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In Polonia bruciati libri di Harry Potter perché opera del demonio


In Polonia un gruppo religioso ha dato alle fiamme i libri di Harry Potter con la motivazione assurda che si tratti di un'opera del demonio e piena di blasfemia.

La saga di Harry Potter è stata per milioni e milioni di ragazzi una tappa fondamentale della propria infanzia e prima adolescenza. Prima ancora che ne venissero tratti dei film – e che dunque si espandesse il suo raggio d'azione anche a coloro che non provano piacere nel perdersi tra le pagine di un libro – la serie firmata da J.K. Rowling aveva già conquistato il cuore di milioni di lettori. Il piccolo maghetto sopravvissuto alla strage dei suoi genitori e destinato a cambare le sorti del mondo magico in qualità di prescelto è diventato parte fondamentale della vita di molte persone, prima ancora di essere un vero e proprio fenomeno di culto, che continua a riempire le collezioni di negozi come Primark in tutto il mondo.

Harry Potter ci ha insegnato cosa fosse il coraggio, ci ha parlato della vera amicizia e della continua lotta del bene contro il male. Si è fatto portavoce di un numero sempre crescente di valori positivi, non da ultimo la consapevolezza che la famiglia non sempre ha a che fare col sangue, ma può basarsi su qualcosa di molto più importante come il fatto di scegliersi in mezzo a moltissime altre persone. Harry Potter ha insegnato a tutti che il colpo di fulmine esiste anche nell'ambito dell'amicizia e, forse proprio per questo, è il più importante di tutti.

Insomma, cosa c'è di male in Harry Potter? A quanto pare nulla, ma non sono di questo avviso i componenti di un gruppo cristiano polacco che hanno deciso di gettare al rogo i libri della serie. Il richiamo storico – e orribile – con quanto avvenuto durante la seconda guerra mondiale è immediato e altrettanto scioccante. Ma a Koszalin nel nord della Polonia la scelta di bruciare dei libri (a prescindere di quali libri siano) finge di non essere legata all'ascesa della destra, ma di arrivare direttamente dall'Alto. Infatti la decisione finale di bruciare non solo i libri di Harry Potter ma anche quelli di Twilight, oltre che oggetti di religioni ritenute pagane e persino gadget di Hello Kitty è stata presa da un'associazione religiosa che si chiama SMS from Heaven (sms dal paradiso), che dichiara di aver avuto l'ordine direttamente da Dio, attraverso frasi e testi del Vecchio Testamento riportati su un post Facebook. La motivazione che si cela dietro questa scelta anti-diluviana è il fatto che, secondo queste persone, libri come Harry Potter sono opera del demonio e, dunque, portatori di pura blasfemia.

Naturalmente il popolo della rete si è rivoltato contro l'associazione: non tanto per l'amore che Harry Potter ha sempre riscontrato ma soprattutto perché, anche nel mezzo del periodo buio e pieno di ignoranza che stiamo vivendo, abbiamo ancora l'umanità necessaria per capire che bruciare dei libri, bruciare la cultura, sia un atto vergognoso e ignobile. Di più se lo si fa per una mentalità che sembra arrivare direttamente dal medioevo. Oltretutto la chiesa polacca è già stata al centro dell'attenzione mondiale quando l'episcopato era stato costretto ad ammettere che almeno 400 sacerdoti avevano abusato sessualmente di minori negli ultimi trentanni. E il problema sarebbe davvero Harry Potter?

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