'Beastars' è il nuovo anime appena approdato su Netflix e tratto dall'omonimo manga edito da Panini Comics: una storia di razzismo e bullismo, su cui troneggia la storia di un'amicizia particolare. Quella tra un lupo grigio e una coniglietta nana
Tratto dal manga omonimo pubblicato da Planet Manga, Beastars è un anime che conta dodici episodi e che è appena approdato su Netflix, pronto ad accompagnare gli utenti del gigante della piattaforma streaming in questo periodo comunque tanto difficile. Beastars è nato dalla mente e dall'immaginazione di Paru Itagaki, che si è anche aggiudicato il premio per il miglior shonen, vale a dire il manga destinato ad un pubblico più prettamente maschile.
Il manga di Beastars è appena arrivato al 13° volume, mentre in patria è ancora in corso, con il numero 17, sebbene l'autore abbia più volte dichiarato che il suo intento è quello di non sforare i 20 albi totali per raccontare questa storia matura e bellissima, piena di temi importanti e attuali, che saranno in grado di colpire l'immaginazione e la coscienza del pubblico.
L'anime – che copre gli eventi fino al 6° albo del manga – racconta la storia di Legoshi, un lupo grigio che frequenta la Cherryton School, una scuola dove carnivori ed erbivori coesistono, sebbene in dormitori divisi. La tranquillità della scuola, però, viene messa a dura prova quando un alpaca viene trovato morto, presumibilmente per colpa di un carnivoro, che non è riuscito a tenere a bada i propri istinti. Un bel problema per Legoshi, che da sempre vive con il pregiudizio che accompagna la sua razza: canide e gigantesco lupo grigio, Legoshi nasconde la sua forza e il suo temperamento perché non vuole essere considerato pericoloso o fuori controllo.
Lavora al club di teatro come scenografo e costumista, alle dipendenze di Louis, un cervo rosso che punta a diventare Beastars, ossia una sorta di rappresentante scolastico con molti poteri. Ed è proprio mentre è impegnato a fare un favore all'ambizioso Louis che Legoshi rischia di perdere il controllo: al suo naso arriva l'aroma di carne bianca e i suoi riflessi si accendono. Ad un passo dal divorare un coniglio, Legoshi si ferma in tempo e riesce a guadagnare la fuga. I problemi veri, però, iniziano quando il lupo comincia a fare amicizia con il coniglio che aveva quasi divorato.
Haru è una coniglietta nana che subisce atti di bullismo dalle sue compagne di stanza per colpa del suo spirito libero e della tendenza di baciare e andare a letto con tutti i ragazzi che le capitano a tiro. Haru non ha visto in faccia il suo assalitore, ma quando incontra Legoshi pensa che sia l'ennesimo ragazzo che vuole portarsela a letto. Ma il lupo, così gentile, timido e introverso, si dimostra immediatamente diverso da tutti gli altri e tra i due nasce una strana amicizia. Ma come possono coestistere un lupo grigio gigante e una coniglietta nana?
Partendo da un presupposto narrativo che ricorda da vicino quello già visto in Zootropolis, con l'improbabile amicizia tra una coniglietta e una volpe, Beastars è un anime che punta sin da subito a parlare di razzismo utilizzando il racconto che passa attraverso animali antropomorfi. Al centro della storia, infatti, c'è proprio questo: lo scontro tra due macro-razze diverse. Da una parte ci sono gli erbivori, dall'altra i carnivori. E in questo mondo che cerca l'utopistica condivisione di spazi e obiettivi c'è spazio per fiumi e fiumi di pregiudizi, dove l'appartenenza ad una razza o l'aspetto fisico sono determinanti per la vita quotidiana.
E in questo senso Legoshi – che deve il suo nome all'attore Bela Lugosi – è il rappresentante perfetto di questa guerra silenziosa e serpeggiante, fatta di sussurri bisbigliati dietro le spalle. Il lupo ha, di sé, una determinata immagine: pur essendo ancora adolescente e per questo sconvolto dalle guerre interiori che ogni essere umano affronta in quella fase tanto delicata della propria vita, Legoshi sa chi vuole essere. Meglio, sa ciò che non vuole diventare. Ma la sua è una lotta continua: perché non importa la sua gentilezza, non importa quello che fa, o quello che dice: muovendosi tra gli spazi comuni viene comunque seguito dai pregiudizi, dall'attesa snervante di vederlo perdere il controllo, di perdersi nei suoi artigli e nel sangue che richiama. Eppure, allo stesso tempo, nonostante sia sempre lì a preoccuparsi di quello che gli altri pensano di lui, dell'immagine che restituisce al mondo che gli si muove intorno, nel momento in cui la sua vita incontra quella di Haru sembra che l'opinione pubblica non lo interessi più. Non si sofferma a pensare su come debbano apparire ridicoli, quei due strani amici insieme. Non gli passa neanche per l'anticamera del cervello l'idea che gli altri possano vederlo come un predatore che sta giocando con il suo pranzo. Perché quando Haru entra in scena riempie tutta la mente di Legoshi.
Haru, al contrario, è un personaggio che cerca di dar mostra di non dar peso ai pregiudizi. Viene costantemente attaccata, costantemente presa di mira per una reputazione che lei non ha fatto mai niente per mettere a tacere o nascondere. Si getta contro chi la perseguita con atti di bullismo davvero snervanti, affermando il suo diritto ad essere quella che è, dimostrando di non curarsi dell'opinione pubblica. Ma quella è solo la sua facciata più esteriore, quella maschera con cui si difende dagli attacchi del mondo. Perché quando sei una coniglietta bianca e nana e tutti sono già abituata a guardarti e a trattarsi come una bambina non puoi permetterti il lusso di mostrarti debole, fragile o spaventata. Ecco, se Legoshi rappresenta un po' l'anima decadente dell'anima, un principe nostalgico e pieno di dubbi, Haru è un personaggio ancora più complicato, pieno di sfumature e non tutte piacevoli. Eppure è proprio in questi lati più "malriusciti", in queste imperfezioni e in queste scelte sbagliate e a volte fastidiose che Haru rappresenta davvero la capacità dell'autore di creare un personaggio a tutto tondo, che fa soffrire e fa arrabbiare, nel quale è facile riconoscersi e dal quale, altrettanto semplicemente, è facile voler prendere le distanze.
Con due personaggi così ben riusciti non sorprende che Beastars rapisca il cuore anche grazie e soprattutto all'unione tra Legoshi e Haru, in questa strana amicizia fatta di insoliti atti di gentilezza e incredibili e altrettanto inaspettati atti di eroismo. La storia tra Legoshi e Haru è lenta, spaventosa, simile al passo insicuro di qualcuno che sta cercando di guadare un fiume di cui non sapeva neanche l'esistenza e che è apparso inaspettatamente lungo la vita. È un rapporto fatto di sbagli e incomprensioni, di sforzi per non sfuggire e non avere paura, fatto di cose non dette e confessioni che vengono ritardate nel tempo. E rappresenta davvero uno spettacolo che tiene gli occhi incollati allo schermo.
Ma anche i personaggi minori non sono da meno, partendo dall'ambizioso e a volte fastidioso Louis, che vuole salire sul tetto del mondo ma in cuor suo trema ancora di invidia per la natura dei carnivori a cui lui, cervo, non può ambire. È ragazzo-cervo che sembra freddo, fin troppo manipolatore, ma che dimostra sempre dove si trova il suo cuore, così che sia difficile provare per lui un'avversione. Tra gli altri personaggi che meritano una nota a margine c'è il miglior amico di Legoshi, che da una chiara indicazione di cosa significhi davvero essere amico di qualcuno nel bene e nel male, e quello che Legoshi chiama semplicemente Panda, che appare quasi come una versione animale e animata di un The Punisher. Un mistero, invece, è rappresentato dal personaggio di Juno, la lupa innamorata di Legoshi ma che sembra avere piani e strategie che rappresentano un'incognita che si aggiunge a quella di partenza: chi è che sta uccidendo gli erbivori?
Con queste sfumature quasi thriller, Beastars è un prodotto assolutamente da non perdere: vuoi per la capacità di trattare temi delicati, vuoi per la precisione con cui racconta il periodo dell'adolescenza e dei primi innamoramenti. Vuoi per l'attualità che questo anime si porta sulle spalle o per la splendida (e promessa) storia d'amore tra due persone che sono state create dalla natura per essere preda e cacciatore e che invece hanno scelto di prendere in mano il proprio destino. Imperdibile.
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