James Cameron e Intelligenza Artificiale: ‘Vi avevo avvisati nel 1984’
In una intervista, il regista James Cameron ha ricordato il suo film Terminator del 1984 per ricordare a tutti coloro che oggi sono preoccupati di come l'Intelligenza Artificiale possa essere utilizzata in malomodo che, con quel film, lui ci aveva visto lungo.
di redazione / 20.07.2023
“Vi avevo avvertito ragazzi nel 1984 e non avete ascoltato“. Queste sono le parole che James Cameron, regista dietro a pellicole popolari come Avatar e Titanic ha condiviso con CTV News parlando dell’Intelligenza Artificiale, soprattutto dei pericoli che incombono con la diffusione incontrollata dell’IA.
L’anno 1984 nella dichiarazione di Cameron è quello in cui è uscito il suo film Terminator, film che ha ridefinito il genere fantascienza e con un cast guidato da Arnold Schwarzenegger che include anche Linda Hamilton e Michael Biehn, Nel film, i due protagonisti si trovano a dover salvare il futuro dell’umanità combattendo contro una macchina omicida che sembra impossibile da fermare e super-intelligente, chiamata ‘terminator’ (interpretato da Schwarzenegger).
Il richiamo del regista Cameron è nella necessità di dover fare attenzione a come si utilizza l’intelligenza artificiale. Secondo il regista è importante valutare chi sta sviluppando un’IA e come la sta sviluppando, per quali scopi. La paura di Cameron è che si potrebbe entrare “nell’equivalente di una corsa agli armamenti nucleari” se si impiega l’IA nel modo sbagliato. Secondo il regista, si potrebbe immaginare l’IA in un teatro da combattimento, con le due parti in conflitto che sono entrambe un computer super-intelligente: l’intera battaglia verrebbe combattuta tra computer ad una velocità tale per cui noi umani non potremmo interferire, dunque non si sa come potrebbe andare a finire.
L’IA non è solo un pericolo futuro equivalente alle armi nucleari per James Cameron. Più semplicemente, l’IA è già oggi un pericolo per i lavoratori in svariati settori, tra cui per gli sceneggiatori. E qui arriva il sostegno di James Cameron a tutti gli sceneggiatori che da tre mesi a questa parte a Hollywood hanno iniziato a scioperare per diversi motivi, tra cui quello di non voler essere sostituiti da una macchina per la creazione di storie.
Sappiamo che l’IA può creare storia, ma può creare ‘belle storie’?
Un’intelligenza artificiale, in fin dei conti, è una macchina che elabora informazioni sulla base di come è stata impostata da una persona umana, è una macchina autonoma solo fino ad un certo punto. Cameron non ritiene che l’IA potrà prendere il posto degli scrittori, almeno nel breve periodo, in quanto ritiene che una mente artificiale produca solo ciò che menti umane le hanno detto, combinando tutta una serie di informazioni relative all’amore, alle menzogne, alla paura, alla morte e ad altro ancora, mescolando tutto insieme come in una sorta di “insalata di parole”. Un sistema che, secondo il regista, non riuscirà a creare qualcosa che possa commuovere il grande pubblico. Il regista Cameron si è dato tempo 20 anni per vedere se l’intelligenza artificiale sarà in grado di scrivere storie capaci di vincere un premio Oscar per la migliore sceneggiatura: a quel punto, e solo a quel punto, per il regista allora l’IA potrà iniziare ad essere presa sul serio. Perché, secondo Cameron, la questione non è se l’IA sia in grado di creare una storia, il punto è se può creare una “bella storia”.
Sceneggiatori e Attori di Hollywood sono in sciopero anche contro l’utilizzo dell’IA nel mondo del cinema
Tornando agli scioperi in corso, i sindacati degli sceneggiatori (Twiters Guild od America) e degli attori (SAG-AFTRA) ritengono che gli artisti abbiano bisogno di essere protetti contro l’utilizzo improprio dell’IA. In particolare, gli attori ritengono che la loro immagine non debba essere utilizzata da parte dell’intelligenza artificiale senza il loro consenso, mentre gli sceneggiatori ritengono che l’ia non debba essere utilizzata per creare sceneggiature, quindi storie. Uno scenario, quest’ultimo, che può essere visto nel primo episodio della sesta stagione di Black Mirror su Netflix.
“Saremo tutti in pericolo di essere sostituiti da delle macchine” ha dichiarato la leader del sindacato SAG-AFTRA Fran Drescher.