‘Non dovevamo mandarlo in onda’, alta tensione negli studi Rai: parole grosse
Ci sarà alta tensione negli studi Rai: il motivo sta in un’intervista per alcuni risultata inopportuna e fuori dal contesto dedicato al servizio pubblico. Ecco cosa sta succedendo sulla prima rete italiana nelle ultime ore. Scontro in Rai: un’intervista che non doveva essere mandata in onda La Rai è servizio pubblico, pertanto, dev’essere molto attenta […]
di Lucio Annunziata / 02.09.2023
Ci sarà alta tensione negli studi Rai: il motivo sta in un’intervista per alcuni risultata inopportuna e fuori dal contesto dedicato al servizio pubblico. Ecco cosa sta succedendo sulla prima rete italiana nelle ultime ore.
Scontro in Rai: un’intervista che non doveva essere mandata in onda
La Rai è servizio pubblico, pertanto, dev’essere molto attenta ai contenuti che offre agli italiani. Proprio per questo, potremmo assistere a dei momenti di alta tensione negli studi Rai. Non è piaciuto a tutti il discorso del generale Roberto Vannacci. Usigrai è in lotta con il Cdr del Tg1 per le immagini andate in onda martedì 22 agosto, nella fascia serale del telegiornale della prima rete.
Al centro della discussione c’è proprio l’intervista al generale suddetto. Per l’Unione sindacale dei giornalisti Rai, quella andata in onda non può ritenersi una vera e propria intervista ma solo una dichiarazione del generale.
Si tratta, quindi, di un esempio erroneo che la Rai non può permettersi di fare. La notizia era di alto profilo e rilevanza, necessitava quindi di un contraddittorio ma anche e soprattutto di essere contestualizzata per fare il modo che i telespettatori avessero tutti gli strumenti necessari per fare un proprio quadro e avere una proprio opinione in merito ai fatti.
Alle accuse, è partita subito in risposta la della Rai, il comitato di Redazione del telegiornale della prima rete ha giustificato la messa in onda dell’intervista sottolineando che i giornalisti del Tg1 non hanno alcun bisogno di avere delle lezioni di giornalismo da un sindacato che dovrebbe tutelare la categoria di lavoro, non denigrarla. Inoltre, il comitato ha definito “strumentale” quest’atteggiamento del sindacato: il Tg1, infatti, non ha è mai stato in silenzio sulle accuse di sessismo e machismo.
Un’intervista che ha fatto storcere il naso a molti: alta tensione in Rai
Inoltre, il Cdr del TG 1, ha ribadito forte e chiaro che la costituzione è chiara sul diritto di poter fare domande. Per la testata è importante la propria autonomia e indipendenza. I condizionamenti esterni non sono contemplati, tanto meno gli attacchi di altri editori concorrenti. La risposta si è poi conclusa con una speranza riferita all’Usigrai: l’augurio del Comitato è quello di poter vedere il sindacato dare voci alle vere esigenze della testata. Il riferimento alla carenza di organico e alla scarsa qualità dei mezzi, è poco velato.
Non sono tardate le manifestazioni solidarietà per il comitato, sia da Pluralismo e Libertà Usigrai-Fnsi-Stampa romana, definendo l’attacco ai giornalisti della Rai, come ” duro e scomposto da parte dell’Esecutivo Usigrai”. In effetti, è raro vedere un sindacato contro le stesse persone che dovrebbe difendere e tutelare, in questo caso i giornalisti.
Il sindacato nasce per sanare il dislivello tra i vari ruoli di potere che, senza una adeguata sorveglianza, possono diventare opprimenti e invalicabili. Invece, in questo caso, si è ritrovato ad essere il vero ostacolo per i giornalisti, almeno secondo l’opinione dei suddetti. Insomma, si stanno vivendo – nelle ultime ore – dei momenti di alta tensione negli studi Rai.
Vannacci in politica: la speranza della desta
Anche la politica è intervenuta sulla spinosa questione. Il senatore di Forza Italia – ma anche vicepresidente dell’aula di palazzo Madama – Maurizio Gasparri, si è espresso sulla questione con parole tutt’altro che passate inosservate.
Gasparri, infatti, è anche componente della commissione di Vigilanza Rai. Quando sono state pubblicate le note polemiche del comitato e dei sindacati che si sono schierati dall’una o dall’altra parte, ha commentato ironicamente su come l’Usigrai di Trapani sia stato capace si superare in bassezza persino lo stesso Vannacci.
Gasparri ha trovato le loro critiche inconsistenti, prive di una reale spina dorsale. Secondo Gasparri, l’ente in questione dovrebbe, prima di intervenire con critiche assurde, sistemare alcuni piccoli problemi, come rispondere ai 100mila euro scomparsi o altre questioni relativa alla reale competenze del personale che la guida.
Di certo anche quello di Vannacci sarà presto un altro fuocherello, secondo il senatore, che si spegnerà quando comincerà ad andare alla ricerca di un seggio. Intanto, già si muove qualcosa: a Lamezia Terme ha avuto l’onore di essere presentato, dal tenente colonello in pensione Fabio Filomeni, il movimento culturale “Il Mondo al Contrario”.
Inutile dire che tale movimento è ispirato al libro di Vannacci. Dal canto suo, il generale ha subito messo le mani avanti dichiarando all’Adnkronos di non sapere nulla dell’iniziativa, di non aver concordato nulla. Anche se, il generale, ha ammesso di conoscere Filomeni, pare che non abbia parlato con lui dell’evento.