Pif, Giffoni fa bene all’ego
Pif si prenota per Giffoni 2015: 'Il prossimo anno torno qui a presentare il mio nuovo film'.
di Redazione / 18.07.2014
Pierfrancesco Diliberto, in arte PIF, è stato oggi il primo ospite a calcare il Blue Carpet della 44esima edizione del Giffoni Experience e a incontrare i ragazzi delle gurie che lo hanno aspettato in una sala Truffaut gremita. "Devo venire più spesso a Giffoni, fa bene all'ego" ha esordito dicendo il regista di La Mafia Uccide Solo d'Estate, film che i ragazzi hanno visto prima di incontrarne il regista.
PIF, sorridendo e scherzando con i ragazzi che lo subissano di domande, dice:
"Mi aspettavo che mi chiedessero com'è stato baciare la Capotondi. Temevo la reazione dei palermitani, perché non ne usciamo proprio benissimo, se non per lo scatto d'orgoglio finale. Ma mi sembra che sia andato bene poi. È stata una sorta di autoanalisi che noi palermitani forse non abbiamo mai fatto. Il film è nato perché trasferendomi a Milano e chiedendomi tutti della Mafia ho capito che molti italiani hanno ancora l'immagine di Riina, con il fucile e la coppola, non quelli della 'Mafia bene', alla Bontade".
"Andavo in paranoia per girare i dettagli" confessa PIF che rivela di aver perso il sonno per quella che ritiene la sua scena preferita, il mix tra la scena del funerale di Dalla Chiesa e della scorta di Paolo Borsellino, tra immagini di repertorio e fiction. "Per settimane non ho dormito temendo che non si mixassero bene. E invece penso che sia venuta benissimo, considerati i mezzi a disposizione".
PIF dice che il successo non lo ha cambiato:
"Mi rendo conto che prima nessuno mi 'considerava' [Pif ha usato un termine che è meglio non citare] e che invece oggi sto attento a togliermi la forfora dalle spalle e a provare a stirarmi le camicie, anche se non tocco un ferro dai tempi di 'Papa don't preach'".
Ricordando il suo esordio in tevisione, Pif dice:
"Un tempo andavo in giro io con la mia telecamerina e la gente parlava con me molto più liberamente.
Adesso… non dico che sono come Belen, però il rischio di montarsi la testa ci sono, esistono tutti i presupposti per farlo".
PIF è già al lavoro sul suo prossimo film, del quale anticipa:
"Nel secondo film spero di mantenere questa naturalezza, di essere il più spontaneo possibile senza pensare al resto. Il primo l'ho fatto perché avevo 20 anni nel periodo delle stragi del '92, stragi che hanno segnato la mia generazione: il lato positivo di quel periodo è che ha rappresentato un moto d'orgoglio. Il problema, però, è che abbiamo aspettato due stragi incredibili e violente come quelle prima di arrabbiarci: arrabbiamoci un po' prima, non deve scapparci il morto prima di indignarsi. La ribellione del palermitano doveva iniziare forse già con Boris Giuliano. La mia generazione ha dovuto aspettare la morte di qualcuno per capire che era un eroe, vi invito a individuare i vostri eroi prima che sia la Mafia a indicarveli".
PIF, che ha aperto oggi la 44esima edizione del Giffoni Experience , si è già prenotato per l'edizione del prossimo anno: "Giffoni è un posto incredibile! Il prossimo anno vengo qui a presentare il mio film"