Oscar
Oscar

Oscar troppo bianchi? L’Academy cambia le regole


Per rispondere a polemiche per mancanza di neri in nomination, l'Academy si pone l'obiettivo di raddoppiare il numero di donne ed esponenti delle minoranze entro il 2020.

In una votazione unanime, il Consiglio della Academy of Motion Picture Arts and Sciences, ovvero l'accademia degli Oscar, ha approvato una serie di cambiamenti principalmente volti a rendere i membri direttivi e membri votanti molto più diversificati. L'Academy dice che l'obiettivo del Consiglio è quello di impegnarsi a raddoppiare il numero di donne e esponenti delle minoranze entro il 2020. Nell'immediato, invece, verrà diversificata la leadership con l'aggiunta di tre nuovi posti nel consiglio di amministrazione.

I cambiamenti, annunciati dalla presidente dell'Academy, Cheryl Boone Isaacs, arrivano dopo settimane di polemiche e per la mancanza per due anni consecutivi di attori neri candidati alle nomination per gli Oscar. Boone Isaacs ha precisato che all'unanimità tutti e 51 i componenti del board della Academy of Motion Picture Arts and Sciences si sono trovati d'accordo nel "portare avanti un processo di cambiamento in modo significativo della nostra composizione dei membri".

Entro la fine dell'anno, lo stato di voto di ogni nuovo membro avrà una durata di 10 anni, e sarà revocato a coloro che non sono stati attivi nel mondo del cinema in quel decennio. Inoltre, i membri riceveranno il diritto di voto a vita, dopo tre termini decennali; o se hanno vinto o sono stati nominati per un Academy Award. L'Academy applica i medesimi principi retroattivamente ai membri attuali. In altre parole, se un attuale membro non è stato attivo negli ultimi 10 anni nel mondo del cinema, potrebbe essergli revocato lo status di membro qualora non rispetti gli altri criteri. Coloro che non si qualificano per lo stato attivo verranno declassati allo status 'emerito'. I membri emeriti non pagano le quote ma godono di tutti i privilegi dei soci, ad eccezione del voto.

Le novità immediate non andranno ad influire alle votazioni per gli Oscar di quest'anno (cerimonia il 28 febbraio).

Spike Lee nelle scorse settimane ha denunciato la mancanza di diversità all'Academy, dopo che per il secondo anno consecutivo i venti attori candidati per le nomination sono tutti bianchi. Si è quindi accesa la polemica sugli Oscar 'troppo bianchi', facendo diventare l'hashtag #OscarsSoWhite un trend topic.

Jada Pinkett Smith ha promosso il boicottaggio della cerimonia degli Oscar 2016 del 28 febbraio, con il marito Will Smith che ha annunciato che avrebbe disertato la cerimonia degli Oscar 2016 il 28 febbraio. L'idea è stata accolta anche dall'attore inglese David Oyelowo e Michael Moore.

Altri attori e registi di Hollywood hanno preso posizione: da George Clooney a Lupita Nyong'o, da Mark Ruffalo a Reese Witherspoon. Michael Caine e Charlotte Rampling sono anche intervenuti nella polemica: "E' razzismo nei confronti dei bianchi" ha detto l'attrice britannica, "le statuette devono andare a chi se le merita". "Non puoi votare un attore solo perché è nero" ha detto Caine.

L'Academy non ha ignorato le polemiche, dal momento che ha annunciato la riforma di cui sopra. Questa dovrebbe bastare per porre fine alle polemiche e alla volontà di boicottare l'evento di fine mese.

Impostazioni privacy