RaiDue: Palio delle Contrade 2010 in diretta, Rai Storia dedica uno speciale


Il 2 luglio, torna il “Palio delle Contrade 2010” (Palio di Provenzano) la Rai, trasmetterà in diretta, a partire dalle 17.55, su Rai2 “Il Palio di Provenzano 2010” con la telecronaca di Susanna Petruni, Emilo Ravel e Maurizio Bianchini. Il “Palio dell’Assunta” sarà invece trasmesso il 16 agosto su Raiuno. RaiStoria dedica per l’occasione una […]

Il 2 luglio, torna il “Palio delle Contrade 2010” (Palio di Provenzano) la Rai, trasmetterà in diretta, a partire dalle 17.55, su Rai2 “Il Palio di Provenzano 2010” con la telecronaca di Susanna Petruni, Emilo Ravel e Maurizio Bianchini.

Il “Palio dell’Assunta” sarà invece trasmesso il 16 agosto su Raiuno. RaiStoria dedica per l’occasione una programmazione speciale composta interamente di materiali Rai, alcuni dei quali appositamente restaurati, in onda su Digitale Terrestre e Tv Sat. La storia di questo evento è stata divisa in tre periodi storici: alle 15.00 (1954-1967) si apre con le riprese del Telegiornale del Palio datate 2 luglio 1953, risalenti alla fase sperimentale della televisione.

A seguire i TG sul Palio di Provenzano del 1958 e 1962.Poi, le bellissime  immagini del documentario Bianco rosso e celeste diretto da Luciano Emmer e girato nei giorni del Palio dell’Assunta del 1962, in cui si raccontano le prove con le voci dei senesi e dei turisti che accorrevano in massa da ogni parte del mondo.

infine, un servizio di Cronache italiane realizzato alla vigilia del Palio dell’Assunta del 1966, curato da Emilio Fede, telecronista di quell’edizione, rinviata per una falsa partenza;

alle 18.00 (1968-1977) in apertura due servizi di Cronache italiane, relativi al Palio di Provenzano del 1968 e del 1969, dove si vede la pista d’allenamento di uno dei fantini più popolari di quegli anni, Canapino. Le prime immagini a colori girate dalla Rai per la rubrica per ragazzi Avventura, risalenti al 1971 e trasmesse (in bianco e nero) nel 1972 e ritrasmesse per lo speciale di Gianfranco Pancani Le streghe di Siena, nel Ferragosto 1974. Gli italiani, infatti, vedranno il Palio a colori solo nel 1977, accompagnato dalla telecronaca di Paolo Frajese.

Per la radio in quegli anni è ancora commentatore del Palio Silvio Gigli, figura storica di Radio RAI che conia il motto "E Siena trionfa immortale", col quale concludeva immancabilmente le sue trasmissioni da Piazza del Campo.
Per chiudere Un giorno di festa (1977) con vecchi senesi che raccontano i Palii della loro giovinezza, proprio durante lo svolgimento della corsa dei cavalli, da cui si tengono lontani per evitare le inevitabili forti emozioni;

alle 23.00 (1978-82) un servizio di Tg2 Odeon della stagione 1977/78, “Tutti al Palio”, a firma di Emilio Ravel. Si passa poi a un servizio del TG1 che mostra il Presidente della Repubblica Sandro Pertini spettatore del Palio di Provenzano del 2 luglio 1980. Lunghe sequenze a colori delle telecronache dirette e delle sintesi delle fasi del Palio per i TG Rai dal 1978 al 1982, quando si alternavano al microfono Frajese e Gianfranco Pancani.

CURIOSITA’ DAL PALIO
Una forma di giostra medievale tra Contrade, che risale alla Battaglia di Montaperti (1260), non è solo una corsa di cavalli della durata di 3 minuti nè solo una giostra. Per i senesi dura tutto l’anno, per il turista sono, invece, quattro giorni senza fiato. Quattro giorni di festa scanditi da un calendario preciso. Il primo appuntamento è per la tratta ( l’abbinamento dei cavalli con le Contrade) seguono le prove, la prova generale e finalmente la corsa.

Le attività contradaiole furono interrotte dalla prima Guerra Mondiale e dopo la pausa forzata il Palio riprese vigore, ma con l'avvento del Fascismo passò sotto l'egida dell'Opera Nazionale Dopolavoro. Le Società di contrada mantennero una loro autonomia con l’impegno, però. che "in Contrada non si fa politica".

Tra le due guerre il corteo storico si rinnovò e divenne ancor più splendido e solenne del precedente. Il rinnovo dei costumi e del Carroccio avvenne nel 1928, con la supervisione di una commissione comunale di "artisti e competenti in materia" presieduta dal Podestà.

La seconda guerra mondiale impose al Palio una nuova pausa, ma anche in quel grave momento restò sempre nel cuore dei senesi. Si racconta a Siena che, in un campo prigionieri della Tunisia, dieci senesi corsero nell'agosto del 1943 il loro Palio, in una Piazza del Campo tracciata sulla sabbia.

Passata la guerra nel 1945 le Contrade ripresero a correre e il Palio del 1948 vide piangere d’emozione, seduto in prima fila, nel palazzo civico di Siena il generale Mark Wayne Clark, capo della Quinta Armata Americana che nel giugno del 1944  entrò vittoriosamente a Roma.

Oggi il Palio è un evento internazionale che la televisione ha contribuito a diffondere nel mondo e richiama a Siena turisti da ogni luogo.

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