Biancaneve e i sette nani - Biancaneve sul letto
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‘È una vergogna’: il live action di Biancaneve sotto accusa


'Biancaneve' è al centro di numerose polemiche legate al live action: ora parla anche il figlio del regista del film d'animazione originale

Ormai il pubblico è sempre più abituato all’idea che la Disney arrivi al cinema con le versioni live action dei suoi classici più amati, come La Bella e la Bestia, Aladdin o il più recente (e discusso) La SirenettaOra, ad attirare l’attenzione, è il remake in live action di Biancaneve e i sette nanifiaba che al cinema è stata trattata varie volte, come nella versione con Kristen Stewart e quella, più comica, con Lily Collins. Ma, fino ad ora, nessuno aveva pensato di “rimettere mano” al classico uscito nel 1937 e che rappresenta una delle fondamenta che hanno permesso alla compagnia di Walt Disney di essere il colosso che noi tutti conosciamo oggi.

Le polemiche su Biancaneve

Rachel Zegler come Maria in West Side Story [credit: 20th Century Studios; Copyright 2021 20th Century Studios. All Rights Reserved; courtesy of Disney Italia]
Rachel Zegler come Maria in West Side Story [credit: 20th Century Studios; Copyright 2021 20th Century Studios. All Rights Reserved; courtesy of Disney Italia]

Sin dall’annuncio del live action Snow White molti spettatori non hanno perso tempo e hanno dato voce al loro scontento. La prima lamentela è quella che accompagna ogni live action: che senso ha riproporre al pubblico un film che segue pedissequamente le immagini e le inquadrature di film che esistono già? Perché non si investe più sulla creatività, creando storie nuove che possano essere in linea coi nostri tempi invece di stravolgere quelle del passato che sono fortemente legate al periodo in cui sono state create?

La seconda lamentela, invece, riguarda la scelta di affidare il ruolo di protagonista all’attrice Rachel Zegler, già vista nel remake (di nuovo, ce n’era bisogno?) di West Side Storya firma di Steven Spielberg. La polemica nasce perché la produzione ha scelto un’attrice latina per interpretare un personaggio noto per la “pelle bianca come la neve e labbra rosse come una rosa“. In questo senso, proprio come avvenuto per La Sirenetta,  la produzione del film rischia di essere accompagnata da molte polemiche che chiameranno in causa l’inclusività forzata e il politicamente corretto. Polemiche che, in quest’ottica, sarebbero giustificate anche dalla scelta di eliminare i sette nani e “costruire” creature appositamente per la pellicola, appiattendo come sempre il discorso e il conflitto.

Le parole di David Hand

Sull’argomento è intervenuto David Hand, figlio dell’omonimo regista del lungometraggio animato del 1937. In una dichiarazione riportata dalla testata inglese Telegraph l’uomo ha detto:

È un concept totalmente differente e io sono in completo disaccordo con esso. So che anche mio padre e Walt sarebbero davvero contrari. È una vergogna che lo studio stia cercando di fare qualcosa di nuovo utilizzando qualcosa che in passato è stato un grande successo. I loro pensieri, oggi, sono radicali. Cambiano le storie, cambiano il processo mentale dei personaggi. Stanno facendo nuove cose woke [termine americano che, oggi, si usa per indicare la tendenza ad appiattire, cancellare o censurare il conflitto, simile al “nostro” politicamente corretto, ndr] e io non sono interessato a nessuna di esse. Trovo francamente che sia un insulto ciò che potrebbero aver fatto con alcuni di questi film classici.

Le parole di David Hand, però, non si fermano qui. E l’erede del regista del primo lungometraggio animato dedicato a Biancaneve ha anche detto che suo padre e Walt Disney “si rivolterebbero nella tomba” se sapessero quello che sta accadendo ai loro film e alle storie, a come siano diventate merce da manipolare e modificare e sui cui, magari, “sputare sentenze”.

Biancaneve (live-action)
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