A 70 anni dalla morte di George Orwell, un ritratto inedito che ripercorre la vita del grande scrittore britannico cercando di capire come abbia potuto prefigurare tanti temi della societa' attuale.
La capacità di analisi e la vita di George Orwell, il celebre autore di "1984" e "La fattoria degli animali" scomparso 70 anni fa, sono al centro di "Orwell 2.0 – Il lato oscuro del progresso", film documentario in onda sabato 28 novembre alle ore 21.10 in prima visione tv su laF (Sky 135, on Demand su Sky e su Sky Go).
Il documentario ripercorre le tappe biografiche e le opere più importanti del giornalista e scrittore britannico il cui pensiero visionario e distopico è ancora attuale nel dibattito pubblico su temi come privacy, controllo e comunicazione di massa, conflitto tra individuo e società, sviluppo tecnologico e utilizzo del linguaggio. "Orwell 2.0 – Il lato oscuro del progresso" offre anche un inedito spaccato privato della vita e della eclettica personalità di George Orwell, grazie all'attrice Elena Russo Arman, che interpreta la prima moglie Eileen O'Shaughnessy, e alla testimonianza del loro figlio adottivo Richard Horatio Blair.
Nel doc presenti anche contributi di critici letterari, scrittori, filosofi, politologi, funzionari di intelligence ed esperti di privacy e cyber-sicurezza, come Antonio Scurati, Tommaso Pincio, Filippo La Porta, Bernardo Valli, Michael Attenborough, il suo biografo David John Taylor, Carola Frediani, Walter Quattrociocchi, Danilo Benedetti e i suoi traduttori italiani, Stefano Manferlotti e Nicola Gardini.
"Chi controlla il passato controlla il futuro. Chi controlla il presente controlla il passato".
da "1984" di George Orwell
L'interrogazione sul potere, la spersonalizzazione e l'omologazione degli individui, il controllo e la privacy, la sorveglianza, l'onnipresenza delle telecamere, il furto dei dati, l'impoverimento e la distorsione del linguaggio, ossia il bispensiero, come grande questione politica: il mondo distopico che Orwell ha immaginato 70 anni fa in "1984" (pubblicato 6 mesi prima della morte dello scrittore, avvenuta il 21 gennaio 1950) ha anticipato molti problemi del nostro presente; non a caso il romanzo, uno dei più importanti del Novecento, torna regolarmente nelle classifiche di vendita: nel 2000 con la nascita del Grande Fratello, nel 2013 dopo lo scandalo delle rivelazioni di Edward Snowden sulle intercettazioni della Agenzia Nazionale della Sicurezza americana, nel 2017 dopo l'insediamento alla Casa Bianca di Donald Trump, mentre l'attuale pandemia e il lockdown hanno riportato di nuovo al centro del dibattito il termine "orwelliano".
Eric Arthur Blair, questo il suo vero nome, ha scritto il romanzo con protagonista Winston Smith nella sperduta isola di Jura nelle Ebridi, dove è andato a viverci minato dalla tubercolosi col figlio Richard e dopo aver perso Eileen nel 1945. "Era un padre molto umano, era felice di farmi il bagno, cambiarmi, darmi da mangiare. La gente pensava fosse austero e poco divertente, in realtà era il contrario: mio padre era un uomo estremamente complesso, e molto amorevole. Io, il figlio ordinario di un uomo straordinario, in termini di intelletto, di enorme potere di osservazione, di chiarezza di pensiero". Così lo descrive Richard, che aggiunge: "Aveva la capacità di discutere, non accettava ciò che leggeva o vedeva senza fare domande. Voleva capire le ragioni per cui le cose accadevano".
"Orwell 2.0 – Il lato oscuro del progresso", regia di Anna Migotto e Sabina Bologna, scritto da Anna Migotto, va ad aggiungersi alla trilogia di documentari di 3D Produzioni e EFFE TV per laF che ripercorrono figure straordinarie che hanno tracciato e segnato la nostra cultura e che vivono ancora nel nostro immaginario, assieme con "Freud 2.0 – Il destino di un pensiero che ha cambiato il mondo" e "Rodari 2.0 – Spazio alla parola".
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