Il regista Hayao Miyazaki al Festival di Venezia 65 per presentare 'Ponyo on the cliff by the Sea' il 31 agosto 2008 [credit: Denis Makarenko / Shutterstock.com]
Il regista Hayao Miyazaki al Festival di Venezia 65 per presentare 'Ponyo on the cliff by the Sea' il 31 agosto 2008 [credit: Denis Makarenko / Shutterstock.com]
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Hayao Miyazaki, le prime reazioni al nuovo film ‘The boy and the heron’


Hayao Miyazaki torna al cinema con 'The boy and the heron', che è rimasto avvolto dal mistero finora. Ecco cosa dicono le prime reazioni

Se c’è un regista che sembra capace di mettere tutti d’accordo sul valore intrinseco ed estetico dei suoi lavori è senza dubbio Hayao MiyazakiFondatore dello Studio Ghibli metteur en scene di alcuni gioielli del cinema d’animazione come La città incantata Il castello errante di HowlMiyazaki ha sempre saputo unire la sua visione estetica con riflessioni filosofiche, spesso di stampo naturalista ed ecologica, unendo il tutto in una miscela di poesia e narrativa che fa bene al cuore e permette anche agli spettatori più cinici e freddi il lusso di lasciarsi guidare in altri mondi delicati e stupendamente realizzati. Anche quando si è trattato di mettere il pubblico nella condizione di guardare una realtà post-apocalittica, come nella serie Conan – Il ragazzo del futuro, Hayao Miyazaki non ha rinunciato alla delicatezza del racconto, alla malinconia del tempo che passa e alla magia che solo le persone più pure e generoso possono sfiorare.

Con un bagaglio di produzioni di questo livello alle spalle e vari annunci di ritiro da parte sua, non sorprende che ci sia tanta curiosità intorno a The Boy and the Heronil nuovo film del maestro nipponico dell’animazione. Curiosità che è cresciuta a dismisura anche per le scelte prese dal regista e dallo studio riguardo la promozione: nel corso delle settimane antecedenti all’uscita, infatti, non c’è stato nessun trailer e nessuna sinossi ufficiale e dettaglia di The Boy and the Heron. È stato come se Hayao Miyazaki volesse che il suo pubblico arrivasse “vergine” davanti al grande schermo, senza pregiudizi o preconcetti, senza supporre di conoscere già la storia. Il pubblico, in questo caso, doveva essere la tela bianca su cui Miyazaki avrebbe dipinto i colori della sua ultima pellicola. Toshio Suzuki, alla guida dello Studio Ghibli, ha spiegato alla testata NHK la motivazione di questa assenza di promozione, asserendo che “un poster e un titolo è tutto quello che avevamo quando eravamo bambini. Mi divertiva provare a immaginare di cosa parlasse un film e voglio riportare in vita quella sensazione.”

Ora, comunque, The Boy and the Heron è uscito al cinema (lo scorso 14 luglio), in Giappone, e anche qui in Occidente cominciano ad arrivare le prime notizie e le prime reazioni, raccolte anche da testate internazionali come Deadline. Ecco, dunque, quello che scrivono coloro che hanno già visto il film.

Le reazioni della stampa al film di Hayao Miyazaki

Richard Eisenbeis di Anime News Network ha applaudito l’altissima qualità dell’animazione, così come la varietà e la profondità dei temi trattati. Tuttavia la testata non si è mostrata del tutto contenta della trama, incentrata su un ragazzino chiamato Mahito durante la Seconda Guerra Mondiale. Il problema, secondo il critico, è che la storia è largamente prevedibile. Ma poi ha aggiunto:

“Quello che non è prevedibile è tutto il resto. Il mondo attraverso il quale Mahito viaggia è qualcosa che non si è mai visto prima, nemmeno negli altri film di Miyazaki. Dagli oceani con pesci mostruosi a città pieni di parrocchetti divoratori di uomini, tu non sai mai dove il film ti porterà o chi Mahito incontrerà. Naturalmente metà di ciò che rende gli elementi fantasy così potenti è l’animazione. È davvero straordinaria, lascia a bocca aperta. Ogni singola inquadratura del film sembra un lavoro a sé stante […] È quel tipo di film che puoi guardare anche un centinaio di volte e ancora ti permette di scoprire nuove cose nello sfondo di ogni singola scena.”

Matt Schley, corrispondente nipponico per la BBC, ha scritto:

“Il film è pieno delle ossessioni che portano la firma di Miyazaki, così come delle sue stranezze e delle tematiche che lo preoccupano […] Come spesso accade si tratta di un racconto di formazione in cui un bambino deve superare il proprio egoismo e imparare a vivere per gli altri.”

Secondo Emma Steen, di Time Out Japan, il film:

“ha dei momenti inquietanti, più di quanti ne abbiamo visti in Ponyo e in Il mio vicino Totoro. Ad un certo punto Mahito si ferisce volontariamente per sfuggire ai bulli della scuola e ci sono creature molto strane, come i parrocchetti antropomorfi divoratori di uomini che sembrano voler rivaleggiare con i Senza Volto de La città incantata.”

La critica di Time Out Japan sottolinea come l’insieme delle idee all’interno del film possa in qualche modo compromettere la narrazione stessa, ma conclude asserendo che il film è “un maturo e complesso capolavoro, che è valso l’attesa.”

Al momento nessuno, fuori dal Giappone, ha avuto la possibilità di vedere il film e i piani per la vendita e la distribuzione internazionale restano sconosciuti. Per vedere il film in Italia, dunque, bisognerà attendere qualche informazione ufficiale.

Il ragazzo e l’airone
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