Oscar 2020
Oscar 2020

Premi Oscar, le nuove regole valide dal 2024 per le candidature come Miglior Film


Gli Oscar sono pronti a cambiare le regole: ecco le nuove decisioni dell'Academy per le pellicole candidate a Miglior Film

Nonostante le temperature desertiche che premono fuori dai vetri delle nostre case, sembra che sia tornato già il momento di parlare di Premi Oscar. Il massimo riconoscimento per l’industria cinematografica internazionale, infatti, ha cambiato alcune delle regole che permettono a un film di essere nominato come Miglior Film. Agli Oscar, infatti, le pellicole dovranno presentare alcuni standard per poter ambire a essere nella lista definitiva dei film che concorreranno alla statuetta per il miglior film della stagione cinematografica di riferimento. Fino al 2023, infatti, a un film bastava anche una programmazione in sala limitata per una settimana in un certo numero di città per poter essere inserito nella lista delle nomination. Sebbene questa regola, come si legge sul The Hollywood Reporter, non intaccherà l’attuale stagione cinematografica (perciò, alla cerimonia del 2024 rimarrà tutto invariato), a partire dai film distribuiti dall’anno prossimo bisognerà tener conto che, per volere dell’Academy of Motion Pictures Artes and Science, un film per essere candidato dovrà passare più tempo nelle sale cinematografiche delle città approvate dall’organo di competenza.

Una decisione contro lo streaming?

Si tratta di una scelta che sembra volta soprattutto a rilanciare la sala cinematografica come luogo privilegiato per la fruizione delle pellicole. Dopo la pandemia, infatti, le sale hanno patito moltissimo la riapertura e la ripresa, anche a causa dello sviluppo repentino delle piattaforme streaming di video on demand, che spingono molti spettatori a evitare la sala, consapevoli che le pellicole, prima o poi, arriveranno anche su Netflix, Prime Video, Disney+ e chi più ne ha più ne metta. Inoltre, questa decisione sembra voler sottolineare ancora di più il divario tra il cinema comunemente inteso e quello che, invece, debutta direttamente sulle piattaforme.

Ci sono ancora moltissimi lavoratori del settore che considerano “cinema” solo ciò che raggiunge la sala ed è ancora molto forte il pregiudizio che esiste per le pellicole che escono direttamente per il mercato delle piattaforme, a prescindere dal fatto che si tratti di pellicole firmate da autori molto importanti.  Basti pensare, ad esempio, al Festival di Cannes e al veto di far accedere alla Selezione Ufficiale film che vengono da Netflix. Si tratta senza dubbio di una scelta anacronistica – il mondo sta andando in quella direzione e negarlo vuol dire chiudere gli occhi davanti alla realtà -, ma una scelta che anche gli Academy Awards dimostrano di voler seguire per provare, quanto meno, a salvare il cinema comunemente inteso come esperienza da condividere con gli sconosciuti in una sala cinematografica.

Oscar 2013
Oscar 2013

Le regole nello specifico

 

 

Vediamo, dunque, come sono cambiate le regole per rendere un film eleggibile alla sezione Miglior Film ai Premi Oscar.

• 1. Un film deve avere una programmazione di non meno di 7 giorni in sala, sia consecutivi che non consecutivi, in dieci dei cinquanta mercati principali degli Stati Uniti. La programmazione non può avvenire a più di 45 giorni dalla data d’uscita ufficiale, a partire dal 2024.

• 2. Per i film che escono negli ultimi mesi dell’anno e la cui distribuzione potrebbe sforare e andare oltre il 10 gennaio 2025, i distributori possono sottoscrivere un piano di distribuzione da consegnare all’Academy per le necessarie verifiche.

• 3. Il piano di distribuzione per i film che usciranno alla fine dell’anno deve includere una già pianifica e garantita programmazione in sala, come descritto al punto uno, che non può andare oltre il 24 gennaio 2025.

• 4. La distribuzione in mercati che non fanno parte degli Stati Uniti possono essere contati al massimo come due dei dieci mercati richiesti dalle nuove regole.

• 5. I mercati qualificati come non facenti parte degli Stati Uniti includono i quindici mercati cinematografici internazionali riconosciuti dagli Stati Uniti, più il mercato inerente il paese d’origine del film.

Come si diceva qualche riga più su, quasi tutte le distribuzioni strettamente cinematografiche rispettano già questi standard, per cui non dovrebbero esserci problemi da qui alle prossime cerimonie degli Oscar. Il maggior impatto, ancora una volta, lo avranno i prodotti pensati per lo streaming o i film appartenenti alla sfera del cinema indipendente che di certo non possono contare su grandi distribuzioni nelle grandi città per periodi più o meno lunghi. La sensazione, dunque, è che queste nuove regole andranno a beneficio di quelle grandi produzioni che già possono permettersi anche grandi campagne pubblicitarie. Se da una parte si apprezza il tentativo di cambiare le regole per poter spingere le persone ad andare più spesso al cinema, dall’altra senza dubbio si rischia di appiattire la competizione e di non diversificare i prodotti che arriveranno nella lista finale dei film candidati come Miglior Film.

Impostazioni privacy