La vita di una tredicenne ebrea polacca che, dopo aver perso la sua famiglia all'inizio dell'olocausto, si nasconde fingendosi cristiana ortodossa in un paese della campagna ucraina.
Viene presentato in anteprima mondiale domenica 21 luglio alla 49esima edizione del Giffoni Film Festival, My Name Is Sara, esordio alla regia di Steven Oritt, il cui lavoro nei suoi documentari American Native e Accidental Climber è già stato premiato in festival a livello internazionale.
My Name Is Sara, tratto da una storia vera venuta alla luce soltanto pochi anni fa, racconta della vita di Sara, una tredicenne ebrea polacca che dopo aver perso la sua famiglia all'inizio dell'olocausto, si nasconde fingendosi cristiana ortodossa in un paese della campagna ucraina.
A dare il volto alla protagonista è Zuzanna Surowy, attrice esordiente polacca scoperta e selezionata per questo ruolo tra oltre 600 candidate. Nel cast anche Michalina Olszanska – vincitrice del Best Actress Award al Minsk IFF e del premio Czech Film Critics' Award per il suo ruolo in I, Olga Hepnarová (Berlinale 2016) e conosciuta a livello internazionale per il suo lavoro in The Lure (Sundance 2016) e nello show firmato Netflix, 1983 di Agnieszka Holland – e l'attore polacco Eryk Lubos (To kill a Beaver, The Girl from the Wardrobe).
My Name Is Sara è stato prodotto in collaborazione con la USC Shoah Foundation, una ONG sull'Olocausto fondata da Steven Spielberg durante le riprese di Schindler's List. Il produttore esecutivo del film, Mickey Shapiro, figlio maggiore di Sara, è membro del consiglio della USC Shoah Foundation ed è venuto a conoscenza della storia di sua madre poco prima che la donna morisse.
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