statua oscar
statua oscar

Sciopero Hollywood: oggi un nuovo incontro tra WGA e AMPTP


Sciopero a Hollywood: gli sceneggiatori del WGA sono pronti a incontrare i CEO delle compagnie che fanno parte dell'AMPTP

Lo sciopero a Hollywood non accenna a fermarsi. Sia gli autori del sindacato WGA, sia gli attori del SAG-AFTRA continuano a manifestare il proprio dissenso negli Stati Uniti contro le compagnie che fanno parte dell’Alliance of Motion Picture and Television Producers, che tutti ormai conoscono con l’acronimo di AMPTP, da quando a maggio gli sceneggiatori del mondo dell’intrattenimento statunitense hanno scelto di incrociare le braccia e interrompere qualsiasi lavoro in attesa che gli vengano riconosciuti diritti e salari degni del loro lavoro, un lavoro senza il quale – ancora più che nel caso degli attori – nessuna storia potrebbe esistere.

[Aggiornamento 25.08.2023: Sciopero, gli sceneggiatori scontenti dell’offerta degli Studios]

Ora, stando a quanto scrive Variety, i rappresentanti della Writers Guild of America (la WGA, appunto) sono pronti a incontrare di nuovo i referenti della AMPTP per cercare di nuovo un punto di contatto, un accordo che in qualche modo possa mettere la parola fine allo sciopero che ha costretto molte produzioni a fermarsi e molte pellicole ad essere rimandate al 2024. Inoltre, lo sciopero degli sceneggiatori sta influenzando anche quello degli attori. Il sindacato degli interpreti, infatti, aveva previsto un interim agreement, che permetteva una sorta di “permesso” per gli attori che lavoravano ad alcune produzioni non legate alla AMPTP. Un accordo che il WGA non prevede e per dimostrare solidarietà ai colleghi scrittori, anche il SAG sta valutando di non concedere questo “accordo interno” a quei prodotti che sono stati scritti da membri del sindacato.

Cosa aspettarsi dal nuovo incontro tra WGA e AMPTP: lo sciopero a un punto di svolta?

Sciopero
Sciopero

Sempre secondo Variety, i CEO dei maggiori Studios – Ted Sarandos per Netflix e David Zaslav di Warner Bros. Discovery – sono in attesa di un incontro (anche telefonico) che dovrebbe avere luogo proprio oggi, venerdì 18 agosto 2023. Una call, quella attesa dai CEO delle compagnie della AMPTP, che arriverebbe all’alba dell’incontro avvenuto tra questa associazione e la WGA nella giornata di giovedì, in cui le parti sono ancora alla ricerca di un punto di contatto per mettere tutti d’accordo e concludere così questo incubo dello sciopero che, al momento, non sta vedendo alcun vincitore. All’incontro di venerdì dovrebbero partecipare anche Donna Landley della NBC Universal e Dana Walden e Alan Bergman di Disney, una delle compagnie maggiormente attaccate in questo sciopero per alcune dichiarazioni fatte da Bob Iger.

Tuttavia, all’orizzonte non sembra esserci alcuna buona speranza di vedere lo sciopero concludersi in tempi brevi. Le due parti sono ancora arroccate su posizioni troppo distanti tra loro per poter comunicare, soprattutto per quanto riguarda lo staff minimo nel mondo della serialità televisiva e le provvigioni sulle visualizzazioni dei prodotti in streaming. Questi sono ancora i punti caldi della discussione tra le due parti, ma sembra che nessuno dei due voglia cedere di un solo millimetro. Gli sceneggiatori – anche giustamente – vogliono veder riconosciuto il loro lavoro anche a livello salariale, mentre le grandi compagnie probabilmente non vogliono rinunciare a una fetta dei loro guadagni. Proprio giovedì 17 agosto, il WGA aveva rilasciato un report in cui asseriva che Netflix, Amazon e Disney hanno collezionato un enorme potere di mercato che ha portato non solo a ridurre la scelta per il pubblico ma anche a un monopolio che, in qualche modo, si è trasformato in un abuso di potere che ha portato alla condizione attuale del WGA, secondo cui pochissimi scrittori sono in grado di vivere del loro lavoro. Il report, sempre secondo Variety, è stato accompagnato dalla richiesta di un mediatore dell’antitrust che possa bloccare un ulteriore consolidamento di questo impero del potere, che spesso passa attraverso l’acquisizione di compagnie più piccole che, in nessun modo, hanno i mezzi per effettuare una guerra à la Davide e Golia.

Ora che i CEO delle varie compagnie stanno affrontando un forte attacco collettivo, dopo che sono state rese noti le cifre dei loro salari in confronto a quelle degli sceneggiati, questi top executive hanno ancora più interesse a cercare un accordo, anche perché lo sciopero si sta allungando così tanto da costringere gli esecutivi ad affrontare sfide che probabilmente si allungheranno fino all’autunno. Bisognerà attendere dunque l’incontro di oggi per comprendere se esiste un’effettiva possibilità di cominciare a dialogare, di mettere dunque le basi per una risoluzione dello sciopero. Le speranze di un lieto fine, però, non sono così alte.

Impostazioni privacy