Enzo Biagi
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La RAI rende omaggio a Enzo Biagi nel centenario della nascita


In tv, alla radio e sul web una programmazione dedicata a Enzo Biagi tra il 7 e il 9 agosto 2020; e su RaiPlay 'RT - Rotocalco Televisivo', il primo programma Rai del giornalista.

A 100 anni della nascita – il 9 agosto 1920 a Pianaccio, frazione di Lizzano in Belvedere (Bologna) – la Rai ricorda Enzo Biagi con una programmazione speciale in tv, radio e sul web.

In quasi settant'anni di carriera, Enzo Biagi per più di quaranta è rimasto legato alla Rai, dove era entrato come direttore del Telegiornale nel 1961. Ideatore di generi e format, ha realizzato per il Servizio Pubblico cento programmi, con più di mille puntate, con i quali ha raccontato un pezzo della storia del paese, rivoluzionando il linguaggio televisivo.

L'omaggio della Rai per il centenario della nascita di Enzo Biagi si apre nella mattinata di venerdì 7 agosto con "Unomattina Estate" che dedica, su Rai1, spazio alla ricorrenza. Alle 9.30, a "L'Italia in diretta", il programma di Radio1 condotto da Sandro Fioravanti e Diana Alessandrini, ospite il sindaco di Lizzano in Belvedere, il paese natale del giornalista, che ha promosso l'iniziativa "100 anni di Enzo Biagi 1920-2020" per ricordare l'illustre cittadino.

Sabato 8 agosto alle 23.55 – e in replica domenica 9 agosto alle 18 – Rai3 propone il documentario "La mia virgola – Enzo Biagi alla scoperta del mondo", che ripercorre la vita e la carriera del giornalista attraverso le interviste, i programmi tv, i documentari. "Mi interessa il romanzo che scriviamo ogni giorno nel quale, in fondo, ognuno di noi mette la sua virgola" affermava Enzo Biagi. E quella virgola dà il titolo al documentario che, a cento anni dalla nascita, ne ricorda la vita. Il programma, scritto e diretto da Matteo Parisini, ha la voce narrante di Lino Guanciale. Si parte dal paese natale: Pianaccio, sull'appennino tosco emiliano. Qui è nato e qui ha passato i quattordici mesi più importanti della sua vita con la brigata partigiana Giustizia e Libertà che lo hanno fatto diventare "il Giornalista". Questo è stato l'avvenimento irreversibile che ha portato Enzo Biagi a vedere la vita civile come la continuazione della lotta partigiana con altri mezzi. Attraverso gli scritti biografici del giornalista, le interviste realizzate, i programmi televisivi e i documentari che hanno cambiato volto alla televisione italiana fino alla sua ultima intervista, che ha rilasciato al regista Matteo Parisini il 27 agosto del 2007, pochi mesi prima della morte. Si capirà come Enzo Biagi ha sempre sognato di fare il giornalista con la convinzione che quel mestiere lo avrebbe portato a scoprire il mondo. Dalla nascita in un paesino dell'Emilia, agli studi, all'esperienza partigiana, fino alle spesso tumultuose tappe della sua lunga carriera di giornalista, Enzo Biagi ha attraversato con grazia e coerenza l'italia del Novecento. "La mia virgola" restituisce l'autenticità di un giornalista sempre aderente alla realtà, senza mai deviare, il cui unico padrone era il pubblico. 

Nel giorno della ricorrenza, domenica 9 agosto, Rai3 ripropone alle 10.00 lo speciale "Biagi e Benigni: La Strana Coppia" curato da Loris Mazzetti, per la serie "Per Enzo Biagi: le grandi interviste". In tv tra il 1985 e il 2001 nasce la strana coppia formata da un giornalista e da un comico: Enzo Biagi e Roberto Benigni. I due, al di là della stima professionale, si sono voluti molto bene. Benigni è dirompente, rompe tutti gli schemi, e questo piace molto a Biagi che comincia a raccontarlo per la carta stampata dal suo debutto da protagonista in tv su Rai2 con Onda libera: è il 1976. Il primo incontro tra loro, di fronte alla telecamera, avviene a Linea diretta nel 1985. Da quel momento la presenza di Roberto Benigni nei programmi di Enzo Biagi diventa una costante. La puntata propone alcuni dei loro incontri tratti da Linea diretta e da Il Fatto di Enzo Biagi. Il programma è realizzato da Rai3 con la collaborazione della Sede Rai per l'Emilia-Romagna.  

In tv tra il 1985 e il 2001 nasce la strana coppia formata da un giornalista e da un comico: Enzo Biagi e Roberto Benigni. Domenica 9 agosto, giorno in cui Biagi avrebbe compiuto cento anni, "Rai3 per Enzo Biagi: le grandi interviste", programma curato e condotto da Loris Mazzetti, dedicato alle sue grandi interviste che hanno fatto la storia del giornalismo, propone la puntata dedicata a Roberto Benigni, in onda alle 13.00. I due, al di là della stima professionale, si sono voluti molto bene. Benigni è dirompente, rompe tutti gli schemi, e questo piace molto a Biagi che comincia a raccontarlo per la carta stampata dal suo debutto da protagonista in tv su Rai2 con Onda libera: è il 1976. Il primo incontro tra loro, di fronte alla telecamera, avviene a Linea diretta nel 1985. Da quel momento la presenza di Roberto Benigni nei programmi di Enzo Biagi diventa una costante. La puntata propone alcuni dei loro incontri tratti da Linea diretta e da Il Fatto di Enzo Biagi. Il programma è realizzato da Rai3 con la collaborazione della Sede Rai per l'Emilia-Romagna.  

Domenica 9 agosto, Rai Storia che dedica a Biagi l'intero pomeriggio. Dalle 15.00 e fino alle 20.00 in onda la serie in cinque puntate "Enzo Biagi, giornalista", che in altrettante tappe scandisce la storia del giornalista attraverso i suoi programmi, le sue parole ai microfoni Rai, la sua vita e il suo lavoro testimoniato dalle figlie, Bice e Carla, e dai collaboratori come Franco Iseppi, Loris Mazzetti e molti altri. Si parte dalle prime esperienze come giornalista al Carlino Sera nel '39 per arrivare alla direzione di Epoca nel 1956. Nel settembre 1961 comincia la lunga stagione della tv. Chiamato da Ettore Bernabei come direttore del Telegiornale, rivoluziona il linguaggio e realizza trasmissioni che segnano un'epoca, come "Linea diretta" nel 1985, e ,dieci anni dopo, "Il fatto di Enzo Biagi". Lo speciale si chiude con l'ultimo programma di Biagi, "RT – era ieri", realizzato per Rai3 nel 2007, quando il giornalista rientra in Rai dopo il cosiddetto "editto bulgaro" che lo tiene lontano dagli schermi per 5 anni. Pochi mesi più tardi, il 6 novembre 2007 Enzo Biagi muore a Milano. Viene sepolto nel cimitero di Pianaccio, suo borgo natale. È celebre la sua frase: "Ho girato il mondo da cronista, ma in fondo non sono mai andato via da Pianaccio".  

Su Rai Storia "Il giorno e la Storia" in onda a mezzanotte, e in replica alle 5.30, 08.30, 11.30, 14.00 e alle 20.10, propone un ritratto dell'uomo e del professionista.

La giornata del 9 agosto si chiude su Rai1 alle 23.40, con lo "Speciale Tg1" a cura di Daniele Valentini interamente dedicato ai 100 anni di Biagi.

Grande attenzione anche da parte di tutte le testate Rai per un'ampia copertura informativa alla ricorrenza nelle diverse edizioni dei Tg e Gr. La Tgr Emilia Romagna, in particolare, seguirà le iniziative sul territorio regionale e a Pianaccio, il borgo dove Biagi è nato ed è sepolto. La redazione piemontese si occuperà, invece, dei legami di Enzo Biagi con Torino dove ha lavorato per il quotidiano "La Stampa" e dove ha realizzato l'unico reportage completo sulla famiglia Agnelli, intervistando ogni singolo componente. Le edizioni del mattino del Gr1 raccoglieranno, infine, le testimonianze delle figlie di Biagi, Carla e Bice, e di Loris Mazzetti, curatore di molti suoi programmi.

Le celebrazioni per i cento anni dalla nascita sono accompagnate da uno spot, realizzato dalla Direzione Creativa Rai in occasione dell'anniversario, trasmesso su tutte le Reti.

RaiPlay ricorda Enzo Biagi nel centenario della nascita 

A cento anni dalla nascita, anche RaiPlay rende omaggio a Enzo Biagi (9 agosto 1920) proponendo, da venerdì 7 agosto, tutte le nove puntate di "RT, Rotocalco Televisivo", il primo programma Rai del grande giornalista, realizzato nel 1962. Dalla cronaca nera al costume, dalla mafia allo sfruttamento del lavoro alla politica internazionale, "RT" – al quale collaborarono firme come Gianni Bisiach, Brando Giordani, Sergio Zavoli e Ugo Gregoretti – è stata la prima trasmissione di inchiesta nella storia della tv. La prima puntata, andata in onda il 31 marzo 1962, propone due reportage: "Il muro", firmato dallo stesso Biagi, su Berlino divisa da una barriera di cemento e "Rapporto da Corleone" a cura di Gianni Bisiach, tra le prime inchieste Rai sulla mafia siciliana. La puntata del 14 aprile 1962 ha un servizio di Ezio Zefferi sull'Algeria libera dal dominio francese e una divertita inchiesta di Ugo Gregoretti sulla piaga delle "spintarelle". Quella del 26 maggio 1962 contiene l'intervista di Gianni Bisiach al Negus d'Etiopia Hailé Selassié e il reportage "La costa dell'oro" di Mino Monicelli e Mario Azzella sulla trasformazione della Sardegna, dal passato pastorale al boom immobiliare e turistico della Costa Smeralda, e si chiude con "La guerra dei codici" di Pino Josca e Giorgio Pillon, documentario storico sullo spionaggio militare italiano durante la seconda guerra mondiale. Nell'appuntamento del 9 giugno 1962, invece, Enzo Biagi firma un pezzo dal titolo "Quel Giorno", rievocando l'entrata in guerra dell'Italia il 10 giugno 1940, Carlo Guidotti con "Lavoro offresi" indaga sul nuovo dinamismo del mercato del lavoro mentre Brando Giordani, insieme a Gino Pallotta, realizza il reportage "La superstizione" sulle credenze e le pratiche magico-rituali nel Meridione. La nona puntata di "RT", l'ultima, trasmessa il 21 luglio del '62, propone un'inchiesta sullo sfruttamento illegale della manodopera che affluisce nel Nord industriale dal Meridione dal titolo "I clandestini" di Gigi Marsico; il "Viaggio in Polonia, gli ultimi nobili" sulle condizioni di vita della vecchia aristocrazia sotto un regime comunista; "La fabbrica dei belli" di Ilio De Giorgis, una delle prime inchieste sulle aperture, già dalla fine degli anni '50, di palestre e centri estetici. Più di quindici anni dopo la messa in onda di "RT", Enzo Biagi rilasciò l'intervista nella quale ritornava sulla breve, ma straordinaria esperienza rappresentata dal programma, rivendicandone la carica innovativa nel contesto dell'informazione televisiva dei primi anni Sessanta. 


foto credit: Rai

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