A Bigger Splash, la recensione
A Bigger Splash è un film confusionario e spesso pretenzioso, senza un filo logico preciso. Ha però dalla sua grandi interpreti e spunti interessanti che, in alcuni momenti, lo rendono anche piacevole.
di Giorgia Tropiano / 07.09.2015 Voto: 5/10
Con A Bigger Splash, Luca Guadagnino torna a fare un film per il grande schermo dopo il grande successo, soprattutto internazionale, di Io sono l'amore (2009) e viene scelto in concorso tra i film italiani della settantaduesima Mostra Internazionale del Cinema di Venezia. Per la pellicola, remake de La Piscine di Jacques Deray del 1969, torna a collaborare di nuovo con l'attrice, nonchè sua grande amica, Tilda Swinton e nel quartetto di attori che formano i protagonisti dell'opera troviamo Ralph Fiennes, Dakota Johnson e l'attore del momento Matthias Schoenaerts (al festival anche con A Danish Girl).
Una famosa rock star Marianne (Tilda Swinton) e il suo compagno Paul (Matthias Schoenaerts), in vacanza all'isola di Pantelleria dopo un'operazione alle corde vocali subita di recente dalla donna, ricevono l'inaspettata visita dell'ex fidanzato di Marianne, Harry (Ralph Fiennes) in compagnia della sua giovane figlia presunta Penelope (Dakota Johnson). L'invadenza dell'uomo si fa subito sentire, mettendo a disagio Paul e rompendo la tranquillità della vacanza della coppia. Così riemergono vecchi rancori e sentimenti nascosti e ben presto l'armonia labile cede al caos totale.
Guadagnino con A Bigger Splash realizza un'opera a dir poco confusionaria. Mette in ballo tanti argomenti, tante situazioni e non riesce a focalizzarsi bene su nessuna di esse. Tutto appare effimero, senza importanza e dopo la visione della pellicola rimane quella strana sensazione di non aver ben chiaro a cosa si è appena assistito. Il problema sussiste non solo a livello di trama ma anche per quanto riguarda il genere dell'opera.
Non è importante la classificazione di un qualcosa per forza all'interno di un'etichetta perchè la possibilità di poter esprimere la propria arte in maniera libera è importante, resta il fatto che i vari registri utilizzati senza alcuna regola mandano in confusione. Si passa all'improvviso da un momento intimo ad uno chiassoso, da uno drammatico ad uno comico senza alcun senso logico. Le belle musiche scelte non bastano se poi sono usate spesso in modo si spiazzante ma anche fuori luogo e i preziosismi registici di Guadagnino messi lì spesso a caso servono solo ad irritare per l'uso egocentrico che ne viene fatto.
Detto questo, A Bigger Splash ha degli spunti interessanti, i personaggi sono ben delineati, ha momenti piacevoli ed ha soprattutto grandi interpreti. Oltre ai da sempre bravissimi Tilda Swinton e Ralph Fiennes, alla fresca Dakota Johnson, come non nominare l'attore belga Matthias Shoenaerts che negli ultimi anni sta iniziando una carriera a livello internazionale del tutto invidiabile, e riesce a mettere insieme talento, bravura e una presenza scenica mostruosa, così come fa il suo collega Tom Hardy. Quando loro sono in scena non si guarda altro, rubano completamente l'attenzione dello spettatore.