Recensione A to Z 1×13 [Series Finale] – M is for Meant to be
'A to Z' ci dice addio con un episodio dalla forma ciclica, che ci porta in qualche modo al punto dove tutto è cominciato e dove, a farla da padrone, è sempre l'amore.
di Erika Pomella / 29.01.2015 Voto: 8/10
Dove eravamo rimasti: L is for Likeability
Nel penultimo episodio di questa prima – e purtroppo unica! – stagione di A to Z abbiamo visto come Zelda si preoccupasse di piacere al padre di Andrew giunto in città per una visita, dopo aver rotto con la sua fidanzata Barbara, che viene rappresentata come una sorta di matrigna cattiva. In un primo momento il padre di Andrew sembra, infatti, non apprezzare molto Zelda, come se fosse convinto che suo figlio meriti qualcosa di più. Ma quando Andrew scava un po’ più a fondo – anche perché Zelda, incapace di lasciar perdere, rischia di impazzire – scopre che quella di suo padre era solo una tattica per allontanare la coppia e avere così il figlio tutto per se. Quando Andrew scopre che suo padre ha parlato male della sua fidanzata per avere le sue attenzioni e, di fatto, avere qualcuno con cui consolare il suo cuore spezzato, Zelda è felice di sapere di non essere una nuora non voluta e spinge il suo ragazzo a non avercela con suo padre per quell’atteggiamento egoista, ma di passare del tempo con lui. Quando, però, Andrew si trova da solo all’appuntamento che aveva dato al genitore, Zelda dà in escandescenza e comincia a dire al futuro suocero (?) quanto non si meriti un figlio come Andrew, quanto lo abbia ferito e compagnia bella. Solo per scoprire che, in realtà, l’uomo è alle sue spalle, pronto a passare una bella giornata con suo figlio. Tutto questo, comunque, fa sì che Zelda passi ancora maggiormente l’esame, dato che il suo amore e la sua preoccupazione per Andrew sono piuttosto palesi.
Dove eravamo rimasti: M is for Meant to be
M is for meant to be è l’ultimo ostacolo che i due protagonisti di questa adorabile commedia devono affrontare. In città, infatti, arriva l’ex fidanzata di Andrew che, a seguito della rottura del suo fidanzamento, chiede al ragazzo un po’ di compagnia. Andrew, però, che è un fidanzato modello chiede prima a Zelda se è d’accordo: lei, sebbene un po’ a malincuore, accetta la strana situazione. Questo finchè Lydia e Stephie non la convincono che l’ultima arrivata, in realtà, stia provando in ogni modo a riprendersi Andrew. Zelda, allora, cerca di correre ai ripari, presentando alla ragazza un suo ex fidanzato, che fa ingelosire Andrew. E a ragione, perché più tardi il ragazzo bacia Zelda, che lo confessa subito ad Andrew, a sua volta arrabbiato perché – per far contenta Zelda – ha allontanato la sua ex, che aveva confessato di voler solo la vicinanza di un amico. Cercando di risolvere tutto, Zelda scopre però che Andrew ha detto anche all’altra ragazza che era destino, che erano fatti per stare insieme. La cosa la ferisce a morte e così decide di diventare socia del suo studio e di accettare il trasferimento a New York.
Anime gemelle
M is for meant to be rappresenta l’ultimo episodio di questa deliziosa commedia che è stata ostacolata da ascolti troppo bassi che ne hanno sancito ben presto la fine. Ed è un vero peccato, perché A to Z è stata una comedy molto dolce, ben interpretata, con pochissimi cali di ritmo. Tuttavia il giudizio del pubblico è insindacabile, per cui dobbiamo prepararci a dire addio ad Andrew e Zelda. Uno dei pericolo maggiori quando una serie viene cancellata è che rimanga in qualche modo monca, priva di un qualsivoglia finale, lasciata a vagare per sempre nella terra delle opere incompiute. In parte, però, A to Z sfugge a questo infausto destino. Sebbene la voce di Katey Sagal ci ricordi che i due protagonisti hanno ancora più di quattro mesi da condividere, l’impianto intero dell’episodio è fatto in modo che quei quattro mesi che non vedremo mai vengano percepiti già come un vissero per sempre felici e contenti, e perciò lo spettatore trova questa magra consolazione con cui godersi l’ultima puntata. Sì, perché dopo gli ostacoli di questo episodio, la gelosia, le bugie, le incomprensioni, in qualche modo si torna al punto d’origine. Dopo essersi resa conto che andare a New York, lontana dal suo ragazzo non era la soluzione, Zelda torna nel solito bar con indosso il vestito argentato che ha dato inizio a tutto e che ha convinto Andrew che quella sirena in argento era la donna che avrebbe potuto sposare. I due si incontrano – grazie all’intercessione di Stu e Stephie – e si dicono che non possono stare da soli, che sono veramente fatti per stare insieme e che non c’è niente che possa convincerli del contrario. Sono, in definitiva, delle vere e proprie anime gemelle ed è con questo messaggio di cieca speranza nell’amore che A to Z prende commiato, lasciandoci con un sorriso beato e un tocco di nostalgia.
Cosa ci è piaciuto:
• Lydia che parla di se stessa come di una mangiatrice di uomini.
• La scena finale tra Zelda e Andrew. Occhi a cuore.
Cosa non c’è piaciuto:
• Andrew, all’inizio dell’episodio, è fin troppo ingenuo.
• Stu che abbandona il suo migliore amico nel momento del bisogno.
• Che questa sia stata l’ultima puntata in assoluto.