Non è mai troppo tardi: anticipazioni seconda, ultima parte
Claudio Santamaria torna ad essere il maestro più famoso d'Italia nella seconda ed ultima parte del film Non è mai troppo tardi, martedì 25 febbraio 2014 su Rai1.
di Redazione / 25.02.2014
Si conclude questa sera, martedì 25 febbraio 2014, in prima serata su Rai1 l'avventura del maestro Manzi che, nell'Italia degli anni Cinquanta e Sessanta, da un'esperienza di insegnamento in un carcere minorile alla neonata tv in bianco e nero, insegnò a leggere e a scrivere a milioni di italiani. Claudio Santamaria torna ad essere il maestro più famoso d'Italia nella seconda ed ultima parte del film Non è mai troppo tardi, per la regia di Giacomo Campiotti, la cui prima parte è stata trasmessa ieri, 24 febbraio (qui sinossi, foto e puntata intera).
Alberto Manzi (Roma, 3 novembre 1924 – Pitigliano, 4 dicembre 1997) è stato un insegnante, personaggio televisivo e scrittore italiano, noto principalmente per essere stato il conduttore della trasmissione televisiva Non è mai troppo tardi, messa in onda fra il 1959 ed il 1968. La trasmissione andò in onda per ben nove anni, e fu di grande interesse e di grande rilevanza sociale: si stima che quasi un milione e mezzo di persone abbiano conseguito la licenza elementare grazie a queste lezioni a distanza, svolte di fatto secondo un vero e proprio corso di scuola serale. Le trasmissioni avvenivano nel tardo pomeriggio, prima di cena; Manzi utilizzava un grosso blocco di carta montato su cavalletto sul quale scriveva, con l'ausilio di un carboncino, semplici parole o lettere, accompagnate da un accattivante disegnino di riferimento. Usava anche una lavagna luminosa, per quei tempi assai suggestiva. La ERI, casa editrice della RAI, pubblicava materiale ausiliario per le lezioni, quali quaderni e piccoli testi.
Ora veniamo alle anticipazioni di questa seconda ed ultima parte del film, dove siamo nel 1960: Alberto Manzi non è riuscito a restare in Università. Per lui la ricerca in pedagogia si può fare solo mentre si insegna. Ormai da qualche anno lavora in una normale scuola elementare. E si scontra ogni giorno con una scuola arretrata e poco motivata, preoccupata più di giudicare e di compilare registri che di insegnare a pensare.
Come già aveva fatto al Gabelli, Alberto Manzi non disdegna la disubbidienza intelligente. Fa lezione in terrazza, si rifiuta di adottare libri di testo e, soprattutto, di dare i voti. Per tutti i suoi bambini c'è lo stesso giudizio: "fa quel che può, quel che non può non fa". La direttrice, esasperata, avvisa il provveditorato e per liberarsi di Manzi una volta per tutte, lo invita a partecipare a un provino per la Rai.
La televisione sta cercando un maestro per una trasmissione che aiuti a sconfiggere l'analfabetismo. Alberto Manzi, dopo qualche perplessità, accetta. Nasce "Non è mai troppo tardi" una trasmissione rivoluzionaria che farà uscire dall'analfabetismo un milione e mezzo di italiani. E mentre diventa il maestro di un'intera nazione, insegnando a scrivere ad anziani e bambini, Manzi si prepara ad affrontare il consiglio disciplinare che potrebbe allontanarlo dall'insegnamento per sempre.
Parla il regista
"Sono veramente grato ad Angelo Barbagallo e alla Rai per avermi affidato la regia di questo progetto. Per me, laureato in Pedagogia e maestro mancato, è ovviamente un progetto speciale. Raccontare la storia del maestro Manzi è importante non solo per ricordare un grande uomo, ma anche per porre al centro dell'attenzione, in questo momento drammatico, l'importanza della scuola e dell'educazione dei ragazzi come base necessaria per la sopravvivenza di una civile convivenza sociale. Alberto Manzi è un maestro che ai ragazzi non insegna nozioni. Insegna a "pensare". Lavora con loro per formare uomini liberi, capaci di scelte libere.", ha dichiarato il regista Giacomo Campiotti.