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Recensione Arrow 2×23 [Season Finale] – Unthinkable

Su Twitter Stephen Amell aveva parlato di questo finale come qualcosa che non si era mai visto in tv; non è così. Il Season Finale della seconda stagione di 'Arrow' segue la struttura di tutti i telefilm che lo hanno preceduto, con una bella simmetria tra passato e presente, e un finale che promette tanti buoni elementi per la terza stagione. Lo Slade Wilson di Manu Bennett, ancora, ruba la scena a tutti.

Dove eravamo rimasti: Streets of Fire

In Streets of Fire avevamo visto la guerra prendere il sopravvento. Mentre Starling City cade a pezzi, Thea si imbatte in suo padre Malcom, al quale può urlare in faccia tutta la sua rabbia e il suo disgusto. Inoltre Sarah ritorna a Starling City, pronta a difendere non solo la città, ma anche le persone a lei care. Tutto, però, sembra ruotare intorno alla figura un po' patetica di Sebastian Blood. Dopo aver obbedito come una marionetta agli ordini di Slade Wilson, l'uomo si rende conto che il suo capo non è poi una persona né così raccomandabile, né così disposta a mantenere la parola data.

Cosa vedremo: Unthinkable

Giunti all'ultimo episodio di questa seconda stagione altalenante di Arrowsiamo arrivati anche al momento della resa dei conti. In Unthinkableinfatti, comincia la guerra finale tra Oliver e Slade non solo per il bene di Starling City, ma anche per l'incolumità dei due. Nel frattempo, intorno ai due antagonisti, ruotano storie secondarie. Roy, guarito dal Mirakuru, cerca di riallacciare i rapporti con Thea. Ma la ragazza, dopo un primo momento in cui sembrava disposta a scappare con lui, si rende conto di non potersi più fidare nè di lui, né di nessun altro. E allora cosa fa? Decide di partire insieme a suo padre Malcolm Merlyn (la coerenza e l'intelligenza di questa ragazza, comunque, sono inquietanti!). Diggle, che ha scoperto di essere "incinto", libera alcuni detenuti – tra cui Deadshot – per impedire ad Amanda di far esplodere la città. Sarah è tornata a Starling City insieme a Nissa: l'aiuto della Lega degli assassini, però, ha un prezzo: a guerra conclusa Sarah dovrà andare via con loro, non prima di aver dato la sua giacca di pelle a Laurel, rendendo il gesto una sorta di passaggio di testimone.

I made you | You made me

Al centro di questo episodio, come era facilmente intuibile, c'è lo scontro tra i due amici/nemici, Oliver e Slade. Unthinkable si apre con un previously molto bello che si concentra quasi esclusivamente sulla storia tra i due. Dal loro primo incontro, alla loro amicizia, passando per gli sguardi pieni di dolore con cui Slade spia Shado finire tra le braccia del suo amico, fino ad arrivare alla dichiarazione di Slade prima di morire e alla rinascita con il Mirakuru. Capiamo perciò dalle prime battute che l'inferno in cui sta lentamente scivolando Starling City ci interesserà fino ad un certo punto, perchè niente suscita la nostra curiosità come questa vendetta all'ultimo sangue che si è protratta, piuttosto stancamente, per questi ultimi episodi. E' molto interessante notare la bella simmetria che in questo finale di stagione è stata costruita tra passato e presente. Infatti, mentre Oliver e Slade combattono a Starling City, gli stacchi di montaggio ci portano di nuovo sull'isola, dove assistiamo alla seconda presunta morte di Sarah (avvenuta nello stesso modo della prima; evviva la fantasia!) e allo scontro tra i due nemici, che si conclude che Oliver, con una freccia in una mano e la cura per il mirakuru nell'altra, decide di vendicarsi, conficcando la freccia nell'occhio di Slade Wilson, credendo così di averlo ucciso. E qui ci vuole una parentesi per sottolineare, fondamentalmente, la profonda incoerenza di Oliver Queen che, purtroppo, in questo finale di stagione si mostra quasi del tutto incapace di prendere le redini di uno show dove sono sempre gli altri personaggi a brillare. Ma procediamo con ordine.

Slade Wilson è visto come "il cattivo" della situazione sebbene, prima dell'uccisione di Moira Queen, non si fosse macchiato di crimini come l'omicidio. Il suo piano era più elegante, pieno di quella laboriosa pazienza che può essere accumunata a quella del ragno. Eppure lui è il cattivo, e tutti quelli dell' Arrow Team, che sono persuasi che le motivazioni di Slade non siano poì così giuste o radicate, non fanno altro che auspicarne la morte (sorry, guys). Eppure, nella scena sull'isola appena descritta, Oliver si è trovato davanti ad una situazione simile: si è trovato davanti il presunto responsabile della presunta morte di Sarah. Perchè, in quel momento, non è stato Slade a far saltare in aria tutto, creando la falla che ha risucchiato il corpo della ragazza. Affatto. Eppure Oliver quasi non vacilla e invece di curare il suo amico, decide di passare per la violenza, uccidendolo. O almeno provandoci. In questo non c'è nessuna differenza con il comportamento di Slade Wilson, che dà la caccia a Oliver perchè lo ritiene responsabile della morte di Shado; e non è difficile credere che le responsabilità di Oliver siano vagamente più concrete di quelle di Slade. Eppure per tutta la stagione Slade è stato l'uomo nero e Oliver il supereroe redento, l'anima buona contro cui il male si è accanito. E allora no, noi non ci stiamo. Perchè in fondo Slade e Oliver sono più simili di quello che si potrebbe pensare. In fin dei conti si sono creati l'un l'altro. Cosa che si evince alla perfezione nello scontro a Starling City, in cui Slade dice al suo kid di trasformarlo in un assassino; idea che diventa più profonda quando alla fine Oliver dice al suo nemico che è stato proprio Slade a renderlo un eroe. I due sono complementari (sebbene Stephen Amell non possa competere con il fascino di Manu Bennett), due facce di una stessa medaglia che il mondo e il destino ha separato. Eppure le loro azioni, così come le loro motivazioni, sono quasi del tutto uguali, con la differenza che Oliver non ha dovuto vedere il suo cervello andare in tilt per colpa del mirakuru. In ultima analisi potremmo dire che Oliver ha creato da solo i suoi demoni (e torna così la tesi già affrontata secondo cui Oliver è il vero nemico di se stesso): da una parte per il suo ruolo nella morte di Shado, dall'altra – molto più preponderante – per non aver dato la cura a Slade quando ne aveva l'occasione, scegliendo piuttosto la via della vendetta che ora sembra tanto felice di condannare sul corpo dell'altro. 

Oliver giudica errori che gli sono propri, e guarda la pagliuzza nell'occhio dell'altro senza rendersi conto della trave che lo rende orbo. Alla fine di questo nuovo scontro, quando infine decide di curare Slade e imprigionarlo sembra che lo faccia sempre per se stesso, per provare a se e agli altri che lui non è più un assassino, che ha voltato pagina e che è il supereroe che tutti credono che sia. Il problema sta nel fatto che proprio questo suo continuo bisogno di giustificazioni, di parole e quasi di scuse mostrano non solo l'insicurezza che gli è propria – e che è la caratteristica di quasi tutto l'universo supereroistico -, ma anche il fatto che per quanto possa parlare, Oliver Queen rimane comunque un assassino. Un assassino redento, certo, ma pur sempre un uomo pieno di orrori ed errori, proprio come l'uomo che abbandona in una fossa della Argus sull'isola.

Oliver e Felicity

Purtroppo in Unthinkable Oliver Queen ha fatto proprio di tutto per non farsi amare, almeno da chi scrive. Dopo tutta la falsità e l'incoerenza che ha mostrato nei confronti di Slade e che abbiamo provato a spiegarvi nel paragrafo precedente, bisogna dire che Arrow non ha mostrato neanche tanta delicatezza nei confronti di Felicity. E anche qui, scusate, vi vuole una piccolissima premessa. Perchè noi siamo convinti che Oliver Queen riesca a dare il meglio di sé – come eroe e come personaggio – quasi solo ed esclusivamente quando parla con Felicity. E' Felicity che gli ridà speranza e coraggio; è Felicity che crede sempre in lui, a dispetto di tutto e tutti. E anche in questo episodio è Felicity che gli concede la chiave per risolvere il caso Slade. Quando il supereroe batte i piedi perchè non riesce a catturare il suo nemico, Felicity gli dice: "Fa che sia lui a catturare te". Poco dopo, quando si viene a sapere che l'inutile Laurel si è fatta rapire – ricordiamoci che Slade aveva detto a Oliver che lo avrebbe privato della persona che amava di più (purtroppo Slade sembra non tenere conto che il true love di Oliver cambia di settimana in settimana) – Oliver porta Felicity a casa sua e le dice che la vuole al sicuro perchè, in sintesi, è lei la donna che ama. Sebbene il nostro cuore abbia un attimo palpitato al suono di questa dichiarazione tanto attesa, ci rendiamo subito conto che c'è qualcosa che non va, qualcosa che stona e stride. Non solo la velocità con cui Oliever ha dimenticato la depressione in cui era caduto dopo che Sarah l'aveva lasciato; no, c'è qualcosa che proprio non ci va giù e che ci fa preoccupare. E infatti, poco dopo, scopriamo che quella dichirazione faceva solo parte di un piano per far sì che Slade catturasse Felicity che, in mano, aveva una siringa con la cura. Di per sé questo svolgimento della trama romance non ci disturba più di tanto.

Noi sappiamo che prima o poi Oliver capirà di essere stato un idiota per la maggior parte del tempo e capitolerà tra le braccia di Felicity. E' un dato di fatto. Quindi ci va anche bene questo rallentamento improvviso di un'impennata altrettanto improvvisa. Ciò che proprio non ci va giù, invece, è la scena finale. La scena dell'unthinkable che dà il titolo all'episodio. Sull'isola, dopo aver rinchiuso Slade, Oliver e Felicity si fronteggiano. La ragazza è così dolce che vorremmo tapparle le orecchie per impedirle di sentire quanto Oliver le dirà. Con la voce piena di una speranza che non riesce a nascondere del tutto, Felicity ammette che, per un attimo, aveva creduto all'impensabile, ossia nel lieto fine sentimentale tra lei e Oliver. Poi, quasi volesse recuperare un minimo di dignità, si complimenta con il ragazzo per le sue ottime doti istrioniche. "Sei un bravo attore," gli dice e noi quasi ci aspettiamo di vederla scoppiare in lacrime. D'altra parte c'è un limite anche al numero di due di picche che una ragazza può sopportare. In realtà Felicity sembra stia chiedendo una piccola rassicurazione, uno sbuffo di speranza alla quale aggrapparsi. Oliver, dal canto suo, la guarda con un sorriso abbozzato pieno di affetto, da cui però non riesce a nascondere un piccolo senso di compassione. E possiamo accettare il fatto che è un bene non alimentare false speranze – se lui non prova niente per lei è giusto che le conceda di andare avanti. Va benissimo. Il problema sorge quando Oliver, sempre con quell'aria a metà strada tra un cucciolo dispiaciuto e un latin lover consumato, risponde a Felicity che "Lo siamo stati entrambi". Questo, di solito, si chiama sparare sulla croce rossa. Il commento di Oliver è molto fastidioso perchè sembra rendere nulli e vuoti anche i sentimenti di Felicity, sentimenti che lui sa benissimo che la ragazza prova. A che pro dire una frase del genere? E nessuno venga a dirci che, in questa scena, Oliver è già innamorato di lei e che la cattiveria gratuita è stata detta per tenere Felicity al sicuro. Oliver, ora, non è innamorato. Lo sarà in un prossimo futuro, non ne abbiamo dubbi. Sono fatti per stare insieme. Ma per il momento Felicity è l'amica fedele, la voce della coscienza, una persona cara. E' anche quella che ha assistito al ravvicinamento tra Oliver e Sarah. Quella che l'ha convinto a ricostruire un rapporto con Laurel. Oliver ora è troppo preso dalla sua missione e da se stesso, tanto che non si accorge come quelle quattro parole ("Lo siamo stati entrambi") non solo che l'ennesima pugnalata al cuore di Felicity.

Cosa ci è piaciuto:

• Slade Wilson è sopravvissuto!
• Lo scontro tra Oliver e Slade
• La scena finale in cui scopriamo non solo che la Argus ha una "filiale" sull'isola, ma anche la scena del primo incontro tra Amanda e Oliver.
• L'idea che possa esserci/esserci stato qualcosa tra Slade e Amanda. Crisso e Nevia di nuovo insieme?

Cosa non ci è piaciuto:

• Che Oliver abbia "usato" i sentimenti di Felicity per catturare Slade.
• L'accenno che Laurel possa diventare la nuova super eroina di Starling City.
• La stupidità di Thea, sebbene siamo curiosi di vederla nei panni di una potenziale cattiva.

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