Cambia tutto in RAI
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RAI, adesso cambia veramente tutto: il dettaglio non è passato inosservato


In RAI sta per cambiare tutto ed infatti il dettaglio non è passato inosservato ai più attenti. Ecco cosa è successo qualche sera fa.

Sono passati ormai un po’ di giorni da quando alcuni utenti hanno notato delle cose strane mentre era in onda un programma su RAI 1. Certo è che i sottotitoli sono apparsi in modo strano a chi ha deciso di attivarli. C’è un simbolo che appare spesso e che ha un significato specifico. Ecco tutto di seguito.

RAI - movietele.it
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Nuovo linguaggio in RAI

Durante Benvenuti alla Notte degli Oscar dell’inclusività è successo qualcosa. Il nome originale è Diversity Media Award. Questo è andato in onda qualche sera fa in tarda sera su RAI 1. Lo show è stato ideato da Francesca Vecchioni e alla conduzione c’erano Matilda DeAngelis e Alberto Boubakar Malanchino.

Il programma ha presentato un momento memorabile per la televisione. Per la prima volta sulla RAI è stato introdotto il linguaggio schwa. Infatti molte parole erano conclusive con una e rovesciata, ә, che ha il significato di quello che spesso troviamo anche con l’asterisco, *. Questi due hanno entrambi un’accezione di inclusività.

RAI - introdotto il linguaggio schwa - movietele.it
RAI - introdotto il linguaggio schwa - movietele.it

Infatti con questa si vuole cercare di rendere inclusiva qualsiasi affermazione come ad esempio Benvenuti a tuttә o anche Benvenuti a tutt*. In questo modo non si fa riferimento a nessun genere ma si cerca di includere tutti e così nessuno si sentirà di fatto escluso. Certamente questo linguaggio non è ben chiaro a tutti.

In realtà molti si chiedono come si pronunci ma è per lo più un linguaggio che punta alla grafia. Quindi per la prima volta su RAI 1 è stato usato un linguaggio diverso nei sottotitoli. Per alcuni però si tratta di un linguaggio che va a distruggere completamente la lingua italian. Punti di vista.

Il linguaggio schwa

Come abbiamo detto, schwa si tratta di un linguaggio che rivendica la parità di genere. Di conseguenza anche i diritti della comunità LGBTQIA+. Si tratta di una e rovesciata, ә, oppure di un asterisco, *. Solitamente si usano per lo più nella grafia per non indentificarsi nel genere maschile o femminile.

Già prima ci siamo chiesti come si pronunci. In realtà questi non si pronunciano e dobbiamo immaginare che al posto di quel simbolo ci sia semplicemente uno spazio bianco. Non bisogna quindi fare nessun suono specifico. Per fare un esempio non dobbiamo leggere la b come bi ma solamente come b senza appoggiarci alla lettera i.

Il linguaggio schwa - movietele.it
Il linguaggio schwa - movietele.it

Non dobbiamo far altro quindi che fare un suono neutro e troncare la parola. Questo serve per rispettare l’identità di tutti e per non marcare alcun genere. L’italiano è una lingua in continua evoluzione e bisogna adattarsi a ciò. Non si può infatti rimanere indietro ma bisogna dare inclusività.

La storia della parola in se, schwa, è da ricercare nell’ebraico medievale. Questo significa niente ma altre teorie linguistiche gli danno un altro significato. Per molto è sinonimo di uguale o pari. Ed da qui il nome per prescindere il genere nel linguaggio. Ora anche la RAI si sta adattando ma si tratta solo di un caso visto la messa in onda del programma inerente.

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