In vista della fine dell'anno, ecco una lista di (alcuni) film prodotti e-o distribuiti da Netflix nel 2019 che sono meritevoli di una visione e di essere recuperati se ve li siete fatti scappare
Dopo l'exploit dello scorso anno con Roma, il film di Alfonso Cuaron vincitore della 75a Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia e con un posto privilegiato alla Notte degli Oscar, Netflix ha affrontato il 2019 con l'atteggiamento di chi si sente sicuro di sé e dei propri mezzi.
Ecco allora che alla fine dell'anno può risultare interessante cercare di tirare un po' le somme di quello che la nota piattaforma di video-on-demand ha offerto al proprio pubblico, tra grandi e famose produzioni di cui ancora si parla e altri piccoli gioiellini che magari sono sfuggiti dai radar e quindi hanno corso maggiormente il rischio di essere snobbati/non notati.
Va detto che Netflix quest'anno ha cercato di offrire ai propri abbonati uno spettro produttivo che fosse in grado di abbracciare la maggior parte dei generi: dal film storico alle commedie sentimentali, dal gangster movie ai documentari, passando anche per i film d'animazione.
E sebbene non siano mancate le occasioni perse e le delusioni – come il The King con Timothée Chalamet e Joel Edgerton presentato lo scorso settembre al Lido di Venezia – quest'anno Netfix ha cercato di accontentare tutti con prodotti che fossero all'altezza della nomea conquistata nel corso degli ultimi anni di servizio.
Impossibile non iniziare questa lista parlando del film più chiacchierato degli ultimi tempi: The Irishman, di Martin Scorsese, è stata una pellicola che ha fatto parlare di sé anche prima di uscire. La lavorazione del film ha impegnato così tanto il regista da costringerlo a saltare le vetrine dei festival cinematografici più importanti come quello di Cannes – dove probabilmente si sarebbe chiuso un occhio sulla diatriba con Netflix – e Venezia. The Irishman ha debuttato invece al Festival di New York, prima di passare a Londra e, infine, alla Festa del Cinema di Roma, dove Martin Scorsese è apparso per rispondere alle domande dei giornalisti, proprio nel bel mezzo della polemica che aveva fatto nascere decretando che i film del MCU non sono cinema. The Irishman è una pellicola che dura circa tre ore e mezza e che, se da una parte ha messo in evidenza le problematiche della nuova generazione di mantenere alto il tasso d'attenzione, dall'altro ha dimostrato quanto Martin Scorsese abbia ancora da dire in ambito cinematografico. Sorretto da un cast che dire stellare sarebbe comunque usare un eufemismo – Robert De Niro, Al Pacino, Joe Pesci, giusto per elencare i tre interpreti principali – The Irishman è un gangster movie sui generis che, pur non rinunciando al lato più violento, ma anche "rituale" del genere, si concentra invece sul lato umano del suo protagonista, finendo con il renderlo un eroe dalle mani sporche di sangue. Forse avrebbe potuto essere un pelo più corto, ma al di là di questo The Irishman è assolutamente un film da non perdere per gli amanti della settima arte.
Presentato in concorso alla 76a Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia, Marriage Story è una pellicola che vede contrapposti Adam Driver e Scarlett Johansson, come due poli opposti di una coppia che non ha più nulla da dirsi e che sembrano essere diversi direttamente alla base della loro personalità. Un sentore che viene sottolineato anche dal senso di appartenenza a due città tanto diverse: il personaggio di Adam Driver ha bisogno della folla di New York, delle sue strade trafficate e degli appartamenti gremiti. Quello di Scarlett Johansson, invece, respira a pieni polmoni l'ampiezza di Los Angeles, i suoi confini che, a voler fare un paragone, racchiudono tutta la Lombardia. Due persone che si rendono conto che non c'è più niente all'interno del loro matrimonio, se non una certa consuetudine a starsi intorno. Un matrimonio che sembra finire in toni amichevoli, ma man mano che la storia avanza diventa in realtà un campo di battaglia, anche per colpa di avvocati squali che non hanno intenzione di perdere. Da una parte la paladina del #MeToo interpretata da Laura Dern, dall'altra lo squalo del foro dagli occhi di ghiaccio interpretato da Ray Liotta. E in mezzo a questa battaglia ci sono due esseri umani che non si odiano, ma che forse non sanno più come rapportarsi l'uno all'altro. Struggente e dolorosamente attuale, Storia di Un Matrimonio emerge dall'ampia scelta di pellicole offerte da Netflix grazie soprattutto alla meravigliosa sceneggiatura portata in campo e alla grande prova istrionica offerta dal cast, soprattutto da Adam Driver, che poteva essere meritevole di una Coppa Volpi e che attualmente è in sala con il nuovo e ultimo capitolo dedicato alla saga di Star Wars. Piccolo fun fact a margine: Laura Dern appare anche in Piccole Donne, il film di Greta Gerwig in uscita il 9 Gennaio (qui la recensione). Greta Gerwig, per chi non lo sapesse, è la compagna di Noah Baumbach.
Pronto a diventare già un classico imprescindibile delle vacanze natalizie, Klaus – I segreti del Natale è un film d'animazione fatto per scaldare il cuore e permettere anche agli spettatori più grandi di lasciarsi irretire non solo dalla magia del Natale ma anche dalla consapevolezza che ogni atto di buon cuore ne chiama sempre un altro, in una sorta di cascata della generosità. La storia è quella di un postino, Jesper, che viene spedito in un paesino sperduto e ostile come punizione per la sua svogliatezza sul lavoro, dove era sempre stato protetto dalla figura eminente di suo padre. In questa piccola città, fatta di gelo, ghiaccio e persone che si odiano e trovano mille modi per ingaggiare lotta, Jesper dovrà trovare un modo per imbucare seimila lettere in un anno, qualora sogni di poter tornare a casa. L'impresa sembra impossibile, ma tutto cambia quando il postino incontra Klaus, un uomo che vive isolato in mezzo alla foresta e che convince a dispensare doni per tutti i bambini che gli spediranno una lettera. L'animazione di Klaus è un miscuglio tra la tradizione europea e l'estetica di Tim Burton: il risultato di questi elementi miscelati tra di loro ha dato origine ad un gioiello d'animazione, scritto sapientemente e in grado di far sognare grandi e piccini. Nella versione italiana del film Marco Mengoni, Francesco Pannofino, Claudia Signoris e Ambra Angiolini danno la voce ai protagonisti.
Presentato anche questo in occasione della 76a Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia, The Laundromat è la storia arzigogolata di un sistema finanziario teso alla truffa: con società fittizie e prestanome che rendono l'economia un gioco troppo grande per persone che non vi sono immerse: persone come il personaggio interpretato da Meryl Streep che, trovatasi vedova all'improvviso, scopre che la sua assicurazione è in mano a personaggi alquanto discutibili. Sulla trama non vi diciamo di più: non solo per non rovinarvi il gusto della visione, ma anche perché non saremmo mai in grado di spiegarvi alla perfezione il sistema finanziario posto all'interno di questo film basato su una storia vera. E di certo non sapremmo farlo tanto bene come invece faranno i personaggi di Antonio Banderas e Gary Oldman, che sin dall'inizio della pellicola prenderanno per mano lo spettatore e lo condurranno non solo lungo la narrazione, ma anche attraverso i molteplici volti di una finanza fatta di conti off-shore e di imbrogli quasi-legali. Sceneggiatura applauditissima a Venezia, The Laundromat si presenta come una commedia dal retrogusto profondamente amaro.
Come dicevamo qualche riga più su, Netflix non si è accontentata di realizzare, produrre o distribuire film impegnati o di un certo spessore. La grande intuizione del colosso di film in streaming è stato quello di aprire una porta ad ogni fascia del proprio pubblico. Non è romantico? è una commedia interpretata da Rebel Wilson, un architetto che non viene presa sul serio sul posto di lavoro: le chiedono di buttare la spazzatura, di chiamare il tecnico della stampante o di portare caffé. E Natalie – questo il nome del suo personaggio – non riesce a dire mai di no o a imporsi, nemmeno sulla sua migliore amica che le fa da segretaria, concedendole di vedere commedie d'amore anche sul posto di lavoro. Proprio quel genere di film che Natalie odia, credendole piene di cliché e di storie assurde. Tutto cambia però quando Natalie viene aggredita nella metropolitana di New York e perde i sensi. Al suo risveglio si trova in una Big Apple fatta di colori pastello e gente che la guarda come se fosse Julia Roberts. È così che Natalie si accorge di essere finita davvero dentro una commedia romantica, dove diventa l'oggetto del desiderio di un ricco e affascinante milionario (Liam Hemsworth) che la distrae dalle attenzioni del migliore amico (Adam DeVine). Non è romantico? è un film che si basa quasi esclusivamente sull'intelligenza con cui è stato scritto, sulla capacità di scherzare sui cliché del genere pur essendo una pellicola che rientra profondamente in quel genere bistrattato. Inoltre, nell'era del #metoo e della body positivity non fa affatto male trovarsi davanti ad una protagonista in carne, reale e realistica.
In qualche modo questa commedia romantica assolutamente atipica rappresenta un po' l'altra faccia della medaglia della storia raccontata in Marriage Story. Lo spettatore, infatti, viene portato a seguire le conseguenze di una rottura sentimentale, tra Jenny (interpretata dalla Gina Rodriguez di Jane The Virgin) e Nate (LaKeith Stanfield). Una coppia che sembrava essere uscita da un romanzo, di quelle che facevano invidia ai propri amici. Una coppia con basi solide e che con tranquillità erano pronti a guardare al futuro … fino alla rottura. Una rottura che devasta Jenny e la costringe ad affrontare i ricordi della sua relazione, i momenti più felici, quelli in cui sembrava che tutto sarebbe andato per il verso giusto. Ma ora che tutto è finito, Jenny è pronta a trasferirsi nella West Coast per lavorare e l'ultima notte a New York sarà caratterizzata dalla presenza delle due migliori amici (Brittany Snow e DeWanda Wise) che si prenderanno cura di Jenny e con lei cercheranno di entrare in uno dei party più esclusivi della città. Someone Great è, soprattutto, una commedia romantica sull'amicizia, su quello che significa avere al proprio fianco persone di cui non solo ci fidiamo ciecamente ma che sanno prendersi cura di noi anche quando noi non lo vorremmo.
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