A to Z 1x02 - B is for Big Glory
A to Z 1x02 - B is for Big Glory

Recensione A to Z 1×02 – B is for Big Glory


'B is for Big Glory' è un episodio che conferma, senza sforzo, le ottime impressioni ricevute dalla visione del pilot. Andrew e Zelda continuano ad essere adorabili e lo show, da solo, funziona meglio di una qualsiasi cura della felicità.
Voto: 9/10

Dove eravamo rimasti: A is for Acquaintance

La settimana scorsa, con l'episodio intitolato A is for Acquaintance, avevamo fatto la conoscenza di Andrew, interpretato da Ben Feldman. Un ragazzo come tanti altri, con una vena romantica che lo spinge ad ascoltare brani di Celine Dion a tutto volume mentre viaggia in macchina. Andrew lavora per un sito che organizza incontri online. Un giorno alla reception del suo posto di lavoro Andrew si imbatte in Zelda, una ragazza carina, che fa l'avvocato dall'altra parte della strada, per la quale Andrew perde subito la testa. Durante il loro primo appuntamento Andrew capisce che la ragazza che di fronte è la stessa che anni prima aveva identificato ad un concerto e che aveva eletto quale sua fidanzata ideale. Davanti a questa sorta di dichiarazione, però, Zelda scappa, allontanandosi di Andrew e ripetendogli che lei non è la stessa ragazza, che non ha mai avuto il vestito argentato di cui parla Andrew e che, addirittura, era andata ad un altra data del concerto. Ma alla fine, davanti all'insistenza dolcissima di Andrew e al suo desiderio di non fuggire ancora, Zelda deve capitolare, ammettendo che è proprio lei la ragazza del destino.

Cosa vedremo: B is for Big Glory

Andrew e Zelda hanno passato una notte da sogno; dopo il bacio idilliaco che si sono scambiati alla fine della scorsa puntata, hanno passato il resto del loro tempo a parlare, conoscersi, infatuarsi. Quando però il sole si affaccia su un'altra giornata, i due sono costretti a separarsi, con la promessa di sentirsi dopo. Allontanandosi Andrew comincia a sentire nella sua testa una musica, la musica della sua Big Glory – che da il titolo all'episodio -. Si tratta della sigla di chiusura del suo programma di baseball preferito quando era un bambino, e che ha da sempre accompagnato i suoi momenti più belli, quelli in grado di cambiargli la vita. Zelda, naturalmente, che nella coppia rappresenta il lato un po' più razionale, non ha nessun motivetto personale. Non è abituata alla felicità; fin da quando era bambina, infatti, Z ha imparato ad associare la sensazione di felicità con un tempestivo cambio di rotto, con le cose che vanno nel verso sbagliato. Eppure la ragazza non può fare a meno di permettere ad un sorriso di inonarle il viso, tanto che anche la sua migliore amica se ne accorge. Nel frattempo, però, mentre in ufficio sono tutti presi da una nuova app sull'amore, Andrew si ricorda di aver accettato di uscire con una collega, prima di conoscere Zelda. Nonostante i consigli del suo migliore amico, che lo incitano a fare il freddo, il distaccato, per non dare a Z tutto il potere, Andrew telefona a Zelda per metterla al concorrente della cena. Lei, per non fare brutta figura in quelli che, da secoli di corteggiamento, possano senza sforzo essere definiti i war games, dice ad Andrew di avere anche lei un appuntamento. Così Zelda si trova a dover chiedere ad un suo collega piuttosto vanitoso di accompagnarla fuori per cena. Andrew e Zelda, allora, dovranno affrontare il discorso dell' uscire con altre persone (che questa settimana era stato trattato anche dall'altra adorabile comedy Manhattan Love Story).

Il destino nel nome

B is for Big Glory è un episodio che conferma la buonissima impressione che abbiamo avuto di A to Z dopo aver preso visione del pilot. Al centro del racconto ci sono ancora – e ci saranno sempre – questi due ragazzi che stanno cercando di far funzionare il loro rapporto, incespicando, di quando in quando, in trappole che solo gli esseri umani infatuati sanno tessere con tanta arte. Pur non portando avanti nessuna trovata particolarmente originale nei rapporti uomo/donna – tra migliori amici un po' impiccioni, uscite per ripicca e incomprensioni varie -, a fare la differenza è appunto l'atmosfera che la serie tv riesce a creare intorno ai suoi protagonisti. Lo spettatore, così, si trova a guardare il telefilm con un sorriso stampato sulla faccia e un senso d'umore diffuso che sembra in grado di allontanare tutte le nuvole minacciose della signora realtà. A to Z è una serie tv romantica, ma scevra di quella melassa che avrebbe potuto trasformare il tutto in una nauseante storia d'amore; invece si ride, ci si sente bene nel guardare questo show, magari fantasticando proprio come Andrew, o avanzando i dubbi di Zelda. Quello che rimane, alla fine, sono gesti dolcissimi, ma mai privi di ironia. E, alle volte, anche arricchiti con un pizzico di quell'originalità di cui sopra. Un caso su tutti è quello delle targhe che vediamo in questo episodio. Zelda racconta alla sua amica del primo (secondo) appuntamento con Andrew e le dice di una bancarella in cui vendevano targhe. Zelda spiega che, da sempre, è impossibile trovarne una con il suo nome. Così si è accontentata di comprarne una con scritto "Andy" (avevano finito gli Andrew) per regalarla al ragazzo. Lui, d'altro canto, che nella coppia è il più romantico e il più teatrale (stavolta detto in senso positivo), ha comprato varie targhe, le ha spezzate e ha creato un collage da cui emerge la scritta Zelda. Fantastico. Peccato che gli ascolti della serie non stiano registrando risultati incoraggianti.

Cosa ci è piaciuto:

• Come è stata creata la targa con la scritta Zelda
• Il motivetto della Big Glory. Chi di noi non lo vorrebbe?
• La scena finale tra Andrew e Zelda
• La mini-storia d'amore tra il capo di Andrew e il suo addetto alle risorse umane.

Cosa non ci è piaciuto:

• Di fondo, gli ostacoli tra Andrew e Zelda mancavano un po' di originalità.
• America, cosa stai facendo? Perchè non guardi questo show adorabile? Gli ascolti hanno bisogno di una bella spinta verso l'alto.

Valutazione di Erika Pomella: 9 su 10
A to ZA to Z (stagione 1)
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