascondeva proprio nel non visto, in quell’angolo di quadro dove tu spettatore sai che si nasconde il Male, ma non sei in grado di vederlo, di comprenderlo, di percepirlo e così riempi il quadro con le tue stesse paure, creando una sorta di reazione a catena che ha portato al successo di numerose pellicole di questo genere. Bird Box Barcellona, invece, è un film che decide di cambiare le carte in regola: se il primo film si concentrava sulla minaccia esterna, sull’elemento alieno che distrugge l’umanità, la macchina da presa del film spagnolo si concentra sulla minaccia interna, sull’individualità corrotta da falsi profeti e false promesse, dove lo stress post-traumatico trasforma anche il più docile essere umano in un sanguinoso traditore. Una lettura che non è banale, ma che sembra in qualche modo stonare con la dilogia, come se si stesse raccontando una storia del tutto diversa.

(S-D) Gonzalo De Castro come Roberto, Georgina Campbell come Claire, Mario Casas come Sebastian, Naila Schuberth come Sofía In Bird Box: Barcellona [credit: Andrea Resmini/Netflix; Copyright 2022 Netflix, Inc]
(S-D) Gonzalo De Castro come Roberto, Georgina Campbell come Claire, Mario Casas come Sebastian, Naila Schuberth come Sofía In Bird Box: Barcellona [credit: Andrea Resmini/Netflix; Copyright 2022 Netflix, Inc]

Non che Bird Box Barcellona dovesse necessariamente essere uguale alla pellicola che lo ha preceduto, ma il cambiamento nell’asse narrativo è così veloce e improvviso che può lasciare lo spettatore non solo smarrito ma anche disinteressato a quello che vede sul piccolo schermo. È interessante la riflessione che il film fa sulla fede e sulla religione, sul bisogno dell’essere umano di trovare un piano più alto e misterioso per dare una nobile spiegazione a qualcosa che sembra irrazionale e spaventoso. La pellicola spagnola indaga sui falsi profeti, sul fanatismo delle sette religiose, sulla capacità di alcuni misteri di manipolare la mente fragile di un’umanità disperata e distrutta. Ma anche questa riflessione, che appunto non è banale in un film di questo tipo, appare inserita nella sceneggiatura come se si volesse raccontare un’altra storia e, non potendolo fare, si è scelto di inserire questa svolta di trama in Bird Box Barcellona. Se il primo film era tutto incentrato sul non guardare, qui si tratta di scegliere di dubitare di quello che si vede. La vista è sempre al centro del racconto: nel 2018 era un mezzo con cui si veniva uccisi, nel 2023 diventa un modo per uccidere altri, nella speranza che la fede possa portare a termine le promesse fatte.

Una pellicola di intrattenimento che presenta vari spunti di riflessione interessanti

In definitiva, dunque, Bird Box Barcellona è una pellicola di intrattenimento che presenta vari spunti di riflessione molto interessanti, che però non riescono ad amalgamarsi del tutto e, in generale, lo spettatore non riesce mai del tutto ad entrare in empatia coi personaggi, nonostante l’ottimo lavoro fatto dagli attori, primo tra tutti Mario Casas.
Bird Box Barcellona è disponibile dal 14 luglio 2023 su Netflix.

Valutazione di Erika Pomella: 6 su 10
speciale NetflixBird Box: Barcellona
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