RaiUno: Fabrizio Frizzi con Soliti ignoti si candida a sostituire Affari tuoi nella prossima stagione televisiva


Fabrizio Frizzi partecipa ad un' intervista di Tv Sorrisi e Canzoni, che parla del successo del suo programma che va in onda nel preserale di RaiUno «Soliti ignoti». Se si potesse assegnare a qualcuno con 30 anni di carriera televisiva sulle spalle il premio come «personaggio rivelazione dell'anno», a vincerlo sarebbe proprio il conduttore. I […]

Fabrizio Frizzi partecipa ad un' intervista di Tv Sorrisi e Canzoni, che parla del successo del suo programma che va in onda nel preserale di RaiUno «Soliti ignoti». Se si potesse assegnare a qualcuno con 30 anni di carriera televisiva sulle spalle il premio come «personaggio rivelazione dell'anno», a vincerlo sarebbe proprio il conduttore.

I numeri parlano chiaro: il game show «Soliti ignoti» ha una media del 24% (6.400.000 spettatori) con punte anche del 30% di share, e, oltre a presentarsi in una versione speciale di prima serata il 28 maggio, si candida a sostituire «Affari tuoi» nella prossima stagione. Il conduttore Frizzi:

«Questo successo ha sorpreso sia me sia la Endemol che lo produce. Evidentemente stando fermo tre anni il programma è maturato. E io con lui».

Frizzi, come sarà lo speciale di prima serata?

«Sempre impostato sul gioco ma in maniera più divertente, con ospiti come Gigi D'Alessio e Nino Frassica. Coglieremo anche l'occasione per salutare i "Soliti ignoti" che, a fine settimana, andranno in vacanza».

È vero che, come Carlo Conti, è tra i possibili conduttori del prossimo Festival di Sanremo?

«Credo che, per motivi diversi, lo meriteremmo entrambi. Lui perché, con i suoi ascolti, è sempre stato in prima linea per fare il bene di Raiuno. Io, con 30 anni di carriera tv (li festeggerò a ottobre) e con la mia competenza musicale, mi sentirei a casa sul palco dell'Ariston. Detto questo, non ho più l'età delle smanie: succederà quello che deve succedere».

Al limite potrà consolarsi con il ritorno di «Per tutta la vita».

«Perché, torna? Non ne so nulla. Certo, è un programma al quale sono molto affezionato, fatto con persone comuni prima dell'avvento dei reality. Se lo riprendessimo, però, qualche modifica dovremmo farla. Per esempio, mettere in fondo al titolo un bel punto interrogativo. I fatti ci dimostrano che non sempre il matrimonio dura per tutta la vita, anche se ciascuno di noi lo spera».

Qualche anno fa la sua carriera ha subito un brusco rallentamento a causa del rapporto non proprio idilliaco con l'allora direttore di Raiuno Fabrizio Del Noce. Ha voglia di parlarne?

«Sì, anche perché non credo di avere avuto colpe per quello che mi è successo. Forse, proprio a volerle cercare, ho sbagliato a non rinnovarmi abbastanza, forte del successo ottenuto. O forse non ho risposto a qualche telefonata di "in bocca al lupo" durante Miss Italia 2002. Il fatto è che, quando faccio un programma, lavoro 20 ore al giorno e certi dettagli mi sfuggono. Poi passo un sacco di tempo a chiedere scusa ma, evidentemente, c'è chi si offende lo stesso».

Si riferisce a Del Noce?

«Diciamo che ognuno a il diritto di fare le proprie scelte. E io nelle sue non ci rientravo. Sono stato sfortunato. Ma non ho rancore verso nessuno. In fondo, stare lontano dalla tv mi ha aiutato a crescere e, probabilmente, a portarmi dove sono oggi».

Un campione di aplomb…

«Se dicessi che, in quel periodo, non ho sofferto mentirei. Sono sempre stato un "numero uno", ritrovarmi all'improvviso a essere un "numero zero" mi sembrava, francamente, un po' troppo».

Quando dalle stelle si passa alla stalle molti amici se la danno a gambe.

«Fa parte del gioco. Ma gli amici stretti non li ho mai persi di vista: Pippo Baudo, Giancarlo Magalli, Michele Guardì, Milly Carlucci».

Neanche il successo della prima edizione dei «Soliti ignoti», nel 2007, era servito a molto.

«Assolutamente no. Anzi, dopo quell'estate il rapporto con Raiuno si è inaridito per un altro anno e mezzo».

E poi che cosa è successo?

«È cambiato il direttore di rete. Quando, lo scorso dicembre, Mauro Mazza mi ha chiamato per propormi la conduzione del Capodanno di Raiuno, ho capito che il vento era cambiato. E ho sentito nei miei confronti una fiducia che mancava da dieci anni».

A proposito di direttori, è cambiato anche quello di Raitre su cui lei conduce «Cominciamo bene», che l'ha fatta rientrare in Rai nel 2005. Continuerà a condurlo?

«No, il 28 maggio si concluderà una bellissima esperienza. A Raitre sono grato e non me la sono sentita di fare io il primo passo di questa separazione consensuale. Che ora può avvenire perché non rientro nei programmi di Antonio Di Bella».

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