ILM a VIEW per la creazione dell’impossibile di Jurassic World
I relatori Glen Mcintosh e Tim Alexander della ILM discuteranno il lavoro degli Effetti Visiv in Jurassic World a View Conference.
di Redazione / 23.10.2015
Da 40 anni, Industrial Light & Magic ha stabilito lo standard per gli effetti visivi, creando alcune delle immagini più memorabili della storia del cinema moderno. Dai progressi nel processo fotochimico al compositing ottico, dal controllo del movimento a modelli e miniature, fino agli sforzi pionieristici della società nella computer grafica, nel compositing digitale, nella scansione di pellicole e registrazioni, nel morphing, in ambienti digitali e performance capture, animazione di personaggi e pipeline digitali moderne, ILM apre costantemente nuove strade negli effetti visivi per il cinema, la televisione, le attrazioni a tema e le nuove forme di intrattenimento.
I relatori Glen Mcintosh, Animation Supervisor, e Tim Alexander, VFX Supervisor, per ILM hanno discusso il lavoro della società dai suoi primi giorni e le scoperte fatte lungo la strada a View Conference 2015, nella giornata di Venerdì 23 Ottobre, e in particolare del lavoro svolto in JURASSIC WORLD diretto da Colin Trevorrow con protagonisti Chris Pratt, Bryce Dallas Howard, Irrfan Khan, Vincent D'Onofrio.
La Industrial Light & Magic (ILM) è tornata a regalare uno spettacolo visivo in Jurassic World, il primo film Jurassic realizzato in 3D e IMAX dalla sua uscita, e in grado di portare gli spettatori nell'esperienza visiva e sonora di un parco a tema popolato da dinosauri scatenati che vagabondano. Per più di 30 anni, la ILM, una divisione della Lucasfilm Ltd., ha stabilito gli standard degli effetti visivi, e facendo ciò, è stata pioniera di nuove frontiere nell'uso della computer graphic e del digital imaging nel cinema. In prima linea nella rivoluzione digitale, la ILM – grazie a una fantasia pura e alla creatività – continua a essere all'avanguardia negli effetti visivi e a collaborare con i filmmaker per creare quello che semplicemente non può esistere.
A capo della squadra ci sono il produttore associato/supervisore alla produzione di VFX, Christopher Raimo, e il supervisore agli effetti visivi della ILM, Tim Alexander. Con degli standard altissimi, Alexander e il suo team si sforzano di dare il massimo e di lavorare con assoluta precisione. "La tecnologia ha fatto una lunga strada nei 12 anni che ci separano dall'uscita dell'ultimo film Jurassic, e noi vogliamo essere sicuri che ogni cosa venga fatta bene." dichiara Alexander. "In ogni fase di questo lungo processo – incluso il modellatore che fa la geometria per un dinosauro, il pittore che aggiunge il colore e l'aspetto e il rigger che lo fa muovere e fa tutte le simulazioni dei muscoli – dobbiamo passare attraverso molte mani. Noi controlliamo ogni passo del percorso perché tutto sia eseguito estremamente bene."
Per creare un mondo abitato senza soluzione di continuità sia da dinosauri che da esseri umani, la squadra VFX ha lavorato a stretto contatto con Trevorrow e il direttore della fotografia John Schwartzman durante tutta la produzione. Insieme, hanno preparato delle inquadrature che potessero ospitare i dinosauri in tutta la loro grandezza, alcuni sono alti 6 metri e lunghi 14.
La squadra dei VFX ha acquisito dati sui vari ambienti dove, nel corso del film, le creature virtuali avrebbero interagito con il mondo reale (non digitale). "Il processo è stato fantastico perché siamo stati capaci di riprendere parecchi ambienti dal vero e quindi non abbiamo dovuto creare degli interi ambienti virtuali," spiega Alexander. "La questione era essere sicuri di riuscire a far entrare i dinosauri in queste location. Abbiamo acquisito molti dati sugli ambienti per crearne poi delle versioni virtuali per l'interazione. Se un dinosauro passando colpisce un albero, noi dobbiamo far muovere quell'albero e aggiungere i dettagli associati a questo movimento."
Per acquisire riferimenti legati all'illuminazione associata con i dinosauri eroi, la squadra degli effetti visivi ha usato delle maquette durante tutto il corso delle riprese. Il supervisore dell'animazione della ILM, Glenn Mcintosh, spiega: "Abbiamo usato le maquette per acquisire tutti i bei dettagli – i colori, l'aspetto delle squame, i dettagli degli occhi – e aiutarci nella ri-creazione del personaggio al computer e nel dargli vita."
Delle maquette realistiche e a grandezza reale sono state create per alcuni Velociraptor che appaiono nel film, alcuni dei quali hanno delle teste grandi come quelle dei coccodrilli di acqua salata. In verità queste maquette – che facevano da riferimento visivo per gli attori – avevano le misure del corpo di un raptor lungo fino a più di 4 metri.
Durante le riprese notturne nella giungla, la troupe ha avuto la sua parte di divertimento con le maquette. "E' stato divertente aggirarsi furtivamente e poi venire fuori dietro alle persone e girare lentamente la testa per guardarle quando non se l'aspettavano," ride McIntosh. Per creare le maquette, i realizzatori si sono rivolti alla Legacy Effects, che ospita artisti di talento, ingegnieri fantasiosi e intricati burattinai, e che è stata fondata dall'ex alumnus di Jurassic Park e leggenda nell'industria dell'intrattenimento, Stan Winston.
Genio che sta dietro all'iconico e feroce T. rex, ai veloci e agili Velociraptor e al gentile Brachiosauro dal collo lungo del film originale, Winston ha dato al pubblico delle immagini emblematiche e indimenticabili dell'aspetto dei dinosauri e del loro modo di muoversi. Anche se i progressi fatti nel campo degli effetti visivi generati al computer e della CGI hanno essenzialmente rimpiazzato la necessità di animatroni durante le riprese, Trevorrow ha spinto per l'uso dell'animatrone di un dinosauro nel film per rendere omaggio allo spirito dell'artista e artigiano che ha aperto la strada.
Mentre cercano i nipoti di Claire nella lussureggiante vallata di Isla Nublar, Owen e Claire si imbattono in un Apatosauro caduto e si siedono in silenzio al fianco di questo gigante gentile che sta esalando l'ultimo respiro. Per questa intensa scena che cattura un momento intimo di condivisione tra uomo e dinosauro, Trevorrow ha pensato che un animatrone avrebbe aiutato gli attori a sentire l'intensità del momento in maniera più autentica. "Gli animatroni oggi non sono necessariamente quelli a cui si pensa quando si vuole creare un mostro o una creatura, dato che è molto più facile che ci siano delle persone che corrono in mezzo alla giungla inseguite da effetti generati al computer," dice il regista. "Ma io sapevo che noi saremmo stati capaci di realizzare qualcosa qui che è molto raro nel cinema d'oggi, e cioè creare qualcosa di tattile che si può toccare e che si può sentire respirare. Questo non ha prezzo e non riesco a vedere come avremmo potuto fare un film di Jurassic Park senza."
L'inclusione di un animatrone è stato un omaggio all'arte di Winston e al suo incommensurabile contributo all'eredità di Jurassic e al mondo del cinema. "Colin ha spinto per avere un animatrone funzionante nel film perché Jurassic è stato costruito sulla meravigliosa inventiva di Stan Winston e dei suoi, e lui voleva rendere omaggio a questo," dice il produttore Patrick Crowley.
A supervisionare la produzione dell'animatrone c'è stato un altro alumnus di Jurassic, John Rosengrant, che ha guidato la squadra di designer digitali, artisti concettuali, scultori 3D, modellatori, macchinisti, inventori, ingegnieri e burattinai della Legacy Effect che hanno dato vita all'Apatosauro, un processo complesso che ha richiesto quasi tre mesi di lavoro.
Per la testa a grandezza naturale è stato utilizzato un cranio duro circondato da tessuti morbidi in grado di piegarsi e flettersi, oltre a delle camere d'aria interne per simulare il respiro. Con Rosengrant e una squadra di quattro burattinai che lo manovravano, l'Apatosauro aveva la capacità di sollevare e girare la testa, respirare attraverso il naso e la bocca, e aveva dei movimenti degli occhi che includevano il battere e il contrarsi, tutto coreografato e manovrato simultaneamente durante la scena. Rosengrant spiega: "E' come un concerto in cui tutti i membri dell'orchestra si assicurano di eseguire le loro note in tempo e con ritmo. Ognuno di noi ha la sua manovra individuale che, quando si unisce alle altre, da vita all'Apatosauro. E' la somma delle componenti a crearlo."
I risultati non sono passati inosservati nemmeno dal più consumato dei membri della troupe. Crowley ricorda: "C'erano queste persone – tutte coinvolte nei film precedenti — che vedendo questo meraviglioso dinosauro si sono commosse. Quando vedevi i suoi occhi battere e il respiro uscire dalle sue narici davanti a te, pensavi a quanto amiamo gli animali e alla qualità del lavoro che le persone possono fare in questo nostro campo."
Per i nostri eroi, l'esperienza di lavorare con un dinosauro "vivo" è stata epocale. "E' stato importantissimo avere lì questa creatura per poterci interagire e, quando l'abbiamo vista, siamo tutti ri-diventati bambini," dice Howard. "E' un mezzo vivo e una forma d'arte stupefacente che ti fa venire le vertigini. Sono davvero grato di aver fatto questa eperienza."
Pratt conclude: "Quando l'ho visto, ho pensato, 'Ohi, qui c'è un dinosauro caduto!' Poi ha cominciato a respirare e a muoversi e faceva tanti diversi movimenti con la bocca, la lingua, gli occhi e il collo che sembrava vivo. Mi ha fatto venire la pelle d'oca."