Su RaiPlay torna Pillole contro la disinformazione, con la terza stagione incentrata sul tema delle fake news e dell'intelligenza artificiale.
Pillole contro la disinformazione - Raiplay
Molte volte, leggendo vari siti web e aprendo pop up ci imbattiamo in notizie che non sono veritiere, che sono acchiappa-like oppure che si rivelano essere delle “bufale”. Queste sono chiamate “fake news” e proprio questo sarà al centro della terza stagione di Pillole contro la disinformazione, disponibile su RaiPlay da lunedì 25 settembre 2023 dopo il successo delle prime due stagioni.
Al centro di questa edizione ci sono le fake news e anche i pericoli dell’Intelligenza Artificiale, che può creare immagini realistiche e incredibili ma che sono false ma potrebbero far credere a qualcuno che sia realtà e anche della capacità di scrivere testi credibili come se fossero stati scritti da un essere umano, ma a volte “sparaballe” e che quindi non hanno nulla a che fare con la certezza e l’attendibilità di una notizia. Proprio l’intelligenza artificiale può essere un problema anche lavorativo in quanto potrebbe sostituire l’uomo o utilizzare i suoi dati personali e il suo volto scansionato senza il proprio permesso ed è proprio questo uno degli argomenti che ha portato gli attori Hollywoodiani che fanno parte del SAG-AFTRA a scioperare dallo scorso metà luglio.
Nel corso della terza stagione di Pillole contro la disinformazione, si parlerà anche di come i contenuti digitali siano spesso contraffatti e manipolati come ad esempio la clonazione dei siti di alcune testate giornalistiche europee, accaduto di recente, o ancora l’uso di emoji in modo razzista in una comunicazione sempre meno controllata e a volte rivolta anche verso il complottismo. La trasmissione indagherà anche la convinzione della conoscenza di alcuni meccanismi che riguardano il pregiudizio di conoscere o riconoscere forme note di un’immagine che invece creano un’illusione e non mancheranno neanche i racconti dedicati al filone globale della disinformazione e quello sulle energie rinnovabili prendendo per esempio la Finlandia che ha sin da subito iniziato l’alfabetizzazione digitale nelle scuole cominciando a far utilizzare le piattaforme e il linguaggio adeguato ad esso fin da piccoli.
Inoltre, verrà mostrato anche come risalire ad un metadato di file pubblicato tempo addietro. Tra i video della serie, presente anche uno che omaggia Piero Angela, maestro dello mascheramento e delle affermazioni pseudoscientifiche, per poi proseguire con un approccio su come comportarsi per prevenire la disinformazione e le fake news con il processo chiamato pre-bunking.
Pillole contro la disinformazione rientra nel progetto di inclusione digitale avviato da tempo dal servizio pubblico, in un percorso mirato ad inserire nell’attività di media literacy un qualcosa che informi gli spettatori Rai di cosa è giusto prendere sul serio e cosa no e come fare per capire quali notizie siano veritiere anziché altre. Per questo motivo, l’azienda si è impegnata a collaborare e ad entrare a far parte dell’Italian Digital Media Observatory (IDMO), un consorzio cofinanziato dalla Commissione Europea, coordinato dall’Università Luiss Guido Carli, che vede al suo interno la partecipazione di Tim, Università di Tor Vergata, Gruppo Gedi, Pagella Politica, T6 Ecosystems e NewsGuard. Tutte insieme cercano di rendere meno pericolosa la navigazione su internet e la diffusione di notizie non veritiere.
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