In 'D is for Debbie', Andrew e Zelda devono affrontare un lutto. E' la loro prima occasione di affrontare qualcosa insieme, svestendo i panni della coppia in luna di miele, tutta baci e perfezione. Episodio esilarante come sempre, che non rinuncia nemmeno a qualche lacrimuccia.
Nell'episodio della settimana scorsa di A to Z avevamo seguito gli adorabili protagonisti Andrew e Zelda muovere i passi verso un'altra trappola tipica del rapporto a due. Dopo aver scelto di avere un rapporto esclusivo in B is for Big Glory, in questa nuova puntata dovevano imparare ad affrontare la questione più spinosa che viene a crearsi quando due persone decidono di fare il salto nel buio e provare a percorrere insieme il sentiero della vita: la fiducia. Perchè, dopotutto, si può mai dire veramente di conoscere una persona? Ci sono coppie che, dopo cinquant'anni di vita passati insieme, scoprono scheletri nell'armadio di cui non avrebbero mai neanche osato sospettare l'esistenza. Come possono, allora, Zelda e Andrew credere di conoscersi? Come pensano di poter costruire qualcosa insieme se non sanno tutto l'uno dell'altra? In realtà i due, all'inizio, avevano l'intenzione di innamorarsi conoscendosi, come ai vecchi tempi. Di correre, semplicemente, il rischio di cui sopra. Ad un certo punto, però, spinta dai mille dubbi di Stephanie che, nel frattempo, sta cercando un uomo con cui convolare a giuste nozze, Zelda comincia a scavare nel passato di Andrew. E, per farlo, non si limita solo a scrivere il suo nome sui motori di ricerca in rete o spulciando il suo profilo Facebook. No. La donna usa tutte le sue reti da avvocato, giungendo anche a chiedere materiali alla polizia. Scopre così che, qualche anno prima, Andrew aveva avuto un piccolo quid pro quo con la polizia. La scoperta – quasi del tutto inoffensiva – manda però Zelda fuori di testa. La ragazza, infatti, si sente tradita e presa in giro. La sfuriata, però, ha il risultato di spingere Andrew a difendersi e a costruire una linea di difesa. Così, quando Zelda arriva a scusarsi per avergli m ancato di rispetto e per non aver avuto fiducia e per aver ficcato il naso nella sua privacy, Andrew rilancia. Grazie ai suoi amici/nerd dell'agenzia, infatti, Andrew è riuscito a risalire al vecchio account di Zelda, scoprendo che la ragazza era stata sposata. Una rivelazione, questa, che supera in gravità quella scoperta da Zelda. Quest'ultima, comunque, spiega ad Andrew che è stata sposata al suo compagno di studi Gustav solo per meri motivi legati alla green card. Tutto questo marasma, comunque, permette ai due ragazzi di fare un ulteriore passo nella loro relazione: fidarsi è fondamentale.
Nonostante le molte cose imparate nel corso di questa relazione da invidia, in D is for Debby Andrew e Zelda sono ancora all'inizio. Si comportano ancora da piccioncini in luna di miele: esseri perfetti, sempre in ordine, simpatici e brillanti. Esseri umani piatti, privi di una qualsivoglia ombra di imperfezione. Ma la vita, di solito, non si cura dei piani degli umani. Perciò non le interessa se Zelda vuole proseguire fingendo di non avere un solo difetto. Alla ragazza, infatti, arriva la notizia che sua zia Debby – un'amica della madre da cui Zelda veniva parcheggiata quando la sua genitrice doveva ritrovare se stessa – è morta. Il funerale della donna, allora, diventa per Zelda una faccenda tremendamente seria e, per questo, non vuole che Andrew vi prenda parte. Purtroppo, però, la ragazza si dimentica di comunicarlo al suo ragazzo, che si presenta nella casa di Debbie e comincia a conoscere tutta la rumorosa e strana famiglia di Zelda. Ma non è la vergogna per la sua famiglia che ha spinto Zelda a non volere Andrew: era la paura di farsi vedere priva di controllo dall'unico ragazzo che sembra davvero in grado di renderla felice.
E' di pochi giorni fa la notizia che ABC abbia cancellato la comedy Manhattan Love Story a causa degli ascolti mediocri, nonostante il prodotto offerto fosse di qualità eccelsa e, di certo, rappresentasse una ventata d'aria fresca nei palinsesti, che ormai tendono a somigliarsi un po' tutti (fanno grande eccezione i prodotti che vengono trasmessi via cavo, che sono capaci di creare grandiosi capolavori – basta pensare anche ad uno solo dei telefilm che vengono proposti dalla Showtime). Purtroppo pare che A to Z potrebbe seguirla da un giorno all'altro. Gli ascolti di questo show, infatti, sono anch'essi piuttosto scarsi e sembra mancare una stabilità che possa anche solo far sperare. L'audience sembra anzi quasi sempre ad abbassarsi un po'. E noi, a dir la verità, non riusciamo proprio a capirne il motivo. A to Z è un prodotto delizioso, spiritoso, ben interpretato. Uno spettacolo che, con i suoi venti minuti a settimana, riesce a portare il buon umore nel cuore di chi guarda. Non è una comedy che si limita a dire due battute in croce per strappare una risatina di quando in quando. Certo, attraverso gli scambi tra Stu e Stephanie le risate non mancano, così come le ossessioni di Zelda cooperano alla costruzione di un ambiente al limite del surreale. Ma in A to Z c'è anche molto altro: lo scopriamo proprio in questo episodio, D is for Debbie, in cui anche una situazione tragica si trasforma in una con risvolti comici, per poi tornare a commuoverci. Seguiamo da vicino le vicende di questa coppia che sta vivendo una storia da sogno, quasi da emulazione, che però si basa su sentimenti e ostacoli totalmente veritieri. Perchè, allora, sta andando così male? Cosa c'è in questo telefilm che non convince? Partendo dal presupposto che ci troviamo davanti ad una comedy e non ad un dramma di cinquanta minuti che esige tutta un'altra serie di presupposti ed elementi. Come comedy A to Z funziona alla perfezione e continua a mantenere l'interesse (e il buon umore di cui sopra) sempre ben svegli.
• Andrew, ormai, è pronto per essere eletto fidanzato dell'anno.
• La rumorosa famiglia di Zelda.
• Stephanie e Stu, come sempre.
• Le trappole al miele.
• La guest star Tyler Ward
• Leggere l'indice degli ascolti
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