Ballo Ballo, il musical spagnolo ispirato alle canzoni di Raffaella Carrà
Arriverà il 25 gennaio su Amazon Prime Video 'Ballo Ballo', il musical spagnolo costruito intorno alle canzoni di Raffaella Carrà, che vi farà cantare e vi intratterrà
di Erika Pomella / 20.01.2021 Voto: 7/10
Maria (Ingrid Garcìa-Jonsson) ha un abito da sposa, il cuore spezzato e un passaporto spagnolo con il quale chiede di abbandonare Roma e tornare a Madrid. La sua vita sembra essere sul punto di andare in mille pezzi: non ha un posto dove andare, né prospettive di lavoro. Ma all'aeroporto di Madrid incontra Amparo (Verònica Echegui) che non solo la ospita a casa sua ma le trova anche un lavoro in aeroporto. Ed è qui che Maria incontra Pablo (Fernando Guallar), un ragazzo che aveva incontrato il giorno del suo arrivo. Quando Maria ritrova la valigia che Pablo aveva perso in aeroporto, maria decide di consegnargliela personalmente. È così che la ragazza scopre che Pablo lavora nella redazione di uno degli spettacoli televisivi più famosi della Spagna. E senza preavviso maria si trova davanti alla possibilità di realizzare il suo sogno e diventare ballerina: ma il lavoro di Pablo, quello di censore, rischia di mandare tutto all'aria. E di certo non aiuta il fatto che sulle tracce di Maria si è messo il suo ex fidanzato, Massimiliano (Giuseppe Maggio).
Questa, in breve, è la trama di Ballo Ballo, pellicola firmata da Nacho Álvarez che arriverà su Amazon Prime Video il prossimo 25 gennaio. La prima caratteristica di cui si deve tener conto nell'approcciarsi a Ballo Ballo è che si tratta di una storia ambientata nei ruggenti anni '70 che omaggia le musiche e le canzoni di Raffaella Carrà. Da Ballo Ballo a Luca, passando per il Tuca Tuca a Com'è bello far l'amore, questo musical dai colori accesi e brillanti è prima di tutto un'opera che è stata costruita proprio partendo dai brani firmati dalla Carrà (che appare anche in un brevissimo cameo). La sceneggiatura di Ballo Ballo sembra prendere il via non tanto per la voglia di raccontare una storia specifica, quanto per "giustificare" l'uso delle canzoni di una cantanta che in Spagna è sempre stata molto amata e percepita come un vero e proprio simbolo di ribellione e emancipazione di genere.
Ed è proprio intorno a questo tema che ruota il film di Álvarez. Dietro la storia d'amore e i numeri musicali che sono messi in bella mostra davanti gli occhi dello spettatore, si dipana una storia che pur coi toni leggeri della commedia parla della riappropriazione delle donne del proprio corpo e della libertà di mostrarsi, senza dover abbassare il capo davanti una censura che è simbolo di una mentalità retrograda. Sebbene il film sia ambientato, come abbiamo detto, negli anni '70, la tematica è comunque molto attuale, vista e considerata l'atmosfera che vige un po' ovunque – compresa Hollywood – dove gli ultimi scandali sessuali hanno dato prova di come il corpo femminile sia visto ancora come qualcosa che o può tentare e condurre sulla strada del male o, altrettanto orribilmente, viene percepito come un oggetto da possedere e da usare come merce di scambio.
Da questo punto di vista, dunque, Ballo Ballo guadagna punti che perde in originalità. La storia, infatti, non ha poi molto di innovativo e lo svolgimento lo si può intuire senza fare chissà quale sforzo mentale. Detto questo, però, bisogna ricordarsi che il cinema non deve essere sempre e solo un esercizio intellettuale. Ballo Ballo è il cinema dei colori esagerati, delle situazioni eccentriche e quasi comiche, che ha lo scopo di intrattenere chi è seduto in poltrona e ha chiesto solo un paio d'ore di distrazione. Sotto questa chiave di lettura Ballo Ballo funziona alla meraviglia: è colorato, divertente, pieno di canzoni da canticchiare a mezza bocca e intrattiene in modo così genuino e onesto che alla fine della visione è pressoché impossibile non rimanere con un sorriso dipinto sulle labbra e note ritmate incastrate nelle orecchie.