Quarto grado, novita’ sul caso Melania Rea


A distanza di un anno dalla morte di Melania Rea, il programma d’inchiesta e di cronaca “Quarto Grado“, che è andato in onda ieri sera in prima serata su Rete 4, è ritornato a parlare di un caso ancora irrisolto, e sul quale rimangono ancora parecchi interrogativi. Nel corso della trasmissione, condotta dal giornalista Salvo […]

A distanza di un anno dalla morte di Melania Rea, il programma d’inchiesta e di cronaca “Quarto Grado“, che è andato in onda ieri sera in prima serata su Rete 4, è ritornato a parlare di un caso ancora irrisolto, e sul quale rimangono ancora parecchi interrogativi.

Nel corso della trasmissione, condotta dal giornalista Salvo Sottile con la partecipazione dell’inviata Sabrina Scampini e di altri ospiti in studio, molta attenzione al caso della donna scomparsa il 18 Aprile 2011 ed il cui corpo è stato ritrovato al Boschetto delle Casermette due giorni dopo da un passante, esattamente un anno fa. Sul caso indagano ancora gli inquirenti, mentre il marito di Melania, Salvatore Parolisi, rimane al momento unico indagato.

Si è parlato poi della scomparsa di una donna di 72 anni, Mariella Cimmò, di cui non si hanno più notizie dall’agosto 2011: sul caso stanno ancora indagando gli inquirenti, mentre il marito della donna, Salvatore Di Grazia, sarà ospite in studio.

L’attenzione si è rivolta ai principali fatti di cronaca: oltre a quelli già citati, si parlerà infatti del delitto di Via Poma, della scomparsa di Roberta Ragusa, e di molto altro ancora.


“Nulla mi lascia immaginare che Sabrina e Cosima siano innocenti. Se loro continuano a dire di non aver ucciso Sara, dicessero il nome di chi l’ha uccisa, escludendo però Michele, perché lui non c’entra nulla con l’omicidio di Sara”.

Queste le parole di Concetta Serrano riferite da Filomena Rorro. La madre di Sara Scazzi, dopo aver letto sul Corriere del Mezzogiorno di ieri l’anticipazione della lettera di Sabrina Misseri indirizzata a Tgcom24, ha chiamato la giornalista di “Quarto Grado”, indignata per le parole scritte da Sabrina:

“penso che zia Concetta non sia assolutamente convinta della colpevolezza mia e di mia madre”.


“Non so cosa sia successo. Penso si sia allontanata spontaneamente. Sono sereno e tranquillo rispetto alle responsabilità che mi vogliono attribuire. Ho i normali turbamenti  che puo’ avere una persona della mia età dopo un fatto del genere; dopo 43 anni la separazione tra due persone è una mutilazione; la nostra è stata una unione nella quale non si pensava al singolare”.

Sono le parole di Salvatore Di Grazia, marito della donna scomparsa ormai da 8 mesi. L’uomo, indagato per omicidio, ha poi dichiarato:  

“Con mia moglie abbiamo avuto un rapporto tale da non poter fare a meno uno dell’altra. Abbiamo sempre fatto tutto insieme”.
“La mattina prima della sua sparizione abbiamo discusso animatamente. Credo se ne sia andata per punirmi, non ha accettato una mia ribellione.”.

Rispetto alle accuse formulate dai nipoti della signorà Cimò nei propri confronti  l’uomo ha poi aggiunto:

“A loro conviene farmi condannare per trarne dei vantaggi, in termini di eredità. Il mio obbiettivo è quello di trovare mia moglie, sono più che innamorato di lei, e oggi mi sento menomato”.

Il signor Di Grazia ha poi concluso:

“Amo i nostri cani. mia moglie ha lasciato un testamento nel quale emerge che la gestione dei cani deve essere prioritaria. E io farò una fondazione a nome di mia moglie per i cani”.

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